Gli occhi si chiudevano ripetutamente, forse per trattenere le lacrime. Purtroppo però non c'era nient'altro che gli venisse in mente. Aveva pochi secondi per prendere una decisione. Così urlò e scappò via. L'aveva persa, e non era con lei neanche in quel momento. Cosa gli era rimasto?
"Che succede?" chiese al telefono appena il fratello rispose.
Ormai era uscito dalla chiesa e faceva avanti e indietro fra gli scalini, come se si potesse calmare.
"Sascha... Mi dispiace. Abbiamo fatto tutto il possibile. Ora è con papà, sono sicuro che non vorrebbe essere da nessun'altra parte."
Gli occhi di Sascha iniziarono a riempirsi di lacrime che gli rigavano il viso, che lui stesso non aveva il coraggio di togliere.
"L'ha presa papà... Papà dici?" Disse singhiozzando.
"Si. Proprio lui."
"Sarò lì fra qualche ora, non ssre andare avanti con il funerale senza di me. Ah, Ian, finché non arrivo sei reggente."
Essere un Re significava capire cos'andava fatto indipendentemente dalle emozioni. Sascha aveva uno stato da governare, lasciato dai suoi genitori che in quel momento ringraziò guardando il cielo.
L'autista era a pochi metri da lui, pronto a portarlo in aeroporto. Lui guardò nuovamente le porte della chiesa. Chiedendosi se perlomeno avrebbe dovuto avvisare, ma non c'era tempo. Fece cenno all'autista di proseguire ed entrò nella macchina.
"Perché è andato via?" Chiese Giulio rivolto verso Stefano.
Quest'ultimo fu stupito di essere proprio lui l'interrogato. "Perché guardi me? Che ne so io! Non ne ho la più pallida idea."
A questo punto Giulio non ebbe altra scelta se non chiamare la guardia che aveva parlato con Sascha.
"È in corso un funerale Sua Maestà. Roberta Burci è morta." Rispose la guardia, per poi essere deposta.
"Povero Sascha." Commentò la regina madre scuotendo il capo, perplessa.
Questo commento provocò un sguardo praticamente assassino da parte di Stefano. Da quando era tornata per il matrimonio non aveva detto una parola. In quel momento era riuscita a dirne due, rivolte però soltanto verso Sascha.
Il castano sospirò, non ne valeva la pena. Non era neanche presente nella sua vita e sarebbe stato così per sempre ormai.
"Papà io direi che possiamo andare."
Giulio annuì e fece cenno anche a Riccardo di seguirlo.
"Ed io?" Chiese la madre.
Giulio ridacchiò: "Che c'è, Improvvisamente ti mancano i mezzi per tornare a casa?"
Solo in quell'occasione poggiò lo sguardo su Stefano, che però si girò d'immediato ed iniziò ad incamminarsi.
"No. Hai ragione."
"Perfetto." Disse il Re, allontanandosi con suo figlio.
La coppia aveva avuto due figli: Stefano ed Alessia. Riccardo veniva fuori da una relazione extraconiugale del Re con una donzella di campagna, del quale si era innamorato proprio quando Grace non riusciva a dargli figli. Riccardo era più grande di Stefano, ma non poteva salire al trono non essendo figlio leggittimo. Di conseguenza l'erede era Stefano a tutti gli effetti, che a Riccardo piacesse o meno.
"Alessia" Stefano la chiamò e gli fece cenno di raggiungerli. Lei non esitò e seguì il fratello rivolgendo un breve sguardo alla madre.
I quattro si fermarono davanti alla chiesa aspettando l'auto che dovrebbe venire a prenderli.
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𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓲 𝓐𝓵𝓲 𝓟𝓮𝓻𝓭𝓾𝓽𝓮 [𝑺𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒇𝒂𝒏𝒐]
FanfictionNella società moderna certe cose non vengono tollerate. Esistono ancora il razzismo, la xenofobia e l'omofobia. Questo rende impossibile per l'umanità concepire che due giovani possano prendere decisioni compromettenti per il proprio futuro, sopratt...