Truly Together

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FLASHBACK

Stefano alzò lo sguardo, lì davanti a sé si trovava la persona più crudele con cui avesse mai condiviso qualcosa.

Gli occhi si strinsero nuovamente sul pezzo di carta per terra. Pochi secondi dopo il corpo del castano si ritrovava su quello del fratello, mentre ghignava e urlava arrabbiato.

"Perché l'hai fatto?!" Gli urlò facendo cenno al disegno.

"Perché era orribile!" Puntualizzò Riccardo levandoselo di dosso.

"La mamma era molto più bella. L'hai fatta brutta. E a me mi hai fatto ciccione."

"Tu sei ciccione. E quanto fosse bella la mia mamma non ti riguarda!" Rispose il bambino, tirandogli un calcio.

Stefano era così arrabbiato che smise di picchiarlo e decise invece di ricambiarlo con la stessa moneta. Nel giro di pochi secondi si spostò alla scrivania, sui disegni di Riccardo c'era un piccolo particolare: una firma. Firmava con nome e cognome perché la gente sapesse che erano suoi. A volte faceva dei disegni orribili e li firmava con il nome di Stefano prima di portarli al padre. Giulio però gli diceva sempre che i disegni di tutti i bambini erano belli.

Riccardo in quel momento lo osservava inorridito, con gli occhi spalancati.

"Ti disegnerò molto più brutto ora e ancora più ciccione. Poi lo porterò alla cameriera così lo appende in cucina!"

"Non puoi farlo!" - "Lo dirò a papà!"

"Oh si che posso... Io sono il principe."
Disse allontanandosi con i pastelli in una mano, e i disegni di Riccardo nell'altra.

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"Cosa?" Chiese il castano scioccato. Rise nervoso.

"Bella battuta Sascha. È il peggior modo di scusarsi di sempre."

"Non sto cercando di scusarmi Stefano. Giulio ti cerca da tutto il giorno, IO ti cerco da tutto il giorno."

"Non era difficile trovarmi." - "In ogni caso non è possibile." Disse dopo. "La Germania non può arrestare un principe."

"E invece lo faranno Stefano."

Solo l'espressione completamente seria del corvino fece finalmente preoccupare il principe.

"Devo andare da papà" Disse alzandosi di fretta.

Scese le scale e raggiunse il giardino, seguito dal corvino.

"Sapete dove si trova il Re?" Chiese poi al giardinere.

"Vi stava cercando, ma credo ora si trovi nelle sue camere."

"Grazie" Disse dandogli una pacca sulle spalle per poi tornare a correre.

"Stefano!" Urlò il corvino, che ancora non lo aveva raggiunto a causa della velocità del principe "Stefano!" Urlò ancora.

Il castano si fermò. "Tuo padre... Non ha una bella cera. Non dargli troppe preoccupazioni."

Stefano lo guardò senza espressione e poi annuì facendogli cenno di continuare a seguirlo. Poco dopo si trovarono davanti alla porta della stanza del padre.

Il castano ci era entrato poche volte, Giulio non adorava condividere i propri spazi privati. Neanche con i propri figli. Ogni volta che Stefano metteva piede in quella stanza, passava così tanto tempo che la trovava anche con arredamenti diversi.

𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓲 𝓐𝓵𝓲 𝓟𝓮𝓻𝓭𝓾𝓽𝓮  [𝑺𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒇𝒂𝒏𝒐] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora