Sei anni prima
"Papà ha detto che partiremo tra meno di un mese. Stanno preparando dei documenti per trovarmi una moglie ma non so chi." disse Sascha uscendo dalla macchina.
"Oh andiamo non essere così ingenuo, se siete venuti fino a qui e perché dev'essere qualche bella donzella inglese."
Sascha fece una smorfia di disgusto. Non gli piaceva l'Inghilterra, tantomeno le ragazze inglesi.
"Non credo proprio. Papà sa quanto io detesti questo posto."
"Fidati di me Sascha. Fra qualche anno ci vedremo molto spesso." Affermo il castano ridacchiando.
Sull'insegna del ristorante c'era la solita scritta che Stefano vedeva da anni: 'Eataly restaurant'. Lo adorava, e voleva che anche Sascha fosse in grado di apprezzarla.
"Ti diverti a ridere dei miei malanni non è vero?" chiese scocciato il corvino.
Stefano lo ignorò e lo trascinò all'interno del ristorante.
"Pensano che tu sia maggiorenne, perciò faglielo credere." Puntualizzò, andando a sedersi ad un tavolo appartato.
"Perché?" chiese Sascha, poco dopo capì quanto stupida fosse la sua domanda dallo sguardo che il castano gli stava rivolgendo.
"Signore benvenuto. Vedo che apprezzate la nostra cucina, sappia che siamo felici di rivederla." La cameriera sorrise, e gli porse i menù.
"Guardalo." Consigliò Stefano al suo amico appena la ragazza era andata via.
Sascha annuì compiaciuto.
"Cucina italiana eh? Da quando sei talmente raffinato?" Rise.
"Oh andiamo, come facevo a conoscere questi posti a 12 anni."
L'ultima volta che i due si erano visti era stato 4 anni prima, ma conservavano ancora la stessa confidenza con cui si erano lasciati.
Stefano sapeva già cosa prendere, ma fu convinto dal corvino a provare qualcosa di nuovo insieme a lui.
"Uh guarda qua, un vino francese del 1963. Che dici, lo proviamo?" chiese Sascha divertito.
Stefano lo rimproverò con lo sguardo, se il padre avesse visto il conto così esuberante si sarebbe accorto immediatamente che era a causa di una bottiglia di vino. E allora Sascha si offrì di pagarla, visto il disagio espresso dal castano.
Poco dopo arrivarono i piatti, erano delle semplici pietanze a base di pesce, e piano piano, ne arrivarono molti altri.
"Non smetti mai di mangiare vero?" lo criticò Stefano, osservando l'ennesimo piatto vuoto.
"E tu di bere." Sascha accennò alle bottiglie vuote sul tavolo.
"L'importante è non essere ubriachi." Suo padre non gli aveva mai dato tanta libertà, quindi per una notte se l'era presa da solo.
"Allora sei in seri problemi amico mio, perché sei ubriaco marcio." Sussurrò il corvino ridacchiando.
"Coraggio andiamo a casa." Sostenne Stefano fino alla macchina, e poi lo accomodò sui sedili.
STAI LEGGENDO
𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓲 𝓐𝓵𝓲 𝓟𝓮𝓻𝓭𝓾𝓽𝓮 [𝑺𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒇𝒂𝒏𝒐]
FanfictionNella società moderna certe cose non vengono tollerate. Esistono ancora il razzismo, la xenofobia e l'omofobia. Questo rende impossibile per l'umanità concepire che due giovani possano prendere decisioni compromettenti per il proprio futuro, sopratt...