Capitolo 24 - 'Fanculo Kaden

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Siamo ancora seduti a tavola, anche se tutto è già stato sparecchiato e adesso stanno parlando quasi tutti del matrimonio, io mi sento come se mi avessero appena tirato un pugno nello stomaco.

«Possiamo andare un attimo di là?» chiedo sottovoce a Kaden, lui annuisce.

«Torniamo subito.» dice alla sua famiglia, poi entrambi ci dirigiamo verso il salotto, si chiude la porta dietro ed io mi decido a parlare.

«Non ci posso credere, sei ancora innamorato di lei.» dico ad alta voce con orrore, in bocca ho il sapore amaro che mi hanno lasciato le parole che ho appena pronunciato.

«Cosa?» mi chiede con la sorpresa negli occhi.

«Non mi trattare da stupida Kaden, sappiamo entrambi che non lo sono.» rispondo seria guardandolo negli occhi, per la prima volta sembra perso, come se non sapesse cosa dire e Kaden sa sempre cosa dire, «Sei innamorato di quella che sarà la moglie di tuo fratello.»

«Fratellastro.» mi corregge come fa sempre quando si tratta di Konnell.

«Avete la stessa madre perciò è tuo fratello e poi, non mi interessa il termine specifico della parola o di cosa siete, stai cercando di sviare il discorso.» gli faccio notare incrociando le braccia sotto il seno.

«Se anche fosse non sarebbero comunque affari tuoi, non intrometterti in cose che non ti riguardano.» ciò che dice mi ferisce più del dovuto, perché sono innamorata di lui, perché per il rapporto che abbiamo avrei il diritto di intromettermi eccome.

«Sta per sposarsi con tuo fratello.» e prima che possa correggermi ancora una volta dicendo fratellastro continuo, «Però come hai già detto tu non sono affari miei, perciò adesso saluto la tua famiglia e vado via.»

«Dove vai?» mi chiede, la fronte corrugata, la postura composta come sempre.

«Vado da Reeve, lui gradirà senz'altro che mi intrometta negli affari suoi.» il ragazzo di cui sto parlando è un amico di mio fratello che di tanto in tanto mi fa delle avances, Kaden lo sa perché ormai sappiamo praticamente tutto l'uno dell'altro.

«Andiamo Parker, sai cosa intendevo.» cerca di rimediare ma io sono troppo arrabbiata e ferita per dargli retta.

«Certo ed io intendo fare esattamente ciò che ho appena finito di dire.» rispondo seriamente, «Non resto dove non sono gradita e di certo non rimarrò qui a guardarti mentre fai gli occhi a cuoricino o da cane bastonato alla tua ex, nonché quasi moglie di tuo fratello.»

«Dove non sei gradita? Mi prendi in giro?» mi chiede e adesso sembra arrabbiato, davvero tanto.

«Andiamo Kaden, di certo oggi non volevi che venissi qui a cenare insieme a te e alla tua famiglia, sei stato obbligato da tua madre.»

«Ti ho portata qui di mia spontanea volontà, avevo bisogno di te Parker, della mia spalla.» il suo tono di voce è leggermente più alto di prima e lo sguardo è furioso.

«Avevi bisogno di me perché ti tremava il culo al pensiero di vedere la tua ex atteggiarsi con il suo anello al dito e il suo braccio attorcigliato al corpo di tuo fratello, ecco perché avevi bisogno di me Kaden, se la tua ex non ci fosse stata non ci sarei stata neanche io.» e questo mi ferisce, mi ferisce profondamente.

«Stai facendo tutto questo casino perché credi che io provi ancora dei sentimenti per lei o per cosa?» mi chiede acido ed io lo guardo malissimo.

«Non ti permettere.» gli dico puntandogli il dito contro in modo minaccioso, «Non farmi passare per una mocciosa gelosa, ti ho confessato i miei sentimenti e abbiamo chiarito la situazione, siamo amici.» non ci credo neanche io mentre lo dico, ma faccio di tutto per cercare di essere convincente, «Ed è questo il problema, il fatto che sei mio amico solo quando ti fa comodo. Ti senti quando parli? Prima mi dici di non intromettermi nelle tue cose e dopo dici che avevi bisogno di me, che sono la tua spalla.»

«Questo non puoi dirlo, non puoi dire che sono tuo amico solo quando mi conviene, sai che non è così.» okay magari ha ragione lui, mi ha dimostrato più e più volte che non è così, però è questo ciò che sento adesso, ciò che mi ha fatto credere.

«Sono incazzata con te Hale, posso dire quello che voglio.»

«Ragazzi, mamma mi ha mandata a chiamarvi per il caffé.» Willow ci interrompe, poi guarda le nostre facce preoccupata, anzi la mia faccia dato che sono diventata tutta rossa, cosa che succede quando mi arrabbio, «Tutto bene?» mi chiede ed io annuisco.

«Tutto bene Willie, ho ricevuto una chiamata da mia sorella perciò non posso fermarmi oltre, devo proprio andare.» mento spudoratamente ed io odio mentire, prendo velocemente il mio cappotto e lo indosso, poi prendo la borsa.

«Oh, non preoccuparti Lily, mamma capirà.»

Perciò detto questo decido di tornare in sala da pranzo seguita da Willow, Kaden ci segue senza dire niente fortunatamente.

«Signora Hale, è stato un vero piacere pranzare qui con voi però adesso devo proprio andare.»

«Tesoro ti ho già detto di chiamarmi Mayko o May, capisco che tu debba andare, è stato davvero bello averti qui con noi, spero di rivederti presto.» si avvicina e mi abbraccia, io ricambio.

«A presto piccoletta.» Konnell si alza per abbracciarmi.

«Ci vediamo Koll.» ricambio velocemente e in modo goffo l'abbraccio, «Arrivederci Jillian e ancora congratulazioni.» saluto la sua fidanzata che ricambia con un sorriso di circostanza, «Ciao Harvey.» saluto il marito di Willow con un sorriso che lui ricambia.

«Ti accompagno.» Kaden mi affianca ed io quasi non lo uccido con lo sguardo.

«Ho la macchina Kaden, non c'è bisogno, resta con la tua famiglia.» spero che capisca che in realtà gli sto dicendo "Sta lontano da me ora o ti prendo a calci".

«Sei venuta in macchina con me.» mi ricorda ed io vorrei urlare dalla frustrazione, difronte alla sua famiglia però mi tocca starmene zitta ed accettare la cosa.

Mi dileguo velocemente fuori dalla villa, guardo il meno possibile Kaden che mi cammina dietro ed accellero di più il passo.

«Ti stai comportando da pazza, Parker.» mi dice e la rabbia mi ribolle dentro ma decido comunque di restarmene zitta, «Non capisco quale sia il tuo problema.»

«Puoi semplicemente star zitto per una volta?» gli chiedo con i denti serrati dalla rabbia, perciò esce fuori quasi come un ringhio.

Fortunatamente stavolta prende alla lettera ciò che gli dico di fare, perciò per tutto il tragitto di ritorno verso il dormitorio non parla, non dice nulla, ce ne stiamo in silenzio, lui con gli occhi fissi sulla strada, io che guardo fuori dal finestrino.

Quando finalmente arriviamo al dormitorio quasi non mi metto a cantare alleluia.

«Hai intenzione di restare arrabbiata per sempre?» mi chiede prima che esca dall'auto, resto con una gamba fuori dall'auto e l'altra dentro, poi mi volto a guardarlo arrabbiata.

«Tu hai intenzione di andare dietro a quella che sarà tua cognata per sempre?» gli chiedo acida e piena di rancore, so che non dovrei, non ne ho il diritto, ma come ho detto sono arrabbiata e ora come ora, mi sento di fare così.

«Senti, ci risentiamo quando metterai a posto le idee e ti calmerai, perché di certo non stai ragionando adesso.»

«'Fanculo Kaden.» gli dico prima di uscire dalla macchina.

Vorrei proprio urlarlo a squarciagola, si, vaffanculo Kaden.

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