Influenza, questo è ciò che dico di avere da ormai quattro giorni, ho saltato le lezioni, non ho visto nessuno al di fuori di India, Josh e Cara, cosa più importante non ho risposto alle chiamate e ai messaggi di Kaden, è stato anche tanto audace da venire qui, India però gli ha riferito ciò che le avevo detto di dirgli, ovvero che avevo l'influenza, non posso nascondermi per sempre però, così come non posso mancare ancora alle lezioni e soprattutto non posso lasciare che Kaden influenzi tanto la mia vita.
A India non ho detto tutta la verità sul perché ho avuto quel crollo, le ho solo detto che non stavo bene già da prima e che ho visto Kaden con un'altra ragazza, non ho potuto dirle però che la ragazza in questione è la quasi moglie di suo fratello o fratellastro, come direbbe lui.
Io mi sento a pezzi, moralmente, sentimentalmente e fisicamente a pezzi, non credo di essere stata così male prima d'ora e non credo che una persona mi abbia delusa tanto quanto ha fatto Kaden, perché si, mi ha delusa e non poco.
Oggi torno a lavorare, devo, prima di tutto perché ne ho bisogno, poi perché ho bisogno di stare a contatto con altre persone, di distrarmi, non posso poltrire nel letto, anche se non mi dispiacerebbe farlo.
«Bentornata Lily.» mi ha detto Marilyn non appena mi ha vista, la stessa cosa le ho detto io, dato che neanche lei ha lavorato visto che il locale era chiuso.
«Ci sei mancata, nanerottola.» mi hanno detto invece Pinco e Panco, inutile dire che mi sono mancati molto anche loro.
Sono due ore che non faccio altro che servire clienti, molti cercano anche di fare conversazione il che è uno svago in più per me, soprattutto fare conversazione con i clienti abituali, Theo per esempio mi ha raccontato che sua moglie ha partorito un bel bambino di nome Wyatt, mi ha anche mostrato delle foto, Milton invece è stato licenziato, Kate ha conosciuto un ragazzo al college che frequenta e Linda è andata a vivere da sola, nonostante tutto questo però non ho fatto altro che pensare a Kaden.
Si, i miei neuroni si sono fusi.
«Lily, il capo vuole che portiamo questa bottiglia nella sala privata.» mi dice all'improvviso Marilyn.
«Io non posso.» dico subito, perché col cavolo che voglio andarci.
«Puoi, sei l'unica libera.» ribatte Marilyn.
«Puoi andare tu, prendo io il tuo posto.» cerco di convincerla ma lei mi guarda come se fosse un po' nel panico.
«Lily, non mi va di avere a che fare con il capo, tu ci vai d'accordo, siete amici.»
Beh, in questo momento mica tanto.
Non posso rifiutare ancora di farlo, è il mio lavoro, devo, perciò prendo il vassoio che mi porge Marilyn e con l'entusiasmo di una condannata a morte, mi dirigo verso la sala privata, prima di entrare respiro pronfondamente.
«Lily!» la voce allegra di Willow mi tranquillizza un po', subito si alza per venirmi incontro, noto poi che seduti al tavolo ci sono Harvey, Jillian, Konnell e Kaden, «Grazie mille, dallo pure a me, ci serviamo da soli, le mani non ci mancano mica.» mi dice, prendendo il vassoio dalle mie mani, poi lo mette sul tavolo.
«Di niente.» mormoro, non riesco a guardare Kaden, pur volendolo non ce la faccio proprio.
«Piccoletta, fatti abbracciare, non ti vedo da un po'.» quando Konnell si avvicina per abbracciarmi io mi sento la persona peggiore del pianeta terra, ricambio l'abbraccio in modo goffo e con le lacrime agli occhi.
Come fanno Kaden e Jillian a fingere?
«Ciao Lil.»
«Ciao Harvey.» lo saluto con un sorriso che di vero non ha niente, «Se è tutto, torno a lavorare.» dico poi, in realtà è riferito a Kaden ma lo dico a Willow.
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Arrivi Tu
ChickLitLily Chérie Parker, meglio conosciuta semplicemente come Lily, ha diciannove anni e la sfortuna dalla sua parte, ogni giorno per lei è come una continua lotta di sopravvivenza, perché si, cerca di sopravvivere alle sue infinite figuracce. È un mix d...