Capitolo 41 - Fuori di testa

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Al mare, il ragazzone mi sta portando al mare, ora, non che ci sia qualcosa di strano, però credo che le uniche due persone ad andare a mare in primavera siamo noi due.

«Sei stranamente silenziosa.» mi fa notare Kaden, porta lo sguardo qualche secondo su di me, poi torna a concentrarsi sulla strada.

«Sto immaginando mille modi diversi per sotterrarti di testa nella sabbia.» faccio spallucce con un sorrisetto angelico, che di angelico non ha proprio nulla in realtà.

«Ti ricordo che sono il doppio di te.»

«E io ti ricordo che sono più intelligente di te, un modo lo trovo.» lo punzecchio facendolo ridere, il che mi rincuora tanto, amo sentirlo ridere e amo ancora di più il fatto che sono io quella che riesce a farlo ridere, prima non succedeva spesso.

«Come faresti senza di me, dopo?» mi chiede ed io fingo di pensarci su qualche secondo.

«Come ho fatto nei diciannove anni di vita prima d'incontrarti.» rispondo con nonchalanche, il che fa formare sul suo viso un sorriso divertito.

«Ne hai venti.» mi corregge ed io annuisco come per dire "vedi che lo so".

E' vero che ho la memoria pari a quella di Dory del cartone Alla Ricerca Di Nemo, però non sono così tanto smemorata da dimenticarmi la mia età.

«Infatti compiuti i venti già ti conoscevo.»

«Eccome se mi conosci.» risponde alludendo ovviamente alla nostra conoscenza intima ormai più che solidificata.

«Quanto sei stupido da tanto a immensamente tanto?» gli chiedo con le guance rosse dall'imbarazzo.

Si, amici miei, pur ammettendo che Kaden ormai mi ha vista praticamente quasi più nuda che vestita e molto ma molto esposta, io ancora arrossisco.

Adoro il fatto che il ragazzone abbia pensato tutto nei minimi dettagli, si è portato due teli da bagno per stenderli sulla sabbia, due panini, un pacco enorme di patatine che tanto amo, caramelle, bibite.

«Sei un uomo pieno di sorprese.»

«Te l'avevo detto.»

«In realtà no, però mi è piaciuto scoprirlo.» gli rispondo con un sorriso, subito dopo lo bacio velocemente sulla bocca, «Ora possiamo mangiare? Sto morendo di fame.» gli chiedo mettendo il muso come una bambina, cosa che lo fa ridere.

«Hai fame il 99% del tempo.» mi fa notare, io lo guardo come per dire "sai che stai rischiando la morte?"

«Se è un modo per dirmi che sono grassa, sappi che ho guardato le regole del delitto perfetto, so come uccidere qualcuno e farla franca.» rispondo allontanandomi da lui per sedermi sul telo.

«Ho solo fatto una costatazione.» risponde, sedendosi accanto a me, mi fa ridere perché è talmente alto che è strano vederlo steso sulla sabbia.

Però sul letto no, vero Lily?

«Che ti costerà cara.» rispondo, mettendo a tacere i miei pensieri poco normali.

«Mi piace che tu abbia appetito.» dice, dopo qualche secondo di silenzio, è inevitabile per me scoppiare a ridere.

«E' la cosa più strana che mi abbiano mai detto.»

«Tu sei la persona più strana che io abbia mai conosciuto, siamo pari direi.» risponde con un sorrisetto che ricambio.

«Ed è per questo che ti piaccio.»

«Non mi sembra di averlo mai negato.»

Quando finalmente mangio il mio panino, mentre sul mio cellulare guardiamo un film su Netflix, sono veramente rilassata, rimarrei qui con lui per il resto della mia vita e no, non lo dico tanto per dire.

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