Capitolo 4 - Mayko e Per tutti gli Oreo del mondo

47.8K 1.4K 483
                                    

Fortunatamente il pub in cui dovrei lavorare non dista molto dal college, anche perché, non avendo un'automobile sarebbe stato difficile spostarmi ogni volta, gli autobus si fanno aspettare troppo. Anche se comunque non è che mi piacerà molto fare avanti e indietro di notte, da sola. Però va bene, in qualche modo devo pur arrangiarmi, non voglio assolutamente dipendere ancora dai miei, hanno già fatto molto, troppo, per me e i miei fratelli, perciò ho deciso di cercarmi un lavoro, così almeno avranno una persona in meno da mantenere. Loro non erano assolutamente d'accordo all'inizio, ma fortunatamente alla fine sono riuscita a convincerli.

L'entrata del pub è piena zeppa di persone, su per giù della mia età ma anche più grandi. L'insegna a neon è rossa e mi piace da morire. Il nome è particolare, è un nome di persona, femminile, "Mayko" e mi piace altrettanto.

Ci sono due buttafuori ai lati della porta, sono veramente due bestioni, quando mi avvicino a loro mi sento decisamente una piccola formica insignificante.

Sono un ammasso di muscoli questi due.

《Buonasera.》 mi dice gentilmente il bestione che si trova alla mia destra.

Ha i capelli rasati a zero, gli occhi marroni e un tatuaggio sulla tempia, davvero intimidatorio.

《Buonasera, dovrei entrare...》 riesco a dire senza balbettare dal nervoso e solo adesso mi rendo conto di aver detto una scemenza pazzesca.

È ovvio che devo entrare, mica sono venuta per rimanere fuori...

Il tizio mi guarda con un sopracciglio alzato, sembra divertito dal mio evidente disagio.

《Non facciamo entrare persone al di sotto dei diciotto anni.》

Okay, ha appena insinuato che io sia piccola o sbaglio?

《Cosa ti fa credere che io non abbia diciotto o più anni?》 gli chiedo tutto ad un tratto seria, la riluttanza che provavo prima è completamente sparita, incrocio le braccia sotto al petto.

《Beh, a stento te ne do quindici di anni...》 risponde divertito facendomi indispettire.

Mi affretto a prendere i portafogli da dentro alla borsa che mi sono obbligata a portare, sotto lo sguardo confuso dei due bestioni, apro i portafogli e prendo i documenti.

《Ne ho diciannove.》 gli spiaccico il documento praticamente in faccia e poi borbotto 《Ora mi fai entrare per fare questo stramaledetto colloquio o no?》

Il tizio guarda il suo collega come per dire "questa è matta", poi decide di spostarsi e lasciarmi passare. Bene.

Finalmente.

Non appena entro vedo che le luci sono molto basse, dei faretti bianchi e led rossi, poltrone nere, sgabelli neri, tavoli neri, tutto molto elegante. Mi piace come posto. In più il bancone è stupendo, pieno di specchi dietro, un sacco di alcolici sugli scaffali specchiati, un bancone lunghissimo di marmo lucido grigio, bellissimo.

Onestamente non so a chi chiedere, perciò mi avvicino al bancone e noto che c'è una ragazza, perciò chiedo a lei.

《Ciao, sono qui per il colloquio di lavoro, sapresti dirmi a chi dovrei rivolgermi?》 le chiedo educatamente con il tono di voce alto il giusto per farmi sentire, per via della musica di sottofondo che non è chiassosa, ma nemmeno silenziosa.

La ragazza mi guarda dall'alto al basso e solo adesso mi ricordo perché, qui dentro sono tutti vestiti in modo impeccabile, lei compresa, ha una gonna nera a vita alta e una camicetta bianca messa dentro, credo che questa sia la divisa. I suoi capelli neri a caschetto sono perfettamente pettinati e il suo viso è truccato in modo impeccabile.

Beh, a primo impatto mi sembra una snob. Spero non sia antipatica.

Poi ci sono io con un leggings nero, una maglietta larga bianca e le vans, i capelli lunghi fino al sedere sciolti e spettinati per via del vento, sul viso ci sono solo il correttore per coprire le mie immancabili occhiaie e il mascara.

《Ciao, io sono Marilyn e il capo mi aveva avvertita》 mi tende la mano con un sorriso caloroso dopo essersi ripresa dallo stato di trance iniziale, che io mi affretto a stringere.

《Lily》 le dico il mio nome 《Allora, con chi dovrei parlare?》

《Non credo che il capo sia ancora arrivato, perciò per il momento eseguo i suoi ordini, farai una prova sotto mia osservazione》 mi spiega ed io annuisco, 《Passa di qua e inizia con il lavare i bicchieri usati e cose varie.》 mi dice indicando il punto dove si trova lei, ovvero il bancone.

Faccio come mi dice, la raggiungo, lascio la borsa per terra e inizio a lavare tutto, cercando di non rompere niente e di essere il più veloce possibile.

Però si sa, io le cose sotto pressione e velocemente, non riesco a farle. Perciò in meno di un secondo riesco a rompere due bicchieri.

Qualcuno lassù deve avercela con me!

《Oddio, stai bene? Ti sei tagliata?》 mi chiede preoccupata Marilyn avvicinandosi a me, facendomi sentire un un'inetta.

《No no, sto bene, mi dispiace tanto!》 mormoro imbarazzata e dispiaciuta.

Non me ne va bene una, cazzo.

《Non devi preoccuparti, adesso puliamo tutto prima che il capo si faccia vivo, altrimenti ci uccide entrambe.》 beh, io pensavo davvero che fosse antipatica, ma fino ad adesso si è dimostrata gentile.

Addirittura... Per due bicchieri?

《Com'è il capo?》 gli chiedo presa tutto ad un tratto dalla curiosità.

《Uno stronzo. Davvero, sono due anni che lavoro in questo posto e non sono riuscita a farmi trattare in modo gentile neanche mezzo secondo, è sempre così composto e freddo! Pretende la perfezione, sempre. E da sempre ordini.》 inizia a raccontarmi mentre raccogliamo e buttiamo i cocci rotti 《Ed è sexy da morire...》 mormora mordendosi il labbro e alzando gli occhi al cielo 《Se solo non fossi fidanzata》 sospira ed io la guardo un po' stranita.

《Okay, quindi il capo è uno egocentrico, megalomane, snob》 inizio ad elencare, basandomi sulla sua descrizione, lei mi guarda e spalanca gli occhi, come se avesse visto un ragno nei miei capelli, ma sono troppo occupata a fare la descrizione per chiederle cosa non va 《Che sputa ordini di continuo e che si crede Dio onnipotente?》 le chiedo per averne la conferma ma lei inizia a tossire come se la saliva le fosse andata di traverso 《Che hai? Stai bene?》

《Una descrizione davvero dettagliata, devo dire, non capisco su cosa sia basata, dato che non credo di conoscerla e credo che lei non conosca me.》 una voce maschile dietro di me mi fa sobbalzare e prendere quasi un'infarto.

O santa merda, è il capo!

La sua voce è fredda, composta, mascolina e decisamente affascinante.

Io non mi affretto a voltarmi, anche perché in questo momento vorrei scomparire.

Però mi decido a farlo, non appena mi volto sia io e che il mio capo spalanchiamo gli occhi.

《Tu...》dice lui, mentre il suo sguardo sorpreso ritorna ad essere serio e insistente.

《Hale!》 esclamo sorpresa, perché sì, Kaden Hale se ne sta di fronte a me, elegantemente vestito con una camicia bianca, un paio di pantaloni neri e giacca dello stesso colore, sembra un'imprenditore.

Devo dare ragione a Marilyn, non è per niente brutto, anzi, tutt'altro. E questo completo gli sta una favola.

Poi mi accordo del suo sguardo tagliente, lui mi guarda dalla testa ai piedi e dal suo sguardo ne ho la certezza.

Lui mi detesta, lo so, lo sento.

Per tutti gli Oreo del mondo, questo è un incubo!

Arrivi TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora