𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔: 𝖒𝖊𝖒𝖎𝖓𝖎

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memini: ricordo, ricordare, pensare.

ELARA non riusciva a respirare.

Lui era bellissimo.

Non appena si girò per affrontarla, vestito tutto di nero, il suo mantello ondeggiava dietro di lui, lei si fece indietro, una pugnalata di dolore le colpì la testa.

Ciocche di un biondo platino cadevano sulla sua fronte, i suoi lineamenti taglienti e quasi aristocratici. Un naso diritto, la mascella tagliente, occhi di ghiaccio e una cicatrice lungo la sua guancia.

Era alto e ampio, e mostrava con sicurezza ogni centimetro della sua altezza e struttura, il potere scorreva su di lui in onde e il ricordo di lui aveva squarciato Elara.

Sentì la scena cambiare intorno a loro, non lo stava guardando più nel prato- ma erano contro una ringhiera, la luna alta nel cielo dietro di loro, proiettando la luce della luna sui suoi lineamenti.

La scena cambiò di nuovo, dissolvendosi nell'oscurità, ma non era vuota. Mani contro la sua pelle, anelli metallici freddi in contrasto con il calore della sua mano mentre trascinava le sue dita su per la sua schiena-

Svanì e fu lasciata a fissare il Mangiamorte di fronte a lei, il suo viso di pietra.

Lei lo conosceva- non sapeva come ma lo conosceva.

Lo seguì su per le scale del portico, guardandolo come faceva grandi passi nella porta, non disturbandosi nemmeno di lasciarla aperta per lei, e sentì come un vento di nostalgia contro le costole, sentì la sua testa soffrire un po' di più.

I suoi amici erano sparpagliati nel salone, Oliver era sul divano, armeggiando con una radio, cercando di farla funzionare, Maria era seduta su una sedia, leggeva un libro, Leo e Valerie giocavano a carte sul tavolo.

Non appena Malfoy entrò, con Elara dietro, tutti portarono l'attenzione su di lui, sorpresi. Vide Oliver allungarsi per la bacchetta.

"Non disturbarti, Wood" il Mangiamorte ghignò nella sua direzione, non fermandosi mentre continuava ad attraversare il salotto con lunghi passi. "Se volessi ucciderti, l'avrei già fatto."
Valerie fissò Elara, alzando le sopracciglia, mentre Elara cercava di mantenersi al passo con Malfoy. Diede una piccola alzata di spalle all'amica, ignorando lo sguardo d'odio di Oliver.

Anche se Malfoy era dal loro lato nella guerra, non significa che piacesse a tutti.

"Non puoi entrare qui e-" Oliver era in piedi ora, buttando la radio via ma Malfoy era già uscito dalla stanza, camminando verso il lungo corridoio che portava alle scale.

"Ha ragione, sai" Disse Elara che era dietro di lui. "Tu—"

"Che stanza?" domandò, a malapena facendo attenzione a cosa stesse dicendo.

Sapeva cosa stava chiedendo e sbuffò. "Se pensi che te lo dirò-"
"Granger!"

La sua voce era così alta che Elara saltò e scavò le unghie nel braccio. "Sveglierai Alfie-"

"Malfoy, per Godric, cosa ci fai qui?"

Hermione era all'in piedi alla fine delle scale, una coperta sulle spalle. Probabilmente stava leggendo qualche libro nella sua stanza. Malfoy si strappò dalla presa di Elara e si gettò su Hermione come un Dissennatore, il suo mantello ondeggiava dietro di lui mentre saliva le scale, non fermandosi fin quando non torreggiava su di lei, la sua bacchetta alla gola.

"Dammi una ragione per cui non dovrei usare la Crucio ora su di te." La sua voce era piena di intenzioni oscure ed Elara rabbrividì salendo le scale.

ᴛʜᴇ ɢɪʀʟ ᴡʜᴏ ʟᴏꜱᴛ ɪᴛ ᴀʟʟ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora