𝖓𝖔𝖛𝖊: 𝖛𝖆𝖈𝖚𝖚𝖘

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vacuus: vuoto, vacante.

Draco desiderava essersi tenuto Elara per sé.

Certo, sarebbe stato impossibile. Non sarebbe mai stato in grado di poterla tenere alla mansione con senza che sua madre e Astoria lo scoprissero e sarebbe stata lontana dall'essere al sicuro- con i Mangiamorte che si fermavano spesso anche solo per il the.

Ma vedere Demetrius Rohdes ridere e tenere il suo braccio sulle spalle di Elara sul portico lo fece desiderare ardentemente di poterla staccare da lui e chiuderla nella sua stanza dove nessuno avrebbe potuto toccarla.

Draco era stato lontano dalla casa sicura per le ultime due settimane e l'autunno stava iniziando a svanire nell'inverno, l'erba era ricoperta da un sottile strato di brina, le nuvole bassi e pesanti.

Sapeva di essere irrazionale per il modo in cui si sentiva mentre si avvicinava alle scale del portico ma a malapena si trattenne dal prendere a cazzotti la faccia di Rohdes quando lo guardò.

"Oh, guardate chi c'è!"

Elara si girò anche lei, ancora avvolta nel braccio di Demetrius e Draco vide il suo sguardo scattare mentre lo guardava salire le scale, spingendo loro due via e separandoli con una scusa per arrivare alla porta d'ingresso.

"Ti sei svegliato dal lato sbagliato del letto, Malfoy?" Urlò Demetrius ma lui sbatté la porta facendola chiudere, bloccando lui ed Elara fuori.

Il salone era vuoto e si accigliò. Con quaranta persone in quella casa era strano che nessuno stesse lì. La porta d'ingresso si aprì dietro di lui, un vento freddo soffiò dentro, sollevando il suo mantello ed Elara parlò.

"Sono tutti sul retro" disse, calma, alle sue spalle e lui chiuse gli occhi al suono della sua voce. "Duellano."

Draco si prese un minuto per riprendersi e scacciare via l'immagine di Demetrius ed Elara prima di girarsi per guardarla. I suoi capelli erano disfatti oggi, cascavano in ricci crespi sulla sua schiena, e indossava una dolcevita stretta e dei jeans che fecero vagare la sua mente prima di riprendere il controllo.

"E tu non sei lì perché?" chiese, iniziando a muoversi per la porta sperando che lei si spostasse.

Non lo fece. Rimase ferma sulla porta fin quando lui non si avvicinò, Demetrius era appoggiato sulla ringhiera sul portico, mormorando tra sé e sé.

"Dove sei stato?" chiese e lui notò che le sue dita stavano tremando da dove erano strette alla porta. "Avevi detto che mi avresti allenato."

Draco sbatté le palpebre, guardandola rapidamente per valutarla. Sembrava ancora molto magra e mancava l'energia che aveva di solito- quando scorrazzava per tutto il castello con il suo gruppo di amici lasciando commenti spiritosi e risatine.

Lui aveva avuto gli occhi su di lei dal quarto anno—quando la vide al Ballo del Ceppo, vestita in blu e argento, i suoi capelli lasciati sciolti che cadevano sulle spalle. Era stata la prima volta che l'aveva vista con i capelli sciolti—loro condividevano qualche lezione insieme e lei aveva sempre portato i capelli legati.

Ma vederla così al Ballo l'aveva sorpreso per la prima volta nella sua vita. Sicuro, l'aveva classificata nella top venti ad Hogwarts una notte tarda nei dormitori dei Serpeverde- ma quella fu la prima volta che realizzò che lei poteva benissimo stare nella top quindici.

La tenne d'occhio dopo quella sera- scoprendo su chi aveva una cotta e se era single-  anche se non fece nessuna mossa per provarci con lei.

E poi, arrivò il quinto anno e Draco era al suo massimo. La sua vita era vicino alla perfezione. Stava andando bene a scuola, i suoi genitori erano felici con lui e finalmente si era fatto passare la ridicola cotta per la Granger- oltre ad essere collocato nella Squadra d'Inquisizione e avere la gioia di catturare Potter e i suoi amici a fare qualcosa ogni volta che ne aveva l'occasione.

ᴛʜᴇ ɢɪʀʟ ᴡʜᴏ ʟᴏꜱᴛ ɪᴛ ᴀʟʟ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora