Jess.
Ero nel pieno del sonno quando mia madre venne a svegliarmi.
《Pss.. Jessica! Hai visite》,disse scuotendomi mentre cercavo di cacciarla via con delle moine.
Restai accovacciata sotto le coperte tiepide aspettando che si allontanasse.
Mia madre uscì dalla porta facendo segno di entrare a qualcun'altro. Chissà perché, immaginavo già chi fosse.
《Sveglia dormigliona!》La pesante voce di Derek rimbombò nella stanza.《Non è possibile che tu debba scocciare anche il sabato mattina!》
Mi stopicciai gli occhi con le mani, lui corse ad abbracciarmi.
Permettevo di farlo solamente a lui fuori dal mio contesto famigliare. Per me era diventato una sorta di fratello maggiore nel giro di pochi mesi. In realtà neppure io sapevo perché quel ragazzo mi ispirasse così tanta fiducia; probabilmente il sorriso da ebete che aveva sempre stampato sulla faccia, era in qualche modo rassicurante. La gente in generale mi dava fastidio, odiavo stare in mezzo alla folla, odiavo conoscere nuova gente, odiavo le grandi e forti dimostrazioni d'affetto.《Organizzo una festa mercoledì sera, ci sarai vero?》,mi chiese il ragazzo.
《Perché mi rompi se conosci già la risposta?》mugugnai assonnata.
Lui sbuffò alquanto ruorosamente.《Non puoi per una volta lasciarti andare? So che ti è difficile dopo ciò che hai passato, ma non credi sia ora di guardare avanti Jess?》
《Non ho voglia di parlarne Derek》,lo fulminai con lo sguardo.
Mi si avvicinò di qualche centimetro.《Non guardarmi così, ricorda che io ti conosco.》
《E con questo?》
《Non sei aggressiva Jess, sei fragile. Forse più del normale》
《Vaffanculo, lasciami dormire!》continuai a fulminarlo con lo sguardo portandomi le coperte sul capo.
Lui mi stampò un bacio sulla guancia sorridendo ed uscì dalla stanza. Alzai gli occhi al cielo e tornai a dormire.Dopo poco più di mezz'ora mi toccò scendere a fare colazione e mi preparai per portare a spasso il "piccolo" Near, il mio boxer, che già graffiava sulla porta con le sue enormi zampe.
Si udì suonare il campanello e mio padre corse ad aprire la porta.
《Devono essere loro》disse.
Inarcai un interessato sopracciglio.《Loro chi?》chiesi alla mamma, che non fece a tempo a rispondere boccheggiando.
Due figure apparirono davanti la porta d'ingresso. Il primo era un uomo sulla cinquantina, calvo, con un paio di baffi arricciati ed un paio di occhiali da vista dalla montatura sottile. L'altra era una ragazza che avevo giá avuto l'onore di conoscere, poco meno di vent'anni, con la carnagione abbronzata, i capelli scuri e gli occhi neri e profondi come perle.
《Jess, loro sono amici di famiglia, saranno nostri ospiti per un pò di tempo. Tu e questa ragazza dormirete in camera tua assieme per il tempo necessario, ok?》disse mio padre poggiando una mano sulla spalla della ragazza quasi come un padre fiero. Oltre tutto ho dimenticato di dire che odiavo sapere le cose all'ultimo minuto ed odiavo chi invadeva il mio spazio personale; praticamente, già odiavo quella ragazza. Il suo sorrisino compiaciuto mi dava ai nervi.
Spalancai gli occhi e poi portai una mano sulla faccia.《Tra miliardi persone nell'universo, perche tu?》sbuffai con gli occhi socchiusi e le labbra strette.
La ragazza mi guardò sconcertata per un attimo, poi abbassò gli occhi sorridendo e ridacchiando. Dovevo ammetterlo, aveva una risata che in condizioni normali sarebbe stata abbastanza contagiosa, ma non in quelle.《A quanto pare dovremo provare ad andare d'accordo per un pò》disse.
Poi mi porse la mano e continuò:《Sono Maya, non mi sono potuta presentare l'ultima volta.》
La guardai dall'alto al basso, scansai la sua mano ed afferrai il guinzaglio.
《Andiamo Near!》Maya.
《Sistema pure le tue cose al piano superiore Maya, nella camera di Jessica. Tuo padre starà nella nostra stanza degli ospiti. Appena hai fatto scendi a mangiare qualcosa》,mi disse con un tono dolcissimo la signora Books, poi si voltò verso Derek invitandolo a restare a pranzo.
Seguii le indicazioni. La stanza di quella ragazza era davvero grande, le pareti erano pallide, la facevano sembrare quasi un letto d'ospedale, nulla a che vedere con il resto della casa. Ero una molto attenta ai particolari. Dovevo ammettere però che era tutto ben arredato, in tinta bianca e viola. C'era un letto a due piazze, una scrivania con un pc, un puff, un tappeto, una finestra con vista sul giardino ed una libreria colma di libri messi in ordine maniacalmente. Fu proprio quest'ultima ad attirare la mia attenzione. Mollai la mia valigia a terra, presi un libro ed iniziai a sfogliarlo.
Il ritratto di Dorian Gray.
《Che cazzo ci fai qui?》,la voce di Jess mi fece sobbalzare. Sobbalzavo troppo spesso in quei giorni.
《Non so se hai sentito tuo padre, dovremmo dividerci la stanza per un pò》risposi sollevando gli occhi al cielo. Che tipa scocciante!
《Dormire nel tuo stesso letto? Tsè, non ci penso nemmeno》disse seria.
Sorrisi mostrandole dispettosamente la lingua. Lei si avvicinò a me e mi tolse il libro dalle mani.
《E mettiamo in chiaro una cosa: la mia roba non si tocca》continuò.
Sghignazzai disapprovante.《Ma sei sempre così acida con tutti?》chiesi con aria di sufficienza.
《A volte sono ancora peggio, quindi non farmi arrabbiare.》
Sospirai afflitta.《Ok killer, sta calma.》
Fece per andarsene ma le afferrai un braccio.
《Ascolta, scusami per la scorsa mattina. È stato un giorno difficile ed ero nervosa, non volevo offenderti.》
Lei non rispose, mollai la presa e si allontanò. Non mi parlò per tutto il resto del giorno.
Perché fa così? pensai tra me e me mentre la osservavo.
Se ne stava sempre in disparte dagli altri, in silenzio, non scherzava ne si esponeva mai più di quel poco.
《Non è cattiva come sembra》,la voce di Derek interruppe i miei pensieri, quasi come se fosse riuscito ad ascoltarli.
《Tu dici?》
《Dalle tempo e capirai.》
Sorrisi timidamente.《Lo spero.》In men che non si dica arrivò la notte.
《Io dormo sull'angolo destro, questo è il tuo cuscino. Non ti azzardare a sfiorarmi in nessun modo mentre dormo ne a svegliarmi, se russi ti scaravento giù dal letto, se scalci giuro che ti spengo una sigaretta sul culo》,mi disse lanciandomi un cuscino in pieno volto. Lo poggiai sul mio angolo di letto e mi infilai sotto le coperte.
《Sai, capisco che tu abbia questa sorta di insolita fobia delle relazioni sociali e del contatto fisico, ma non mi piacciono tutte queste regole》dissi sorridendole maliziosamente.
《Se vogliamo andare d'accordo ti toccherà seguirle, altrimenti puoi dormire sul pavimento se vuoi》mi rispose a tono.
Mi avvicinai a lei, che era sdraiata al lato opposto del letto dandomi le spalle.
《Buona notte》dissi stampandole un bacio sulla guancia per dispetto.
La sentii quasi tremare sotto il tocco delle mie labbra, poi mi allontanai, un po' timorosa.
《Maya?》mi chiamò, fu la prima volta che la sentii quantomeno pronunciare il mio nome.
《Cosa c'è?》chiesi.
《Fottiti.》
Sorrisi.
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The otherside
RomanceJessica Books e Maya Riva sono due ragazze con vite e passati diversi che il destino decide di far scontrare e come il Big Bang, questo scontro da vita a molto più di ciò che queste ragazze avrebbero mai potuto immaginare. Un caffè rovesciato addoss...