Jess.
Un'altra di quelle stupide feste. I ricordi si affollavano nella mia testa e rivivevo scene di qualche anno prima, quando tutte le sere scappavo di casa per partecipare ad una di queste. Mi sentivo osservata ovunque mi girassi come se fossi stata un attrice di successo.A quanto pareva la gente era rimasta shockata dalla mia "ricomparsa". Girovagavo tra persone ubriache dall'aria malconcia, sballati, drink rovesciati, pozze di vomito e coppiette che limonavano ardentemente con non curanza, incerca di Derek che sembrava essersi volatilizzato. Un ragazzo mi bloccò spalle al muro, non l'avevo mai visto prima d'allora. Cosa voleva?
《Non ti ho mai vista da queste parti. Come ti chiami?》i chiese mordendosi un labbro. Disgustoso!
Sentivo una puzza d'alcol arrivarmi fino al cervello.
《Levati, va a farti una doccia piuttosto che darmi fastidio》risposi portandogli una mano sul collo in modo violento. Gli artigli rimangono sempre l'arma per eccellenza.
《Uh, che caratterino!》disse avvicinandosi ancora di più.
Strinsi con le mie unghie sul suo collo graffiandolo, poi lanciai una ginocchiata tra le sue gambe colpendo i suoi gioielli di famiglia e lasciandolo a terra dolorante. Che gli sia da lezione.
Cercai di allontanarmi velocemente ma il ragazzo non si arrese e dopo un pò si rialzò e continuò a seguirmi in mezzo la folla.
Un altro scocciatore pensai guardandomi le spalle. Non era dietro di me, quando tornai a guardare avanti lo trovai li. Era grande almeno il doppio di me, i suoi occhi scuri erano gonfi ed i suoi capelli arruffati. Mi guardava con aria minacciosa ed incominciai ad avvertire un certo senso di paura. Provò a lanciarmi un ceffone e inizialmente strizzai gli occhi pronta al colpo, ma la sua mano fu fermata da quella di un'altro ragazzo.
《Derek?!》
Il ragazzo mi guardò e strizzò un occhio sorridendo, poi si voltò verso il ragazzo di fronte a me.
《Lei è mia》disse fulminandolo con lo sguardo.
《Ok amico. Festa tua, regole tue》rispose lui con voce traballante, ed alzando le mani si allontanò.
《Grazie》dissi a Derek anbracciandolo e tirando un sospiro di sollievo.
《Andiamo fuori》disse lui sorridendomi.
C'erano poche persone nel giardino di quella enorme villa, il cielo stellato contornava quella tiepida notte. Noi ci sedemmo su un gradino qualunqu e lui mi offrì una sigaretta che subito accettai. Sapevo di averne bisogno.
《Sai, non ti aspettavo stasera》mi disse mentre un velo di fumo gli fasciava il volto.
《Quell'insopportabile ragazza italiana》risposi sospirando.
《Solamente per questo? No, non ti credo!》ridacchiò quasi a volermi canzonare.
Rimasi in silenzio per qualche secondo senza assecondarlo. Era decisamente fuori luogo.
《È una rottura, ma è carina con me. Sta cercando di adattarsi e non voglio intralciarle troppo la strada. Appena troverà un alloggio si toglierà di mezzo. Devo solo sopportarla qualche settimana!》
Mi guardò maliziosamente.《Ah si, capisco.》
Risposi perplessa al suo sguardo.《Mi prendi in giro?》
《No, no...》rise.
Si, mi stava prendendo in giro.
《Che effetto fa tornare tra la gente?》sviò con tono allegro.
《Non un bel effetto》risposi fredda.
Gettai il mozzicone di sigaretta a terra che svolazzò ai piedi del gruppetto di ragazzi che avevo visto all'entrata ci passò avanti. Camminavano in branco, si spintonavano in modo rozzo facendo orribili battute e deridevano qualcuno dal nome non proprio famigliare.
《Sono loro il tuo problema? Si sono imbucati, non li volevo qui》disse Derek concitato.
《Loro sono solo uno di tanti problemi》risposi ancora più fredda e rigida.
Li osservai bene:《Ma dov'è quell'idiota di Ben Fisher?》chiesi a Derek.
《Sarà sicuramente in stanza con qualche ragazza》rispose tranquillo.
Mi sollevai dal mio posto ed osservai l'ora sul display del cellulare, era ancora presto ed io ero già stanca di stare li.
《Vado a cercare Maya, sono in pensiero.》
《L'ho incontrata prima, stava buttando giù come una pazza, spero abbia rallentato.》
《Cazzo, speriamo non si sia messa in qualche guaio!》esclamai allontanandomi.
《Aspetta, vengo con te!》mi seguì Derek.
Entrammo ed iniziammo a controllare la casa in ogni angolo, ma lei non c'era. Il suo cellulare squillava ma lei non rispondeva. Chiedemmo informazioni a qualcuno...
《Alta nella media, slanciata, capelli ed occhi neri...》
《Era molto ubriaca quando si è allontanata da qui》rispose un ragazzo seduto al banco degli alcolici.
《Derek, e se qualcuno l'avesse portata su?》chiesi sudando dalla preoccupazione.
Derek notò un ragazzo seduto su una sedia in legno con la testa china, completamente ubriaco. Gli sollevò la testa ed iniziò a schiaffeggiarlo nella speranza che si riprendesse.
《Non potremmo farci nulla. Non ho intenzione di vedere le chiappe nude di qualcuno di questi tizi!》fece una smorfia di disgusto.
Non lo ascoltai e salii la gradinata principale in marmo, lui mi seguì.
《Cos'hai intenzione di fare ora?》mi chiese.
《Fa cessare la musica.》
《Cosa?》
《Spegni la musica, idiota!》
Derek si avvicinò all'enorme cassa da cui proveniva la musica di tutto il piano e la spense con le urla deluse di qualcuno intenti a ballare. I gemiti di qualcuno si sentivano provenire dal bagno.
《Che schifo! Dio mio, e tu permetti tutto questo a casa tua?》Derek sorrise e fece spallucce.
Afferrai il cellulare e composi il numero di Maya. La sua suoneria si udì dal vecchio ripostiglio della casa. Appoggiai un orecchio alla porta udendo.《Sta zitta o ci beccano, troietta!》
Derek afferrò una chiave di riserva da un cassetto li vicino ed aprì la porta. Maya era ubriaca marcia, tanto da non reggersi in piedi. Accanto a lei, Ben. Lo afferrai dai capelli allontanandolo da lei, Derek subito dopo sferrò un destro beccandolo a pieno sulla guancia sinistra. Poi si ricompose oscillando la testa per rimettere a posto il capelli castai.
《Che le hai fatto?》chiesi shockata al babbeo notando la cintura sciolta dei suoi pantaloni.
《Ecco i soliti scassa palle! Il tuo amichetto a quanto pare oggi vuole farsi del male》mi rispose Ben colpendo a sua volta Derek e facendolo cadere a terra.
Lo guardai preoccupata.
《Non ti preoccupare, portala a casa》mi rassicurò lui portando avanti la rissa.
Presi Maya sulle spalle e scesi fino alla mia auto caricandola sul sedile accanto al mio. Per strada dovetti fermarmi innumerevoli volte per non farla rimettere all'interono dell'auto. Poi la trascinai fino al letto, le sfilai le scarpe e le rimboccai le coperte.
《Jess, mi gira tutto!》si lamentò con voce tremante senza slegare le braccia dal mio collo.
《Sei una fottuta combina guai!》dissi, e tirai un sospiro di solievo.
Maya era salva.
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The otherside
Storie d'amoreJessica Books e Maya Riva sono due ragazze con vite e passati diversi che il destino decide di far scontrare e come il Big Bang, questo scontro da vita a molto più di ciò che queste ragazze avrebbero mai potuto immaginare. Un caffè rovesciato addoss...