Jess.
I Pearl Jam risuonavano nella mia stanza mentre ero con la testa china su alcuni libri di letteratura. La porta si aprì e Maya entrò in stanza senza neppure chiedere il permesso, ma non mi arrabbiai. Quella infondo era ancora la sua stanza per un'altro giorno.
《Hai visitato la nuova casa?》le chiesi curiosa mentre lei infilava le sue cose in borse e bagagli.
《Si, è molto ampia e sembra accogliente, inoltre non è molto distante da qui, quindi in pochi minuti posso raggiungerti》disse sorridendo.
Rimasi stupita dall'ultima affermazione ma non lasciai trasparire nulla e non feci domande. Tuttavia una in particolare viaggiava nella mia testa:Maya voleva rivedermi?
《Non sapevo ti piacesse questo genere di musica》disse avvicinandosi al mio stereo.
Mi sollevai dalla sedia di fronte la scrivania e mi buttai di peso sul letto lasciandomi rimbalzare un paio di volte. Sorrisi chiudendo gli occhi.
《Mi rilassa》risposi con aria sognante.
Lei venne a sedersi accanto a me.
《Sai, suono la chitarra fin da quando ero bambina. È un peccato che non l'abbia potuta portare qui con me!》
Il suo sguardo era abbattuto, fissava il pavimento.
Scoppiai in una isterica risata.
《Tu che suoni la chitarra? Non ci credo!》
Lei mi guardò perplessa.
《La solita atipatica》,mi mostrò la lingua. Un colpo di genio mi prese, come se mi si fosse accesa una lampadina.
Mi sollevai dal mio posto, aprii le ante del mio armadio, e scostando un po' di abiti tirai fuori una vecchia e grossa custodia che le posai sulle gambe.
《Dovrebbe essere ancora in condizioni decenti.》
Lei sbalordita trascinò verso il basso la zip estraendo la chitarra.
《Wow, è bellissima! Ma quindi suoni anche tu?》domandò entusiasta.
《No, i miei genitori mi costringevano a prendere lezioni, ma non ho mai avuto molta voglia di continuare, di fatto ho dimenticato tutto.》
Iniziò a pizzicare qualche corda con le dita.《È completamente scordata! La tieni li dentro da molto tempo?》
《Almeno dieci anni》risposi scrollando le spalle mentre regolava le chiavi sulla paletta della chitarra.
《Ok, ora dovrebbe andare》disse seguendo il suono di "Just Breathe" allo stereo e riproducendolo.
Rimasi a bocca aperta, non me lo aspettavo per davvero.
《Sei davvero brava!》dissi incantata dal suono di quella chitarra. Forse quello fu il primo complimento che ricevette da me.
Smise di suonare.
《Ci credi ora?》chiese, e mi porse la chitarra aspettando che l'afferrassi.
《Oh no, tienila te la regalo. Almeno tu la userai.》
《Ma cosa dici! Dai riprendila》,disse aspettando con il braccio ancora teso.
《No, insisto. Magari un giorno mi insegnerai a suonarla》sorrisi guardandola negli occhi.
Lei arrossì violentemente, e mi scappò una risata che soffocai per non metterla ancor più in imbarazzo. Mi faceva un mare di tenerezza quando lo faceva.
《Grazie》sussurrò con lo sguardo basso e torturandosi il lobo dell'orecchio.
《Magari la porto stasera. A tal proposito, ti lascio il mio indirizzo almeno sai dove passare. Derek si farà trovare sul posto》disse mentre afferrava un pezzo di carta ed una penna.Maya.
Il clacson di Jess fischiò un paio di volte ed io stampai un bacio sulla guancia di mio padre e scappai verso l'uscita della nuova casa.《Ti fidi di me?》chiesi a Jess prima di entrare in macchina.
Lei sollevò un sopracciglio.
《Che vorresti dire?》
《Lasciami guidare, starò attenta lo giuro》dissi.
Lei ci pensò un attimo, poi si spostò sul sedile accanto.
《Se succede qualcosa alla macchina sei morta》mi disse con uno dei suoi sguardi fulminanti a cui ormai ero abituata.
Sorrisi e le baciai una guancia per ringraziarla.
"Noi partiamo, metti pronto tutto. Maya. " digitai sul cellulare ed inviai il messaggio a Derek.
Dopo svariati minuti passati a guidare eravamo finalmemte li, su una spiaggetta chiusa e deserta. Il falò era acceso, il mare era una tavola, i teli erano stesi sulla sabbia, la chitarra su uno di questi, inoltre c'erano le pizze ed il frigobar colmo di vodka liscia e birre. C'era tutto il necessario, Derek era stato bravissimo. Mi sfilai le scarpe uscendo dall'auto e corsi a ringraziarlo.
《Ti piace come idea?》chiese il ragazzo a Jess che guardava tutto con uno stupendo sorriso stampato sulle labbra.
《È bellissimo, ragazzi.》
Derek accese alcune candele profumate canticchiando allegramente.
《Come mai sei così felice?》gli chiesi lasciandomi contagiare dal suo sorriso.
《Una bella gnocca mi ha chiesto di uscire, credo che più tardi la raggiungerò》disse enfatizzarndo la seconda e la terza parola, ed io scoppiai in una rumorosa risata.
《Buona fortuna!》strizzai un occhio.
Passammo la serata così: suonando, cantando, scherzando tra di noi e divorando pizza. Cosa poteva esserci di meglio?
《Si cazzo, è lei!》disse Derek tenendo tra le mani il cellulare che squillava fastidiosamente.
《Devo andare ragazze!》salutò entrambe.
Lo afferrai prima che scappasse via come un fulmine.
《Volevo solo ringraziarti, sei stata la prima persona carina con me appena sono arrivata qui》dissi con tono deciso.
Lui ascoltò, sorrise dolcemente e scappò via.
《E così rimasero in due, cosa vuoi fare adesso?》mi chiese Jess.
《Ciò che resta da fare: prosciughiamo il frigobar. Sta volta credo che nessuno proverà a violentarmi, per lo meno!》
Lanciai una lattina di birra tra le mani di Jess che era sdraiata su un telo, poi mi accomodai accanto a lei. Dopo un po' afferrammo un'altra lattina, ed un'altra ancora... e così fin quando entrambe non ci ritrovammo barcollanti e con la voce tremante a dire stupidagini e riderci sù.
《Ma tu credi davvero che i t-rex siano estinti? L'altra sera ho visto ragazze sui tacchi che ci somigliavano molto!》
《Io credo a tutti gli animali mitologici! Anche a le sirene!》
《Jess, ma i t-rex non sono animali mitologici, e le sirene non sono animali...o forse si?》
《Ma tu, come credi facciano a scopare le sirene? Oh mio Dio, povere creature!》
Insomma, discussioni di questo genere contornate da continue risate isteriche. Per pochi minuti sembrò tutto immobile, anche il tempo.
Ci fu un attimo di silenzio inaspettato tra le futili chiacchiere e restammo ad ascoltare il suono dei nostri respiri affannati misti allo scrosciare del mare come se fossero melodie.
《Non pensavo che tu avessi intenzione di continuare a vedermi dopo esserti trasferita》mi disse lei con tono serio, quasi malinconico, guardando le stelle e rompendo il silenzio.
《Come mai non lo pensavi?》
《Come dici tu sono sempre molto distante. Ora che sei riuscita a farti degli amici non pensavo che la mia presenza ti servisse più ad un granché, ma mi sbagliavo a quanto pare!》
La guardai sospettosa voltandomi verso di lei e le afferrai una mano, le ero incredibilmente vicina e temevo che questo le dasse fastidio, ma non sembrò lamentarsi.
《Jess, ma cos'hai nella testa? Ovvio che io voglia continuare a vederti! Cazzo, abbiamo diviso lo stesso letto per un mese!》gesticolai ridendo.
Il suo sguardo si fece dolce.《Già》si limitò a dire, e ci fu ancora qualche istante di silenzio mentre lei osservava la mia mano e ci giocherellava.
《Hai delle belle mani.》
《Tieni almeno un po' a me, Jess?》buttai fuori tutto d'un fiato tornando al discorso precedente.
Lei si voltò nella mia direzione scrutandomi con gli occhi lucidi a causa dell'alcol ingerito, poi si avvicinò, si avvicinò finché non fui in grado di percepire il suo respiro e chiudendo gli occhi prese le mie labbra tra le sue. Rimasi qualche istante ad occhi spalancati, sentii il mio stomaco aggrovigliarsi e dei brividi percorrermi la schiena. Dopo pochi secondi lei fece per allontanarsi. Istintivamente non glielo permisi. Le afferrai delicatamente la mandibola continuando a baciarla, lei non si scostò, mi strinse a se, la sentivo sorridere sotto le mie labbra. Non sapevo bene il significato di quei baci: magari era solamente quella bellissima atmosfera, magari il giorno dopo ci avremmo riso su, magari era solo un gioco; ma se era un gioco, giocarci mi stava involontariamente piacendo.
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The otherside
RomanceJessica Books e Maya Riva sono due ragazze con vite e passati diversi che il destino decide di far scontrare e come il Big Bang, questo scontro da vita a molto più di ciò che queste ragazze avrebbero mai potuto immaginare. Un caffè rovesciato addoss...