Maya.
Scattai fuori dalla caffetteria insieme a poca gente udendo l'assordante rumore del motore di quella macchina seguita da un tonfo.
《Oh mio Dio, Jessica!》esclamai notando il corpo della ragazza rannicchiato a terra senza sensi e correndo nella sua direzione. Strattonai un po' di testimoni dell'accaduto e la raggiunsi chinandomi su di lei.
Josh sentendomi gridare mi seguì, mentre una notevole folla di persone curiose si affacciò ad osservare ciò che stava accadendo.
L'ansia si impadronì del mio corpo, iniziai a schiaffeggiare la ragazza nella speranza che si risvegliasse con scarsi risultati e notai una ferita sanguinare sulla sua nuca. Le spostai il volto lateralmente e le sollevai le gambe aiutata da Josh, notando un ginocchio incredibilmente gonfio.《C'è per caso un medico tra i presenti?》urlò Josh preoccupato, ma nessuno rispose.
《Va nel bar, prendi del ghiaccio, io chiamo un'ambulanza》dissi a lui impugnando il cellulare e chiamando i soccorsi, quando Josh arrivò posai il ghiaccio sul ginocchio di Jess. Avevo imparato da mio padre quelle poche manovre da eseguire in caso di incidenti.
Il cuore mi martellava in petto nell'attesa che l'ambulanza arrivasse. Perché Jess non si svegliava? Chi l'aveva investita? E perché? Il mio respiro si fece corto, iniziai a tremare, sudare abbondantemente ed a sentire tutte le sensazioni del mio corpo amplificate. Josh si avvicinò a me a quel punto ancora più preoccupato e mi gettò un bicchiere d'acqua sul volto.
《Riprenditi Maya! Stai avendo una crisi di panico!》escamò abbracciandomi in modo rassicurante mentre l'ambulanza accostò lasciando scendere due medici che subito si avvicinarono al corpo senza sensi della ragazza sollevandolo su una barella.
《Cosa è successo?》mi chiese uno dei medici.
《Non ero presente ma a giudicare dal rumore credo sia stata investita》risposi con voce tremante mentre mi veniva offerto un bicchiere d'acqua zuccherata.
《Sta tranquilla non è nulla di troppo grave, sei stata brava ad eseguire le manovre di primo soccorso》disse rassicurandomi, e tirai un sispiro di solievo.
《Grazie》risposi timidamente.
《La conosci bene?》
《Si, certo.》
《Nome e cognome al completo della ragazza?》
《Jessica Books》
《Ma tu non sei la figlia del dottor Antonio Riva?》
《Sono io》annuii.
《Sali in ambulanza, ora provvederemo ad avvisare i suoi genitori dell'incidente》disse.
Così feci, salii in ambulanza osservando il suo corpicino steso sulla barella fino all'ospedale. In quel momento desiderai di voler essere al suo posto, di prendermi tutte le sue ferite e di soffrire al posto suo. La mia testa iniziò ad evadere. È se non fosse stato un incidente casuale? Ero consapevole del fatto che Jess avesse una buona lista di nemici; ma che io sapessi, nessuno di loro sarebbe mai arrivato a qualcosa più di un insulto riuscito male.
Scossi la testa tornando con i piedi a terra.
Quella ragazza prima o poi mi avrebbe fatta impazzire.Jess.
Quando riaprii gli occhi mi sentii spaesata: un letto bianco e duro, delle pareti bianche e monotone, una insopportabile puzza di disinfettante... ci misi un po' prima di realizzare di essere in una stanza d'ospedale.
《Finalmente sei sveglia!》disse Maya correndo ad abbracciarmi.
《Ahi!》gemetti dolorante.
Sentivo delle fitte atroci alla testa ed alle costole, ed un forte dolore al ginocchio sinistro che a mala pena riuscivo a muovere.
《Oddio scusami! È che sono felice, mi hai fatta morire dalla preoccupazione!》disse Maya allontanandosi e portandosi una mano alla bocca.
《Tranquilla, sto bene》sorrisi,《cos'è successo?》
《Sei stata investita da qualcuno.》
Abbassai lo sguardo sentendomi gli occhi pesanti a causa del mal di testa, mi portai una mano dietro la nuca e notai un cerotto abbastanza grade coprirmela, dopodiché mi sollevai la maglietta notando a sinistra del mio ventre degli enormi ematomi violacei che si estendevano quasi fino al bacino, ed in fine vidi il mio ginocchio gonfio e deforme. Non era decisamente una bella visione.
《No Maya, sono stata investita da Ben.》
Lei spalancò gli occhi incredula e fece per dire qualcosa, ma suo padre con il camice da medico entrò nella stanza interrompendo le nostre chiacchiere.
《Oh Jessica, Sei sveglia finalmente! Fa vedere un po'》disse controllando il mio ginocchio.
《Mr. Riva, cosa mi è successo?》
《Oh andiamo Jess, abbiamo vissuto per molto tempo sotto lo stesso tetto, puoi chiamarmi per nome!》disse mostrandomi un dolce sorriso ed arricciandosi i baffi neri.
《A quanto pare hai avuto un brusco impatto con quella macchina a livello delle costole, e durante la caduta c'è stata la distorsione di un ginocchio, oltre al fatto che hai battuto la testa molto violentemente. Sei fuori pericolo ma dovrai restare qui sotto osservazione per un paio di giorni, giusto per accertarci che la tua testa sia apposto, dopodiché dovrai fare un po' di fisioterapia ed essere molto prudente per evitare che la distorsione del ginocchio non si trasformi in una lussazione, in quel caso ci sarebbe bisogno di un intervento》continuò avvicinandosi a me.
《Ti è tutto chiaro?》
《Certo mr. Antonio》risposi timidamente e lui portò una mano su una mia guancia accarezzandola.
《Jessica, sai chi è stato a farti questo? Potremmo sporre denuncia.》
《Non ne ho idea mr. Antonio》mentii spudoratamente.
Lui si allontanò sorridendo.
《A breve saranno qui i tuoi genitori》disse uscendo dalla stanza. Maya mi guardò sbigottita sedendosi sul letto accanto a me e notando la mia espressione dolorante iniziò ad accarezzarmi la fronte, poi mi afferrò una mano baciandola. Io sorrisi a quel gesto galante e lei con me. Quel suo modo di occuparsi di me con premura, la sua spontaneetà, i suoi modi sempre gentili e a tratti smielati... ricordava tanto Mike, non potevo continuare a negarlo.
《Perché non vuoi denunciarlo?》mi chiese.
《Perché voglio una spiegazione, e voglio spaccargli la faccia con le mie mani quando mi sarò ripresa》risposi con la mia solita espressione fredda, stroncata dal dolore delle forti fitte che sentivo sul mio corpo. Lei avvicinò il suo naso alla mia guancia chiudendo gli occhi ed accarezzandomi il volto.
《Ti rimetterai presto》sussurrò e mi sentii sciogliere per un attimo. Fitte, fitte allo stomaco. Una sensazione che da molto, molto tempo ero diventata incapace di provare.
Mi voltai nella sua direzione osservandola per qualche secondo e soffermandomi sulla sua bocca, poi immediatamente nei profondi occhi neri.
《Stai con me, e lo farò più velocemente》dissi vedendola sorridere.
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The otherside
RomanceJessica Books e Maya Riva sono due ragazze con vite e passati diversi che il destino decide di far scontrare e come il Big Bang, questo scontro da vita a molto più di ciò che queste ragazze avrebbero mai potuto immaginare. Un caffè rovesciato addoss...