Hit.

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Jay era andata con tutte le più buone intenzioni di questo mondo, aveva deciso di prendersi un giorno off dal lavoro e di andare a prendere Louis a scuola per poi parlarci un po', voleva ristabilire un rapporto con lui, voleva in parte il suo perdono, una semplice giornata madre e figlio, non ne passavano una insieme da parecchio tempo, ma tutti i piani di Jay andarono distrutti una volta dentro scuola..

Suo figlio stava tenendo la mano a quel frocio davanti a tutti, e gli sorrideva in quel modo innamorato, consolando o donandogli forza con solo uno sguardo.
Stava umiliando lei e tutta la sua famiglia, e questo proprio non poteva accettarlo.

Louis non si accorse di sua madre, del suo sguardo pieno di odio puntato su di loro, di come stava stringendo le mani a pugni fino a farsi sbiancare le nocche dallo sforzo, ma Harry sì, lui noto tutto questo e decise di farsi avanti, doveva distrarre Louis.
Era arrivato il momento di sistemare questa situazione delicata con lei.

'Lou, amore, ho dimenticato il libro di storia in classe, non è che faresti una corsa e andresti a prendermelo?', gli chiese il riccio.
Come poteva il liscio resistere a quei due occhioni verdi davanti a sé? Non poteva, appunto.
Per cui annuì, depositò un piccolo e casto bacio sulle labbra del suo fidanzato e s'incamminò verso l'aula in cui Harry aveva scordato il libro.
Sono fottutamente dipendente da quel ragazzo, pensò.
E sorrise.

Appena Louis se ne fu andato, il riccio contò fino a dieci, fece un respiro profondo e andò verso Jay.
Non si sarebbe mai aspettato di vedere la donna in questione camminare verso di lui a braccia spalancate, sembrava volesse un abbraccio da lui, ed Harry, buono com'era, glielo concesse senza pensarci due volte.

Tregua fatta, pensò.
Ma non era per niente così.

Subito non sentì nulla a parte quelle due braccia che lo stringevano delicatamente, ma poi, un dolore acuto lo colpì in fondo alla schiena, Jay gli sussurrò un 'scusa', sciolse l'abbraccio e lui si accasciò a terra.

Il sangue scorreva velocemente fuori dal corpo del riccio, ed una massa insolita di gente si raggruppò in cerchio attorno a lui, non capendo cosa fosse appena successo.
Tutti si accorserò del sangue, tutti si accorse dello sguardo perso e vuoto di Harry, tutti si accorsero di quanto bianco fosse, ma nessuno mosse un dito.
Solo una testolina bionda già conosciuta andò nel panico totale e si inghinocchiò di fianco al riccio.

'Oddio amico, oddio, non ti muovere ti prego, chiamo subito un'ambulanza, ma tieni gli occhi aperti, cerca di stare sveglio, fallo per me, okay? Occhi aperti.', gli continuava a dire Niall, che era bianco dalla paura.

L'unica cosa che Harry riuscì a sussurrare fu un: Louis.
Niall corse, corse più veloce della luce se possibile, non prima di aver detto a Zayn e Liam, due suoi amici, di chiamare un'ambulanza, e loro lo fecero senza pensarci due volte.

Niall trovò Louis cinque minuti dopo, e si mise ad urlare il suo nome nel bel mezzo del corridoio.

'Fermati Louis, fermati, ti prego!', urlava il biondo.
Louis non ci diede peso, non aveva mai visto quel ragazzino prima d'ora e non aveva tempo da perdere con lui, voleva solo trovare quel maledetto libro di storia, andare a casa e fare l'amore con il suo piccolo riccio.

'Si tratta di Harry, ti prego, fermati!', e questo bastò per farlo immobilizzare sul posto.
'Cosa centra Harry?', chiese il liscio.
'Dio mio, non so cosa sia successo ma è steso a terra in corridoio su una pozza del suo sangue ed ha sussurrato il tuo nome, io ho fatto chiamare l'ambulanza ma-', questo bastò a far correre Louis.

Correva verso Harry, verso il suo amore che non si sarebbe mai permesso di perdere, correva verso tutto ciò che lo rendeva felice.
E lo vide.
Steso su una barella, con una mascherina d'ossigeno e tremila tubicini su di lui.

'Sono il fidanzato, vi prego, fatemi andare con lui, starà bene? Cosa gli è successo? Vivrà? Vi prego, aiutatelo, io lo amo, vi prego!', piangeva Louis, ed urlava disperato.
'Calmati ragazzo, Harry è vivo, avrà bisogno di molto riposo e qualche punto di sutura. E' stato accoltellato a quanto pare, con questo.', e l'infermiere mostrò al liscio quel piccolo coltellino svizzero.
Lo stesso coltellino svizzero che sua madre teneva sempre in borsa per ogni esigenza.
Sua madre.
Era stata lei.
Ma ora veniva Harry, veniva sempre prima Harry.
Lui doveva stare bene, lui doveva guarire ad ogni costo e tornare a sorridere con quelle fossette che lo avevano fatto innamorare completamente di lui.

A sua madre l'avrebbe fatta pagare dopo, poco ma sicuro.
Con quest'ultimo persiero in testa salì sull'autobulanza, non prima di aver ringraziato Niall, quel ragazzino biondo con un cuore grande.
E le sirene partirono.

Ce l'ho fatta, sono viva e scusatemi tantissimo per il ritardo, ma ho avuto un trasloco da fare e il tempo era veramente pochissimo.
Non uccidetemi per questo capitolo, ve se ama sempre.

Aspetto tanti commenti come sempre.
Un bacio x 

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