Sorry.

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Louis aveva pensato tutta la settimana a ciò che era successo tra lui ed Harry nei bagni della scuola.

Era rimasto sbalordito da Harry, pensava che il suo piccolo riccio fosse un ragazzino puro e casto, un ragazzino timido che non si sarebbe mai spinto oltre, non così presto, e non con lui, ma Louis si era sbagliato.

Aveva passato la maggior parte di quel fine settimana con la mano destra dentro i boxer, ad impugnarsi l'erezione e a darsi piacere pensando ad Harry, venendo scosso da orgasmi potenti che lo lasciavano ad annaspare a bocca aperta per parecchi minuti.

Maledetto Harry Styles e il suo erotismo.

Era di nuovo martedì, ed aveva appuntamento con Harry a casa di quest'ultimo, non vedeva l'ora di vederlo, non vedeva l'ora di baciarlo, abbracciarlo, e magari toccarlo.

Louis avrebbe pagato oro pur di sentire ansimi uscire da quelle labbra color ciliegia, avrebbe venduto l'anima pur di sentire Harry urlare il suo nome mentre facevano l'amore, perché sì, Louis con Harry ci avrebbe fatto l'amore anche subito, pur non sapendo nulla del sesso tra omosessuali, ma lui voleva Harry, lo sentiva suo, voleva unirsi a lui in tutti i modi possibili ed immaginabili, voleva sentirlo graffiargli le spalle, voleva vederlo inarcare la schiena sotto le sue spinte, voleva...

Louis si ritrovò nuovamente con la mano dentro i boxer ad impugnare la propria erezione, ma questa volta non voleva soddisfarsi da solo, avrebbe aspettato, così si mise a pensare alle cose più disgustose di questo mondo per alleviare quel piccolo problemino e magari farselo risolvere da Harry, una volta arrivato a casa sua.

E così due ore dopo il liscio si trovava davanti la porta di casa del suo piccolo riccio, suonò il campanello e dopo qualche minuto una donna bellissima venne ad aprirgli.

Assomigliava tantissimo ad Harry, aveva un fisico snello, non era estremamente alta e i lunghi capelli neri le ricadevano leggeri sulle spalle.

La donna in questione si aprì in un sorriso prima di parlare e Louis penso che sì, era sicuramente la mamma di Harry, stava conoscendo la mamma del ragazzo per cui stava iniziando a provare qualcosa, e questo lo agitò molto.

'Dio mio, che sbadata sono, accomodati pure caro. Tu devi essere Louis, giusto? Harry mi aveva detto che aspettava un amico, lo puoi trovare in camera tua, sai già dov'è?'

'S-Salve signora Sty-'

'Oh tesoro, chiamami pure Anne, ti sembro così vecchia?'

Louis le sorrise, già l'adorava.

'Salve Anne, sì, so già qual'è la camera di Harry, se non disturbo e se non sono scortese, posso andare da lui?'

'Certo Louis, vai pure, e se puoi dire ad Harry che io sto uscendo per andare a fare la spesa, non vorrei disturbarvi durante il vostro compito d'arte.'

'Certo sign- Anne, riferisco tutto ad Harry, ora vado se non le dispiace.', e regalandole un sorriso di cortesia si diresse verso la camera del suo riccio preferito.

Arrivato davanti alla camera di Harry, prese un respiro e poi bussò.

La porta si aprì di scatto, Louis venne catapultato dentro e sbattuto contro la porta, per poi sentire due labbra morbide appoggiarsi alle sue e chiedere subito accesso con la lingua.

Louis subito rimase sbalordito, ma poi si riscosse, sorrise nel bacio ed aprì la bocca così da poter approfondire il bacio che tanto aveva aspettato in quel fine settimana senza Harry.

Il riccio dal canto suo lo stava baciando con passione, forse troppa, mordeva, succhiava e baciava le labbra di Louis come se fossero il suo cibo preferito, ne era diventato dipendente.

Louis voleva di più ovviamente, aspettava le mani di Harry su di se, voleva quella sega che tanto aveva immaginato e desiderato nei giorni in cui non si erano visti, così prese a strusciarsi contro Harry, che subito lo prese da sotto le cosce, lo alzò e lo adagiò sul letto, per poi spalmarsi sopra il liscio che ormai voleva sempre di più e si capiva dai strani mugolii che emetteva.

Il riccio prese ad andare incontro al liscio, erano diventato uno scontro di bacini il loro, continuando quel bacio infinito e tanto aspettato; prendendo aria quando non ce la facevano proprio più, per poi riprendere da dove avevano sospeso.

Louis capovolse i loro corpi così da trovarsi sopra Harry, che subito spalancò le gambe così da poter farci accomodare il suo amore.

La mani di Louis erano ovunque sul corpo di Harry, lo voleva, li, adesso, non riusciva più ad aspettare, la sua erezione pulsava dura dentro i jeans e cominciava a farli male.

'Harry, Dio mio, toccami, ti prego, non resisto più.'

Il riccio si riprese un attimo da quel bacio e da tutto ciò che era appena successo, troppe emozioni, troppi brividi, troppa adrenalina, troppa passione.

'Lasciala.', disse serio.

'Cosa? Chi'?

'Lo sai benissimo chi Louis, lascia Eleanor ed io sarò tutto tuo, potrai farmi ciò che vorrai e ti farò tutto ciò che mi chiederai, ma prima lasciala.'

'Harry, Har- amore, non posso, lo sai.'

'Perché non puoi, Louis? Perché?'

'Non posso rovinarmi la reputazione, non posso perdere la popolarità, non voglio che i ragazzi della squadra di calcio mi buttino fuori, non voglio perdere tutto.'

'Hai paura di ammettere che sei gay, non è vero? Hai paura di perdere tutto questo, ma non hai mai pensato che potresti perdere me?' disse il liscio con la voce che gli tremava, non voleva piangere di nuovo davanti a Louis, doveva essere forte, doveva farlo ragionare.

'Io non sono gay, io non sono come te, ok? A me piaci solo tu, ma non sono un fottuto frocio, non sono una feccia, non faccio schifo alla gente!'

Il cuore di Harry si spezzò in mille piccoli pezzi, i suoi occhi si riempirono di lacrime, ma nessuno di esse scese.

Si alzò da Louis, scese da letto ed andò ad aprire la porta di camera sua.

'Vattene.'

'No, ti prego Harry, oddio, non volevo dire quelle cose, io non-'

'Vattene Louis, vattene.'

'Harry, amore.'

'Ho detto di andartene Louis, vattene, prima che ti prenda a pugni in faccia, vattene.'

Louis si alzò dal letto, si avvicinò ad Harry, gli prese il volto tra le mani e gli lasciò un piccolo bacio a stampo prima di sussurrare un 'scusa' ed andarsene.

Harry scoppiò a piangere appena sentì la porta di casa chiudersi, si buttò a terra urlando una varietà infinita di 'ti odio', si prese la testa tra le mani e cominciò a tirarsi i capelli dalla disperazione, mai nessuno lo aveva trattato così, mai nessuno gli aveva fatto così male.

I singhiozzi si fecero più pesanti, tanto forti che non riuscì a respirare tra uno e l'altro, e così svenne, non prima di aver visto un paio di occhi azzurri che lo fissavano ed un 'Harry' urlato a squarciagola.

So già che mi ucciderete per questo capitolo, ma non vi preoccupate perché in futuro mi amerete e mi riempirete di statue lol
Anyway, che ne pensate? Vorrei almeno 15 commenti questa volta prima di aggiornare nuovamente la storia, ce la farete?
Alla prossima, bacioni! xx

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