10.

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Noah's pov

Porto Jade a casa mia per darle dei vestiti asciutti e fare ordine nei fatti accaduti.
La faccio sedere sulla parte posteriore della bici e pedalo velocemente sotto la pioggia, che ora si é calmata un po'fortunatamente, altrimenti per me sarebbe stato impossibile pedalare.

"Arrivati" freno la bici e faccio scendere Jade con cautela, come se fosse una statua placcata in oro, qualcosa di preziosissimo per me, che non deve assolutamente ferirsi.

"Ok, seguimi" sorrido.
Lei annuisce e sorride.

Entriamo nel mio appartamento, tolgo la giacca fradicia e la butto nella lavatrice.
Poi andiamo in camera mia, più in ordine del solito.
"Non sono molto femminili, ma questi dovrebbero andare bene" sorrido tirando fuori una tuta e una felpa dall'armadio.
"Perfetti" ridacchia Jade.
"Se vuoi fare una doccia il bagno é alla porta di fronte" le dico cortesemente. Tengo molto al fatto che lei si senta a suo agio con me.

Annuisce, prende i vestiti che le ho offerto ed entra nel bagno, per poi chiudere la porta guardandomi sorridendo.
Mi mancava tanto quel sorriso.
Ancora non riesco a credere di averla ritrovata, mi sembra un sogno.

Mi butto sul letto un po'disfatto e lascio che il mio viso sorridente sprofondi nel cuscino.
Quel sorriso da ebeti che é inevitabile quando si é innamorati.
Innamorato... wow.
Sapevo che Jade mi piaceva, e anche tanto, ma dire innamorato faceva tutto un altro effetto, ma mi piaceva. Non avevo problemi a mostrare le mie emozioni. Con Jade erano le più sincere.

Sincerità... Chloe!
Cazzo, mi sono completamente dimenticato di lei.

Accendo il telefono, ma non trovo nessuna notifica da lei a parte le precedenti chiamate perse. Un po'ci rimango male, insomma non la amo ma non voglio perdere la sua amicizia, ma adesso come farò a dirle che sua cugina é viva dopo che si pensava fosse morta, tra l'altro per colpa mia?

Ho combinato un casino, come cazzo dovrei rimediare?
In più Jade non si ricorda niente, altrimenti non si sarebbe di certo fidata di me.

La ragazza esce dal bagno con i capelli umidi e i miei vestiti addosso, é bellissima e semplicemente perfetta anche vestita così.
Non riesco a smettere di guardare i suoi occhi verde smeraldo, quegli occhi così profondi...

"Noah! Hey?" schiocca le dita la ragazza.
"Eh? Sì! Cosa?" balbetto a malapena.
Sorride.
"Ti ho chiesto se hai delle calze pulite più di cinque minuti fa, eri morto per caso?"
"S-sì, voglio dire sì, prendile pure dovrebbero essere nel primo cassetto" rispondo indicando la cassettiera davanti al letto.
"Posso?" chiede Jade indicando il bordo del letto.
"Certo" sorrido.
La castana si siede e infila le calze bianche, per poi girarsi verso di me e mettersi a gambe incrociate.

"Dunque" inizia sorridendo.
"Dunque" la seguo sorridendo a mia volta.
"Non mi hai ancora spiegato perché siamo a Toronto e non a New York... oh ti prego dimmi che viviamo insieme" sorride spensieratamente.

"Ehm veramente..."

"Sì?"

"Non ti vedevo da quasi otto mesi Jade" deglutisco faticosamente.

"C-cosa intendi dire" il suo sguardo si fa improvvisamente triste.

"E-ecco io pensavo fossi morta, se avessi saputo prima che eri ancora viva, sarei venuto a cercarti"

"Perché sarei dovuta essere morta?" mi chiede la ragazza confusa.

"Ok uhm... io, tu, Finn e Millie eravamo un gruppo, un giorno siete venuti tutti a casa mia e avete invitato anche dei certi amici ovvero Sadie e Caleb, che però sono arrivati interrompendo il nostro primo bacio. C-così dato che io avevo dei problemi di gestione della rabbia p-potrei averli ehm ecco, uccisi... ma poi tu hai scoperto tutto e sono stato costretto a farlo anche con Millie e Finn. Il mio intento non era uccidere anche te, ma tu mi hai sfilato la pistola dalla tasca completamente ignara che funzionasse al contrario e ti sei sparata da sola. Ti ho vista cadere a terra piangendo Jade, pensavo fossi morta" le spiego senza prendere fiato una sola volta, facendo in grande sospiro alla fine, sia per la mancanza di ossigeno che per il groppo che avevo in gola da troppo tempo ormai.

La castana rimane in silenzio. Il suo silenzio mi uccide interiormente, ho paura che ora non voglia più parlarmi.

"Mi dispiace tantissimo" una lacrima mi scende lungo la guancia, ma la asciugo subito.

"Non fa niente" sorride lei.
"Non fa niente?" ripeto io perplesso.
"Già... ormai ciò che è successo appartiene al passato Noah, tutti sbagliamo a volte, l'importante è capire i propri errori e imparare da essi. Certo, quello che hai fatto è veramente o-orribile ma io so per certo che non è colpa tua. Tu non sei così, sono gli altri che ti hanno reso quello che sei, ma io non sono gli altri, perciò devi fidarti di me e ti assicuro che sistemeremo tutto e saremo finalmente felici, solo tu, ed io" risponde lei con tono calmo e comprensivo mentre sorride ad ogni pausa.

Nessuno al mondo sarebbe stato in grado di usare parole migliori di quelle.
Jade è la migliore, questo è esattamente ciò di cui avevo bisogno, qualcuno che potesse capirmi veramente.

Prendo le sue mani e le stringo.
Mi avvicino a lei, più di quanto lo fossi già, e lei fa lo stesso, finché i centimetri tra di noi diventano zero e le nostre labbra si toccano di nuovo, per la seconda volta oggi.
Finché quel bacio, si dissolve pian piano e diventa un abbraccio fraterno tra due fidanzati che si vogliono un bene immenso.

'Volersi bene'.
Nessuno mi aveva mai voluto veramente bene fino ad allora.
Ed era bello che la prima a volermi bene fosse stata proprio Jade Miller, la ragazza dei miei sogni.

Vorrei restare abbracciato con lei fino alla morte.

Continua...

𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 𝟐 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora