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Narrator's pov

Era una luminosa mattina di metà agosto, mancava poco al viaggio di Jade per tornare a Toronto, e come ogni mattina, Jade uscì per andare a comprare il cibo per la giornata nel supermercato non troppo lontano dalla sua abitazione. Fino a quel giorno nessuno la aveva riconosciuta.

La castana entrò nel negozio senza fare più troppa attenzione a cercare di non essere riconosciuta, dato che la sua scomparsa era stata annunciata a febbraio, pensò che ormai tutti si fossero dimenticati di lei.

Ma in ogni caso, la ragazza portava con sé una pistola che aveva trovato vagando in giro per la casa degli incubi, dato che aveva una strana paura per la pistola che aveva visto vicino a sé al suo risveglio.

Si recò al banco del pane fresco, che aveva l'odore di appena sfornato. Preparò il suo sacchetto con qualche pagnotta e si avviò verso il banco della frutta: comprò qualche mela, lei andava pazza per quei frutti così verdi e rotondi.

Ma quando si recò alla cassa, notò che fin da subito la cassiera la squadrava male dall'alto verso il basso.

Jade toccò appena la pistola che aveva nella tasca posteriore dei jeans coperta dalla grande e larga felpa, finché la cassiera distolse lo sguardo dalla castana e tornò a passare gli articoli sul lettore.

"Ha la carta?" chiese l'impiegata con tono svogliato a Jade, che si trovava proprio davanti al suo volto.
"No" rispose la ragazza dopo essersi schiarita la voce, per poi finire di parlare sorridendo leggermente.
"Signorina lei ha un'aria familiare..." iniziò a pensare la donna portandosi due dita sotto il mento.
"Ahah no guardi di sicuro si sbaglia, io non l'ho mai vista in vita mia" rispose Jade iniziando a preoccuparsi.

"Ma certo!" esclamò la cassiera indietreggiando con la sedia rotabile della cassa "Io l'ho vista sui giornali! Lei è la ragazza scomparsa, Jade Mil-".

La donna non fece in tempo a terminare il cognome della castana che subito questa le sparò un colpo che la uccise subito.

Tutti dentro al supermercato iniziarono a urlare, ma Jade, senza farsi troppo prendere dal panico, si rimise in tasca l'arma, alzò il cappuccio della felpa fino a quasi coprirsi gli occhi completamente e corse fuori dal negozio sparando ancora due colpi in aria.

La ragazza iniziò a correre, corse più veloce di chiunque altro abbia mai corso. Fu talmente veloce che quando arrivò a casa la polizia non era ancora arrivata sul luogo del crimine.

Le era andata bene, ma ora le acque avevano ricominciato a scatenarsi: se prima aveva pensato di partire in quella settimana, quel giorno dovette decidere di partire almeno a settembre avviato.

Inoltre non poté uscire dalla dimora abbandonata per tutta la settimana seguente. Insomma, se l'avesse fatto sarebbe stata subito riconosciuta.
Il problema del cibo e dell'acqua non c'era: bene o male Jade aveva ancora con sé tre bottiglie d'acqua, qualche alimento confezionato e della frutta. Era poco, sì, ma sarebbe riuscita a farselo bastare per i prossimi sette giorni.

Provò a guardare nel piccolo frigo del seminterrato e trovò una bottiglia di birra e qualche specie di merendina al cioccolato.

Inutile dire che quella sera Jade la passò a bere da quella bottiglia, prima che iniziasse a puzzare o a marcire.

Il suo telefono era in risparmio energetico fin da febbraio, mese in cui la batteria era rimasta al 100%, ma ora iniziava a scaricarsi di più ed era arrivata al 50%.

Con la faccenda dell'omicidio Jade rischiò guai molto, molto seri, ma le andò di fortuna. Questa esperienza ebbe un grande impatto sul suo carattere, anche se lei, ovviamente,  si dimenticò di tutto.

Come l'amicizia di Finn e Millie, la capacità di uccidere faceva parte di lei adesso.

E chissà, magari le poteva essere utile.

Di sicuro Jade non aveva paura di premere il grilletto.

Continua...


𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 𝟐 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora