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Sono le 7:00 AM.
Suona la sveglia, guardo fuori dall' finestra e vedo che fuori il mondo é ancora buio, nonostante tutti stiano iniziando a mettersi in moto.
Allungo la mano destra sul comodino e prendo la scatola delle pasticche, tirandone grossolanamente fuori una. No, non sono medicinali pesanti tranquilli, sempre che ve ne importi.
Metto i jeans e una maglietta larga, con sopra una felpa altrettanto larga. Mi metto la matita nera sotto gli occhi velocemente ed esco di casa finendo la mia sigaretta, con lo zaino appoggiato solo su una spalla e gli auricolari ben inseriti nelle orecchie.
"Il pullman fa più schifo che a New York" penso dentro di me prima di salire sullo schifo di veicolo che é lo scuolabus.
Mi siedo al mio vecchio posto, il posto non troppo in fondo ma non davanti, il posto che nessuno considera mai, quello meno alla vista.

Sicuramente stamattina nessuna Jade Miller si avvicinerà a me e mi siederà accanto.
Con questa certezza faccio partire la playlist da Spotify e fisso la pioggia cadere giù dal cielo.

L'autobus si ferma davanti a scuola.
"Scendete falliti" dice l'autista, come se lui fosse superiore a noi quando in realtà é così disperato da insultare dieci teenagers.
Passo le scale di ingresso senza guardare nessuno ed entro a scuola.
Vado al mio armadietto, il mio vecchio armadietto dipinto di nero. All'interno avevo attaccato dei testi di canzoni, mentre nello spazio per gli effetti personali avevo messo un pacchetto di sigarette per non farlo trovare ai professori e a mio padre.
Ho tanti ricordi in questa scuola, molti però sono ricordi di merda.

Chiudo l'armadietto e mi incammino verso la classe, tutto solo, ovviamente.
Entrato nell'aula del signor Collins, che oggi é più scazzato del solito, mi siedo al banco in mezzo all'ultima fila, senza badare a chi ci sia ai banchi attorno: "Chiunque sia sicuramente si sposterà al vedermi" penso dentro di me.
E infatti quell'idiota di Jaeden Martell che era seduto alla mia destra si alza subito.
Perché l'ho chiamato idiota? Perché lo é.
Sono capitato in classe con lui dalla prima elementare ad oggi, sarà sfortuna no? Jaeden si é sempre divertito a prendermi in giro, a bullizzarmi se possiamo dire.
Ma io non gli ho mai risposto. Non mi importa dell'opinione degli altri, soprattutto di quella di Jaeden. Se mi importasse probabilmente sarebbe insieme a Finn e Millie.

Dal banco di sinistra non si é alzato nessuno.
La ragazza che vi era seduta prima che arrivassi non si é mossa di un millimetro al mio arrivo.
Non l'ho mai vista qua a scuola, dev'essere nuova di quest'anno. Ecco perché non se n'è andata da lì, non sa sicuramente chi sono.
Non la sto guardando ma capisco che mi sta osservando. Non la osserverò anch'io, stamattina non ho proprio voglia di socializzare.
Le prime tre ore di scuola finiscono ed é ora di pranzo.
Vado in mensa e mi siedo al vecchio tavolo dove mi sedevo prima di trasferirmi a New York, tutto solo ovviamente.

Ma ecco che una ragazza si avvicina al mio tavolo con un vassoio in mano: é la stessa di prima, della classe del signor Collins. Ora che é in piedi davanti a me posso guardarla meglio: le ciocche davanti dei suoi capelli neri lunghi fino alle spalle sono tinte di rosa, il naso fine ha la punta che va all'insù e le labbra sono rosse e carnose. Le guance sono rosa scuro, probabilmente ha del trucco.
Ha la matita sotto gli occhi e il mascara, non troppo pesante. Non é vestita male, ma sembra molto strana, ha dei jeans neri a zampa, con una maglietta larga a maniche corte sopra una maglietta a righe bianche e nere.
É molto, molto diversa da Jade. Anche nel profumo. Jade profumava di lavanda, mentre la sconosciuta profuma di cannella e bagnoschiuma alle rose. La misteriosa ragazza però non é brutta, anzi é molto carina, ma non mi innamorerò più per quest'anno...

Continua...
Spazio Autrice: spero che psychopath vi sia piaciuto e che il sequel vi stia piacendo :)

𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 𝟐 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora