Chloe's pov
"Non dovresti andare a controllare dov'è andato Noah?" mi chiese mia madre mentre Grace continuava a correre per la stanza, senza minimamente sentire la nostra conversazione.
"Hai ragione" le dissi uscendo di casa, ma trovandomi sola al di fuori della porta.
Mi guardai intorno alla ricerca del castano, ma niente, sembrava sparito. Provai a chiamarlo ma nessuno rispose, così decisi di arrendermi e non stare nemmeno a scriverli qualche messaggio preoccupato o arrabbiato. Probabilmente lui per me non provava nulla e ha preferito scappare, i ragazzi sono tutti così.Però lì fuori, accostata davanti alla cassetta delle lettere, vidi mia zia, distrutta come sempre. Almeno, da febbraio, ovvero da quando mia cugina era scomparsa. La cosa non mi aveva toccato molto, insomma non la avevo mai vista, però mi dispiaceva, e mi dispiace tutt'ora.
Poi la donna girò la chiave e partì con la macchina, e io tornai in casa.Mia madre mi guardò con sguardo interrogativo.
"Se n'è andato..." dissi scuotendo la testa in segno di no.
"Chi se n'è andato?" domandò Grace con aria innocente.
"Nessuno, nessuno di importante" risposi forzando un sorriso.Anche se io e Noah non eravamo molto legati, cioè ci conoscevamo da appena due giorni, ci rimasi male.
Comunque esco di casa e mi dirigo a scuola a piedi, mia madre mi vede uscire di casa e rimane impassibile, perciò lo rimango anche io, ormai ci ho perso le speranze. Ho perso le speranze anche nel provare ad uscire dai miei problemi, non mi sto per niente sforzando di mangiare e non ho intenzione di farlo.
Entro nella struttura e vedo il ragazzo che aveva inseguito me e Noah con il naso rotto, dubito fortemente che si stato Noah, e noto anche che mi sta fissando, ma lo ignoro e vado avanti fino al mio armadietto, dove prendo i libri e mi dirigo verso la classe di scienze, la mia prima ora della giornata. Non ho molte lezioni in comune con Schnapp, solo quelle di matematica e di geografia, che avrei avuto alla prossima ora.
Durante la lezione non ascolto una parola, ma non penso che qualcuno faccia diversamente, il prof è veramente una palla e andrebbe a parlare per ore se potesse, non gli importa minimamente se viene ascoltato o meno.
I miei pensieri sono occupati da New York, la città in cui vivevo prima. Non è troppo diversa da Toronto a livello di scuola, ma dal punto di vista di cose da fare, era di gran lunga meglio New York.
Mi mancano le serate a Time Square, nonostante andassi sempre da sola o, in alcuni eventi rari, con mio fratello. Lui si che è un tipo simpatico, inoltre mi capisce... ma fino ad un certo punto.
Insomma, lui è loro figlio, io... sono capitata lì per sbaglio. Non ho alcun ricordo di mia madre e mio padre era scappato quando aveva saputo che mia mamma era incinta.Ho dovuto passare tutta la vita con i miei zii odiosi che pensano che dovrei essere loro grata; sono grata di essere viva e andare a scuola, ma di loro affatto, non sono i miei genitori e non li considererò mai tali, ma è molto più comprensibile chiamarli 'mamma e papà' piuttosto che 'gli zii che mi hanno adottata'.
La campanella ferma i miei pensieri.
Mi strofino gli occhi per tornare alla vita reale e porto i libri nel mio armadietto, per poi prendere quelli di geografia ed entrare in classe, tra l'altro per prima.
Mi siedo al mio solito posto senza aspettarmi che qualcuno venga a sedersi vicino a me, probabilmente Noah non vuole parlarmi.Ed infatti entra in classe e non si siede vicino a me, ma non è questo a stupirmi, è la ragazza che entra insieme a lui. Ha qualcosa di molto, molto familiare, nonostante sia certamente nuova qui a scuola.
Noah mi guarda negli occhi per cercare di mandare qualche messaggio, penso, ma non riesco a capirlo per via dellaa voce della ragazza.
"Noah, ci sediamo qua?" indica il banco vicino a me, che è seguito da un altro posto.
"Certo" risponde lui, e si siede al banco più vicino a me.Dalle frasi dette dolcemente uscite dalla bocca di quella ragazza, capisco dove l'ho già incontrata.
New York, fine febbraio.
Era svenuta ai piedi di un albero e la avevo fatta entrare in camera mia. Giurai che non avrei mai detto a nessuno di averla incontrata, ma lei ora mi guarda indifferente come se non si ricordasse di me.Il professore entra in classe.
"Oh, abbiamo una nuova studentessa con noi?" sorride alla ragazza dell'albero "Vuole presentarsi?"
La castana inizia a parlare.
"Mi chiamo Allyss Grey, ho quindici anni e vengo da Los Angeles. Sono la migliore amica di Noah e starò qua per tutto l'anno" fa un leggero sorriso e si gira verso il ragazzo.
"Perfetto, benvenuta allora, ma si ricordi di fare l'iscrizione domattina. Adesso cominciamo" dice il prof aprendo il libro "Andate a pagina 146".
Apro il libro fissando la ragazza, ho bisogno di parlarle in privato, devo però capire come fare.***
"Prof potrei andare in bagno?" domanda la ragazza alzando la mano, ricevendo il consenso del prof.
"È la tua occasione Chloe" penso dentro di me.
"Potrei andare anche io?" chiedo quando la ragazza è quasi vicina alla porta.
Il prof fa un gesto con la mano come segno di 'vai pure', e così esco dall'aula seguendo la ragazza.Lei entra in un bagno, io sto al lavandino facendo finta di lavarmi le mani.
"Quindi vieni da Los Angeles" dico riferendomi alla ragazza ancora dentro il bagno.
"Sì, è veramente una bella città" mi risponde lei.Mi assicuro che nel bagno ci siamo solo io e lei.
"Peccato che tu non ci sia mai stata" ribatto chiudendo il rubinetto del bagno.
"Non ti seguo" continua lei dalla porta.
"Allyss, ti ho vista a New York. Anzi non solo ti ho vista, ti ho anche salvato la vita" dico appoggiandomi al bordo del lavabo.
La castana esce dal bagno.
"Non ricordo di averti mai vista" mi dice avvicinandosi al lavandino.
"Perché non ricordavi niente all'ora e sicuramente non ricorderai adesso, ma non importa. Possiamo essere amiche, non dirò a nessuno che vieni da New York come non ho detto a nessuno che ti ho trovata con una pallottola nel fianco accasciata ai piedi di un albero" rispondo porgendole la mano destra.
"Bene, allora il mio nome lo sai già, tu ti chiami?" mi prende la mano che le avevo teso.
"Chloe Harris" rispondo sperando che le si sblocchi la memoria, ma lei non sembra dare segni di riconoscimento e mi sorride.Torniamo in classe e Noah ci guarda ad entrambe.
La ragazza non si ricorda nulla di ciò che è successo ma la faccenda non finirà qua, prima o poi riuscirò a farle riacquistare la memoria, in un modo o nell'altro.Continua...
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𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 𝟐 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩]
Fanfiction!𝐒𝐄𝐐𝐔𝐄𝐋¡ 𝐏𝐒𝐘𝐂𝐇𝐎𝐏𝐀𝐓𝐇 𝟐|Una nuova Jade Miller? Noah é cambiato o la nuova ragazza della scuola sarà la sua prossima vittima?