QUATTRO.

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Mercoledì 27-03, 12:14
Oggi ho casa libera fino all'ora di cena, così ho invitato Ví da me.
-Quindi questo nuovo amichetto? - mi chiede mentre mettiamo l'aqua nella pentola per preparare la nostra pasta al pesto.
-Aspetta, chi? Ah, Nicolas?
-Quel figone con gli occhi azzurri, Maddi, chi sennò.
-Bene. Ehm... che dovrei dire ora?
-Come si chiama, quanti anni ha, come vi siete conosciuti, com'è... voglio sapere tutto!
Che entusiasmo, wow.
-Beh, allora... Si chiama Nicolas Cataldi, va in terza, un giorno che pioveva mi ha chiesto di fare la strada insieme solo per scroccarmi l'ombrello ma poi siamo diventati amici. Niente di che, insomma.
-E basta?
-Come scusa? Ci conosciamo da pochissimo e ti ricordo che io sono fidanzata, Ví.
-A proposito... Cosa ne pensa Pietro?
-Boh, niente, e non ha molto da pensare dato che siamo a-m-i-c-i. - le dico scandendo l'ultima parola - Mi ha detto che è in un gruppo di teste di cazzo e di non dargli troppa confidenza. Butta la pasta che bolle. Ah, e poi mi ha detto che lui gli sembra quello più a posto del gruppo.
-Mmm, va bene - dice allungando in modo spropositato la prima "e" mentre butta la pasta.
Questa si sta facendo troppi film mentali.
-Aspetta Ví... hai fatto partire il timer?
Non ricevo risposta. Cazzo.
-Oddio, che facciamo?
-Vabbè dai, fra qualche minuto la togliamo.
Dopo aver finito tutto e averla messa nei piatti l'assaggiamo. È quasi completamente cruda. Scoppiamo a ridere.
-Scema! - le dico fra una risata e l'altra.
-È colpa tua, mi stavi raccontando dei gossip!
-Che però hai chiesto tu!
Continuiamo a ridere mentre mangiamo, eravamo così prese dai nostri discorsi da aver fatto un casino, come al solito.

Sabato 30-03, 13:03
Esco e mentre parlo con le mie amiche il mio sguardo cerca Nicolas, ormai facciamo la strada insieme quasi tutti i giorni. Lo vedo col suo gruppo di amici che si siedono su dei gradini vicino all'uscita. Ci sorridiamo mentre lui si accende la sua immancabile sigaretta di merda. Non so se andare da lui, ma coi suoi amici mi fa strano. Vabbè dai aspetterò che se ne vada e poi gli andrò incontro.
Dopo una decina di minuti lo vedo che si alza. Lo guardo e i nostri sguardi si incontrano, lui mi fa un cenno, come per dirmi di venire. Saluto le mie amiche e vado da lui.
-Hey. - lo saluto.
-Hey, dolcezza.
Lo guardo male, sia per il nomignolo
che per la sigaretta che tiene ancora in mano.
-Ma fumi sempre?
-Mi rilassa. Dai faccio l'ultimo tiro e la butto, non preoccuparti nanetta.
-Dovresti cercare di smettere. Ogni volta che ti vedo ne hai una in mano, cerca di diminuire piano piano. Sai che una sigaretta toglie circa 14 minuti di vita? Non vedo nessun motivo per non provare a smettere, dai!
Mi guarda malissimo.
-Sono fatti miei.
Sbuffo.
-Va bene, ci posso provare, ma non ti aspettare tanto. - mi sorride.

Sabato 30-03, 13:47
Scendiamo le scalette che portano al parco sulla riva del fiume. Nicolas mi ha chiesto se mangiamo insieme dato che entrambi per domani non abbiamo compiti, così dopo aver avvisato la mia famiglia e aver preso il poke ci stiamo dirigendo ai tavolini del parco.
Una volta seduti vedo che tira fuori delle bacchette insieme al poke, no aspetta che cazz... lo guardo malissimo.
-C'è qualcosa che non va?
-Mi stai dicendo che tu sei uno di quei malati che mangiano il riso con le bacchette? Ma come cazzo fai?
Sorride. Ma che cazzo ridi, psicopatico.
-Tranquilla, ci sono anche le forchette, tieni. - grazie al cielo.
Abbiamo finito di mangiare e ora siamo sdraiati sull'erba continuando a parlare.
Guardo l'ora. 15:39. Non pensavo fossero passate due ore, wow.
-Hey, Nic, non fumi da due ore. Cos'è un nuovo record?
-Nic? Che soprannome di merda è?
-Stai zitto va', che tu mi chiami "dolcezza", bella merda.
-Ma tu eri una sconosciuta a cui volevo scroccare l'ombrello.
-E tu sei un mio amico che voglio prendere in giro.
-Oh, va bene, va bene. Comunque, come ti ho già detto, fumo perché mi rilassa o quando mi sento stressato. E ora mi sembra che io non lo sia.
-Uh, piano piano smetterai di farlo
grazie a me.
Sorride e io gli sorrido a mia volta. Apprezzo il fatto che si senta bene quando passiamo del tempo insieme.

Quel giorno di pioggia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora