capitolo 26 "Spero che tu muoia presto, Marcus"

60 1 0
                                    


"Penso sia questo il posto" dice Brenda.

Abbiamo camminato per circa due giorni, a passo spedito e facendo solo le pause necessarie. Sento come se fossimo più uniti, non riesco a descrivere bene l'emozione, ma so solo che uno senza l'altro non potremmo riuscire a sopravvivere. La notte scorsa è stata una della più bella trascorse fino ad adesso: ci siamo seduti attorno al fuoco e abbiamo riso; cavolo se abbiamo riso. Ci siamo comportati come se tutta questa merda non esistesse, ed è stata una sensazione fantastica. Forse una delle più belle, oltre a quella che provo quando sto con il biondo

"Hai capito cosa ti ho detto?" mi sussurra Newt all'orecchio. Non mi sono accorta che ormai stiamo camminando per entrare in quella che sembra il palazzo di Marcus

"No, scusami..dicevi?" chiedo a Newt che maleducatamente non ho ascoltato

"Sta vicino a me" dice stringendo ancora di più la sua mano per tenere stretta la mia

"Non preoccuparti, pive" gli rispondo con un cenno di sorriso.

"Penso sia di sopra" dice Brenda, indicando delle scale, e così tutti seguiamo i suoi passi

Arrivati al pianerottolo, vediamo una sola porta e così decidiamo di entrare. La mia visione è spiazzata dalla scena che ci troviamo davanti. Ragazzi e ragazze più o meno della nostra età stanno ballando liberamente come se fossero ad una festa del liceo, mentre bevono qualcosa. Bevono e ballano, e non fanno altro che sembrare ubriachi, tra la fortissima musica che si cela nella stanza.

"Caspio" dice Gally, dietro di me e Newt

"Marcus è di sopra. Vedremo di chiedergli qualcosa sul braccio destro, hermani" dice Jeorge, iniziando ad addentrarsi tra la folla di ragazzi. Nonostante io tenga stretta la mia mano a quella di Newt, un ragazzo inizia a strusciarsi contro di me

"Ehi...guarda che bocconcino abbiamo quà" dice. E' un ragazzo alto, con i capelli color carota e degli occhi azzurri come il ghiaccio.

"Stronzo" dice Newt prima di girarsi e tirargli un pugno dritto in faccia. Il ragazzo cade per terra, ma ancora non si arrende e mentre ride dice

"Bhe. Tieniti la tua puttana". Newt diventa rosso di rabbia e lo raggiunge, mettendosi sopra di lui e continuando a colpirlo. Thomas e Minhho lo raggiungono e per fortuna riescono a staccarlo

"Amico non ne vale la pena" dice Thomas al biondo, che si alza con le nocche rosse di sangue

"Non ce ne era bisogno" dico mentre continuiamo il nostro viaggio

"Almeno ora saprà che deve starti lontano, se mai si sveglierà". Non ho voglia di affrontare l'argomento ra e quindi faccio un cenno di capo e continuo a tenergli stretta la mano, cercando di fare attenzione a non appoggiarla sulle nocche consumate dai pugni

"Arrivati!" dice Brenda, quando arriviamo davanti ad una porta. La ragazza abbassa la maniglia e davanti a noi si presenta un uomo di mazza età, seduto ad una scrivania

"Mi devi un favore. Dimmi dove è il braccio destro!" urla Jeorge. Chissà di che favore sta parlando

"Oh, e pensi che io dia informazioni così al vento, a un gruppo di ragazzi stupidi, guidato da un mezzo spaccato?" evidentemente, quest'ultima frase, deve aver scatenato qualcosa a Jeorge, perchè con passo felpato di avvicina alla sedia su cui è seduto Mercus e lo scaraventa per terra, iniziando a picchiarlo

"DIMMI.DOVE.E'.IL.BRACCIO.DESTRO non mi piace piccharti "dice Jeorge, scandendo le parole, una per volta.

"D'accordo, d'accordo" si arrende Marcus

"E' da un pò che ho perso i rapporti con loro, ma ultimamente ho sentito che sono sulle montagne di Nord, loro si spostano spesso . Io attiro solo i ragazzi quà, gli faccio bere quella schifezza, e poi la C.A.T.T.I.V.O. viene a prenderseli come cavie" dice. Sono letteralemnte disgustata da quest'uomo. Con quale coraggio condanna una seconda volta questi poveri ragazzi?

"Scherzavo...mi piace picchiarti" dice Jeorge prima di scagliargli un ultimo pungo nello stomaco

"Bertha" dice Brenda, con le braccia incrociate, appoggiata allo stipite della porta

"No...la mia jeep no" dice Marcus. Jeorge alza un pugno, in procinto di tirargliene un altro

"Va bene, va bene...è fuori" dice arrendendosi

"Spero che tu muoia presto, hermano" dice Jeorge prima di alzarsi. E così abbandoniamo la stanza, chiudendo la porta e dirigendoci verso l'uscita.

SPAZIO AUTRICE

spero vi piaccia

Maze runner//continuate a correre, radurai// NewtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora