2L'ora di chimica è volata. Me l'aspettavo più pesante.
<<Ehi, tra quant'è la pausa pranzo?>> domanda Josh.
<<Tra un'ora.>> rispondo e insieme sbuffiamo.
Dalla porta dell'aula, entra una vecchietta con una valigia in mano.
<<Oh, lei è la professoressa Colins di letteratura. Ti dico già che è razzista perciò non ti arrabbiarti se forse farà commenti o altre cose. >>
<<Tranquilla, a me non importa l'opinione degli altri su di me.>> esprime Josh.
<<Poi lei odia me, quindi siamo sulla stessa barca.>> dico ridacchiando.
<<Buongiorno ragazzi!>> esclama lei, e prosegue <<oh, vedo che abbiamo un nuovo allievo.>>
E neanche la guardo, e so già che sta squadrando Josh.
<<Puoi presentarti?>> chiede lei.
Josh si alza, un po' intimidito.
<<Salve, mi chiamo Josh... ho diciott'anni e...>> e la vecchietta lo interrompe
<<Da dove vieni Josh?>> ogni singola volta che si presenta una persona a lei, questa è la domanda che non può mancare.
<<Io sono americano.>> dichiara Josh.
<<Americano? Non sembra visto il colore della tua pelle.>> dice.
Io mi volte verso di lei a la fulmino con gli occhi. Non riesco a trattenermi.
<<Solo perché è nero, non significa che non è americano.>> grido.
Gli altri annuiscono alla mia risposta.
<<Si, ehm... i miei genitori vengono dalla Nigeria, ma io e mia sorella siamo nati qui.>> confessa il ragazzo imbarazzato dalla situazione.
<<Ecco, solo questo volevo sapere. Tu, Skyler, non c'è bisogno che intervieni.>> dice indicando me.
<<Forse no, o forse sì. Lei vede solo il colore della pelle per le persone vero? Se è bianco, è un bene ma se è nero non le stà bene. Vede non è così che funziona.>> dico ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
<<Sky...>> mormora Josh.
<<No aspetta.>> gli dico.
<<Skyler, fai meglio a non parlarmi così.>> comunica la vecchietta.
<<Se no cosa succede? Mi manda in presidenza per aver difeso un mio amico nero dai suoi commenti razziali? Non penso che il preside ne sarà contento.>>
<<Uhh...>> gridano gli altri in coro.
Mrs. Colins dopo ciò che ho detto, rimane in silenzio infondo era ciò che volevo.
<<Bene ragazzi, aprite il libro a pagina trecento.>> è l'unica cosa che dice.
E anche l'ora di letteratura è volata, e menomale! Non avrei sopportato un minuti in più quella vecchietta.
Sento già il mio stomaco piangere, però finalmente è l'ora di pranzo. Io e Josh lasciamo l'aula per andare a mangiare in mensa.
<<Allora, questo è il corridoio principale dove la maggior parte del tempo, gli studenti stanno qui a chiacchierare, dove anche ci si può sedere in queste poltroncine magari anche per riposarsi un po'.>> mi sento come una guida turistica.
<<Figo!>> risponde.
<<E qui, invece, c'è la mensa. Il posto più preferito dai nostri studenti. Come puoi vedere è grande.>>
Dopo averlo orientato un po', prendiamo due vassoi per ritirare ciò che la cucina ha preparato per noi.
<<Mh... odio l'hummus.>> esprimo disgustata.
<<Beh, allora dammelo a me.>> annuncia Josh.
<<Davvero ti piace questa robaccia?>> domando, sempre ancora più disgustata.
<<Si, non è male. Tu dammi l'hummus e io ti do le verdure.>>
<<Affare fatto!>> esclamo mentre ci sediamo nel tavolo.
Non perdo tempo e inizio subito a mangiare come se non ci fosse un domani.
<<Vedo che non hai fame.>> dice Josh ridendo.
<<Oh scusa, è che stamattina non ho fatto colazione, in più le ruote della mia bici erano bucate e ho dovuto correre. Bell'inizio vero?>>
E insieme ridiamo.
Josh si guarda attorno, mentre io l'unica cosa che guardo è il mio delizioso panino che tengo fra le mani.
<<Senti Sky, perché le persone stanno non stanno tutte insieme?>>
Io, allora, metto giù il mio panino nella speranza di riafferrarlo al più presto e inizio a spiegare il perché.
<<Ottima domanda. Vedi in questa scuola, fin dagli anni novanta...>> e lui mi interrompe
<<Anni novanta?>> dice ridendo.
<<Si, volevo usare una figura retorica.>> confesso.
<<Ah, capito.>> risponde lui.
<<Beh, stavo dicendo che gli studenti di questa scuola non sono mai stati diciamo "uniti" l'uno con l'altro.>> dico facendo le virgolette con le dita e proseguo <<perciò hanno formato dei gruppi. Ad esempio, lì giù c'è il gruppo delle ragazze perfette, sai quelle che si vestono bene, rossetto, tacchi e altre cavolate varie. Invece questi vicino a noi, sono il gruppo delle persone punk che spesso la gente gli considera dei depressi.>>
<<E invece quelli affianco a loro?>> domanda Josh.
<<Mh, loro sono del rugby. Giocano bene, ma sono degli idioti.>> replico.
<<Capito! E tu invece, in che gruppo fai parte?>> una domanda inaspettata.
<<Oh no, no io in nessuno. Secondo me, sono cose da sfigati stare solo in gruppo e non conoscere gli altri. Che poi non si conoscono neanche a vicenda.>> ribatto.
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Illusion.
Science Fiction"Infondo, tutti prima o poi in questo mondo resteremo un ricordo lontano." Skyler è la tipica ragazza canadese che le piace leggere, andare a scuola e uscire con gli amici. Un giorno, dopo l'incontro con una vecchietta, la sua vita cambierà senza c...