Mi sveglio.
Con un mal di testa atroce, ma mi sveglio.
Il sole è alto, e io invece sono avvolta in una coperta.
Malapena riesco ad aprire gli occhi, chissà come saranno quelle borse che ho da sempre praticamente. Mi guardo attorno, sono tra sedie, tavoli e manifesti.
<<Ma che...>> dico confusa.
<<Ma buongiorno!>> risponde la vecchietta dall'altra parte mentre si prepara un caffè.
La guardo, e continuo a fissarla... Gianna!
<<Ehilà? Sei ancora viva vero?>> domanda lei.
<<Si...credo. Cosa ci faccio qui?>> sono ancora più confusa di prima.
<<Ieri sera, ragazza mia, ti sei ubriacata.>> esprime.
Cosa? Ubriaca? Io, Sky, ubriaca? Non può essere possibile...
<<No, non ti credo!>> confesso.
<<Non mi credi eh?>> fa mentre si avvicina a me <<e allora questa non sei tu?>> dice mostrandomi delle foto nel suo cellulare.
Cosa?
<<Oh mio Dio! Ma... sono veramente io?>> non ci posso credere.
<<Si cara mia. Eri venuta qui, e ti stavi perdendo nell'alcol>> dichiara.
<<E perché?>> voglio sapere perché ho bevuto così tanto da sentirmi uno schifo. Non che prima non lo fossi.
<<Problemi tuoi... parlavi di un certo Josh. Ma ehi, non sono affari miei!>> annuncia alzando le mani all'indietro.
<<Ah... Josh.>> mormoro.
<<Bene, allora non voglio avere un'aria negativa qui perciò ora alzati e facciamo colazione!>> urla.
<<Ma il locale non dovrebbe essere già aperto?>> sollecito.
<<Tra due ore... sono ancora le sei di mattina.>>
Mi alzo dalla poltrona, sono tutta addolorata. Cerco di accendere il cellulare, ma ormai è morto.
<<Ehi, hai per caso un carica batterie?>> domando a Gianna.
<<No, il mio telefono è ben diverso dal tuo.>> dice mostrandomi il suo apparecchio elettronico... un Nokia n70 uno di quei antichi, ma d'altronde a me piace. Sembra di essere negli anni duemila.
Mi alzo e non mi riesco a reggere in piedi. Cammino per il locale in cerca del bagno.
<<In fondo a destra!>> esclama Gianna comprendendo il mio disorientamento.
Finalmente trovo il bagno.
Lo ammiro, e penso che sia uno dei bagni più belli di tutti i locali in cui sono stata.
Le piastrelle sono di un rosa pastello, accompagnato da piccoli quadri appesi al muro in cui sono rappresentati fiori di ogni tipo. Rose, girasoli, orchidee e altri ancora.
Tutto procede a meraviglia, finché vedo un riflesso nello specchio.
Il mio riflesso.
Ho i capelli spettinati, le occhiaie sono terribili e ho gli occhi rossi. Non mi riconosco più.
Raccolgo i capelli in una coda alta, cercando di sistemarla un po'. Mi bagno il viso con acqua fredda per risvegliarmi. Mentre cerco di riaccendere la lampadina nel mio cervello, il mio sguardo si sposta nel mio braccio sinistro. Noto dei grassi e dei lividi.
<<Ma che cosa?!>> mormoro incredula.
Sono ferite dal quale non avevo mai dato importanza, perché non le ho mai avute.
Le tocco delicatamente, ma non provo un minimo di dolore.
Nell'altro braccio, invece, non c'è nulla. E' privo di ferite.
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Illusion.
Science Fiction"Infondo, tutti prima o poi in questo mondo resteremo un ricordo lontano." Skyler è la tipica ragazza canadese che le piace leggere, andare a scuola e uscire con gli amici. Un giorno, dopo l'incontro con una vecchietta, la sua vita cambierà senza c...