Capitolo 18: Deboli

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Aveva sempre considerato gli umani come creature stupide, si lasciavano influenzare troppo da emozioni e affetti, cosa che non faceva altro che renderli più deboli. "Deboli", ripeté a se stessa. Un tempo anche lei era stata debole, ma ora non più, non era più umana. Quasi si divertiva a vederli girare in tondo per quell'infinito incubo senza meta che era la maledizione. Mentre camminava per i corridoi si accorse di non aver detto a quei due strani ragazzi quale fosse il suo nome, o meglio, quale era stato. "Beatrice". Lo odiava terribilmente, la faceva sentire di nuovo mortale, di nuovo debole. Per questo non lo diceva mai a nessuno e a lei andava bene così. Le piaceva essere nient'altro che un'ombra. Forse era addirittura quello che aveva sempre desiderato. Diede un'occhiata in giro, poi li vide. Quegli individui a cui poco fa aveva appena spiegato come funzionasse la maledizione erano uno di fronte all'altro in un mare di sangue e cadaveri. Brandivano entrambi un coltello. Si appollaió allo stipite della porta da cui era appena uscita. Un ghigno non poté fare a meno di formarsi sulle sue labbra -Ci sarà da divertirsi...-.

***

I secondi passavano, ma Mirka rimaneva immobile mentre le ragazze la raggiungevano. Avrebbe dovuto girarsi ma proprio non ce la faceva, non riusciva nemmeno a immaginarsi quanto sarebbe stata orribile la scena, ma doveva voltarsi. Così lo fece. Piano, di malavoglia, come se qualcosa la tirasse dall'altra parte. Quando vide "Alexa" le venne un'immediata voglia di chiudere gli occhi. La pelle non era più rosa, ma di un pallido quasi putrefatto, i corti capelli neri ora lunghi e intrisi di sangue, i vestiti un tempo un'uniforme scolastica erano stracciati e sporchi e gli occhi iniettati di sangue: aveva assunto la sua vera forma. Si mise a ridere, una risata roca di una voce consumata dalle grida. -VI UCCIDERÓ TUTTI! PAGHERETE PER AVERMI LASCIATO INDIETRO!- Mirka non ebbe neanche il tempo di scappare che la sua "amica" si avventó su di lei gridando e colpendo alla ceca. Le altre la raggiunsero in tempo e in tre, anche se con fatica, riuscirono a immobilizzarla. Gridava frasi sconnesse, diceva di essere stata abbandonata. Mirka stava per tramortirla in modo da renderla innocua quando Rachy disse qualcosa di stupefacente. -Va tutto bene ora, noi non ti abbandoneremo-. Sentendo quelle parole lo spirito si accasció di colpo. Quelle sul suo volto erano lacrime di dolore ma allo stesso tempo di compassione. Ora Mirka aveva capito: probabilmente era stata abbandonata dagli amici. Sorrise amaramente, infondo voleva solo non essere più sola.

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~Spazio autrici~
Ciauuu!!
Rieccoci su wattpad dopo una settimana (crediamo che fosse di più...)!
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-Ale & Ginny

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