Capitolo 6: Un viaggio irritante...

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-Siamo condannati!!! Condannati vi dico!! Moriremo tutti!!-. Rick sbuffó sonoramente. Era da più di mezz'ora che Rob continuava a gridare che sarebbero morti tutti. "Che gran ottimismo!" pensó Rick, non lo disse ad alta voce solo perchè quella suocera di Rob gli avrebbe gridato che era pazzo in tutte le lingue possibili, come se fosse lui quello malato di mente! Stufatosi di sentirlo gridare si fermó e, con molta calma e compostezza, si giró e dolcemente gli disse -CHIUDI QUELLA FOGNA RAZZA DI PARASSITA!!- Rick subito si tappó la bocca: non avrebbe dovuto farlo. -Ah, quindi il parassita sarei io?!- rispose Rob acido -Allora sentiamo, chi è quello che ha cercato di dissuaderti dal cacciarsi nei guai?! Eh?!-. "Ci risiamo..." pensó Rick scocciato. Non si doveva mai offendere Rob in un momento di panico, ti avrebbe rinfacciato tutte le cose che aveva fatto per te. Se ne aveva fatte...altrimenti si sarebbe esibito in una serie di urla drammatiche accusandoti di infermità mentale, insomma una vera e propria gradevole compagnia. Camminarono a lungo per la scuola, Rick cominció a sentire i piedi pesanti mentre Rob finalmente di siede in una calmata. Sorpassarono vari cartelli "Infermeria" "Bagno" "Aula di arte" ma decisero di non entrarci. Volevano solo uscire di lì. Poi peró, entrambi sentirono un brontolio provenire dai propri stomaci -Uff Rick ho fame!- -Va bene, va bene cercheremo da mangiare-. Camminarono ancora un pó poi scorsero un'insegna con su scritto "Mensa". -Finalmente!!- esclamó Rob esausto e si precipitó subito ad aprire la porta. Rick sorrise apprezzando l'ottimismo: ci voleva una piccola pausa! Subito peró vide che Rob si era fermato, cercó il suo sguardo. Si stupì appena lo vide, sembrava quasi che avesse visto morire Jennifer Lawrence (la sua attrice preferita data la sua ossessione per gli hunger games). Si giró aspettandosi un suo poster rovinato nel peggiore dei casi ma quello che vide fu uno degli spettacoli più orrendi che ci si potesse mai immaginare: centinaia di corpi morti erano sparsi per tutta la mensa, migliaia di budella erano distese sui piatti e la cassa self-service era ricoperta di sangue. L'intera stanza era rossa ed emanava un odore putrido peró la parte peggiore fu che, analizzando i corpi, quei bambini non potevano avere più di dieci anni. Solo ogni tanto si poteva trovare qualche adolescente, a volte anche bambini più piccoli. Rick rimase pietrificato, si giró e guardó Rob pensando che fosse ridotto a un bambino che deve cambiarsi il pannolino, invece si sorprese: si era chinato a terra e stava cercando in tutti i modi di coprire i bambini creando una specie di tomba per dargli almeno un po' di dignità. "Se prima se la stava facendo addosso, come faceva ad essere così serio?!" si domandó Rick assorto nei suoi pensieri, a un certo punto un cadavere che Rob stava cercando di coprire si mosse. -Aaaaaaaah!!- gridó Rob per lo spavento. Una ragazza della loro età circa si tiró si e su e si spazzoló la divisa -Che c'è? Non avete mai visto una ragazza?- chiese scocciata. Ora che potevano osservarla meglio aveva capelli neri, lunghi fino alle spalle raccolti in un codino, con qualche piccola striatura bionda. La carnagione era olivastra e la ragazza ed era di media altezza, forse un po' più bassa. Rob, tornato sano di mente, stava per dirgliene quattro quando raggeló vedendo i suoi occhi: nel punto in cui ci dovrebbe essere stata la pupilla erano completamente marroni come il resto dell'idire, un marrone spento, quasi opaco. -T-tu non puoi essere viva...- -Ci sei arrivato cervellone!- disse la ragazza con un sorriso amaro sulle labbra -Anche io sono morta qui, cercando di scappare proprio come voi due idioti- -Che cosa vuoi tu da noi?- chiese Rick riacquistando un po' di coraggio. -Molto semplice- disse la ragazza. Il suo sorriso divenne ancora più ampio e socchiuse gli occhi -Io voglio aiutarvi...-

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