4. Amore Materno

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EREN'S POV

Che vita noiosa che ha il tappo! Ho sistemato quel poco che c'era da sistemare e ora non ho nulla da fare. Da quello che ho visto anche lui è fan dei "No Name". Probabilmente non quanto me, ha solo qualche cd in giro.
Mi domando perché abbia un microfono, sarà bravo a cantare? Ne dubito.

LEVI'S POV

Ho passato il pomeriggio a fare pulizie e compiti. Ogni tanto a rispondere ai messaggi di Armin e Mikasa. Eren invece non ha fatto che mandarmi audio in cui si lamentava. Soprattutto di quanto fosse noiosa la mia vita. Mica posso dirgli che nel tempo in cui lui si è annoiato io scrivo testi, provo, organizzo. Quindi senza tutto questo la mia vita sarebbe davvero noiosa. Non gli ho risposto, nemmeno all'audio in cui mi ha detto che sono un tappo sfigato.

Ho preparato la cena, senza chiamarlo, mi preparo da solo il cibo da quando avevo 14 anni. Ho anche già preparato la tavola.
Sua mamma apre la porta nel momento in cui finisco di preparare lo zaino.

-Eren sei a casa?-

-Si, arrivo.-

Un bel respiro, si va in scena.
La raggiungo mentre lei ancora con il cappotto e la borsa sbircia nelle pentole.

-Che buon profumo, migliori ogni giorno di più.-

È bella, magra, stanca ma non lo vuole far vedere. Si vede dal suo viso nonostante lei sorrida.
Eren si è raccomandato di abbracciarla quando rientrava, quindi senza dire nulla la abbraccio. Lei ricambia stringendomi con affetto e baciandomi la guancia. Non so perché ma rafforzo l'abbraccio.

-C'è qualcosa che non va bambino mio?-

-No... Mamma.-

Una lacrima scende sul mio volto. Da quanto non pronunciavo questa parola? Da quanto non ero stretto in un abbraccio materno? Non ricordo nemmeno com'era. Asciugo il viso senza che se ne accorga.
Lei mi lascia andare e mi scruta.

-Hanno per caso annullato il concerto? Ieri eri euforico mi hai persino presa in braccio e ora guardati!-

Abbozzo un sorriso.

-No, spero non lo facciano. Non ho nulla, davvero. Perché non ti cambi, così mangiamo?-

-Ok, sto morendo di fame.-

Mentre lei si cambia io cerco di riprendermi da questa forte emozione. Il mio cuore batte veloce. Mando un audio ad Eren. "Sei fortunato" solo questo. Mentre preparo i piatti la mamma mi passa vicino e mi scombina i capelli con un sorriso. Una ciocca sfugge dal codino così cerco di soffiarla via, per quanto insista non ne vuole sapere. La mamma ride poi prende la ciocca e la mette dietro l'orecchio.

-Grazie.-

Mi sorride, ricambio. Porto i piatti a tavola e mi siedo.

-Esci questa sera?-

-No, sono stanco.-

Meglio evitare ogni contatto non necessario.

-Guardiamo un film?-

-Andata.-

-Però se mi addormento lasciami sul divano. Ti spaccherai la schiena prima o poi prendendomi in braccio.-

Magra com'è? Tsk, non succederà mai che il moccioso si faccia male.

-Sei una piuma, ed io sono forte.-

Piego le braccia per farle vedere i muscoli che lo stronzo ha.

-Si, si però mangia. Ah in camera ti ho messo una cosa. È un piccolo pensiero per ringraziarti dei soldi di ieri.-

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