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LEVI'S POV

Non può essere vero, non può averlo capito. È anche vero che secondo Hanji durante lo scambio di corpi lui l'ha saputo e non è stato un grande problema. Anzi ci ha aiutati molto. Quindi non penso faccia differenza se lo ha scoperto, di nuovo. Ma meglio cercare di capire di cosa stia parlando esattamente.

-Sembri preoccupato.-

Vero, ma non deve saperlo.

-Non capisco a cosa ti riferisci.-

-Hai paura che ti prenda in giro? Perché non ne vedo il motivo.-

-Per cosa?-

Di che parla?

-Secondo quanto ha detto Hanji ieri sei stato al concerto, con il mio corpo. Non lo ricordi, come me. Quindi anche tu sei tornato oggi. Ammettilo sei un fan, e magari hai anche tu una cotta per L. Ma sappi che se mai avessi una possibilità è mio, tu hai già il prof.-

Appena finisce di parlare finge di vomitare. Io invece mi rilasso. Non ha capito nulla per fortuna.

-Già, sono un fan. Non così accanito come te. Io non ho poster in casa e non sono un ragazzino che sbava sul cantante. Mi piace la loro musica, tutto qui. Non mi hai ancora detto perché sei seduto sulla mia moto, tra l'altro come fosse tua e perché mi stavi aspettando.-

-Non è ovvio?-

-Solo per te.-

-Mi devi portare a casa. Mi ha portato qui Jean, ma non l'ho più visto. Ho riconosciuto la tua moto quindi ho deciso che mi avresti accompagnato.-

-L'hai deciso tu, non io. Se io non volessi?-

-Metti in moto tappo, sono un tuo studente per quanto io ti stia sul cazzo non mi lasceresti qui, di notte, da solo.-

Sorride lo stronzo enfatizzando le ultime parole. Ha ragione, anche se lo odio non lo lascerei tornare a casa da solo.

-Spostati.-

-Visto? Avevo ragione!-

Si sposta più indietro in modo che io possa salire. Appena sono seduto Eren infila un auricolare bluetooth nel mio orecchio.

-Per la musica.-

Ne facevo anche a meno.
Gli porgo il casco ed indosso il mio.

Fa partire la musica, ovviamente il mio ultimo album. Metto in moto, prima ancora che gli dica di tenersi lui avvolge le braccia attorno al mio corpo. Le mani sul mio stomaco, le dita che battono a ritmo di musica.
Non ci mettiamo molto ad arrivare a casa sua, le strade erano deserte.
Mi fermo di fronte casa sua e spengo il motore.
Lui scende subito, toglie il casco e me lo porge.

-Grazie, buona notte.-

-Aspetta, l'auricolare.-

Tolgo il casco e sfilo l'auricolare porgendoglielo. Lui posa la mano sulla mia per prenderlo ma gli stringo la mano e lo tiro verso di me. Quel bacio in camerino non mi è bastato ne voglio ancora. Quindi gli tengo la testa con la mano libera e lo spingo a baciarmi.
Non so perché ricambi né perché io lo voglia così tanto. So che baciarlo è bello, che nonostante sia stato io ad iniziare è lui a prendere il comando.
Ci baciamo non so per quanto ma sembra passato molto.
Quando ci separiamo sto ancora stringendo la sua mano, tra noi ancora l'auricolare.
È lui il primo a parlare.

-O entro in casa o salgo di nuovo sulla moto e dormo da te. Scegli.-

-Buona notte ragazzino, ci vediamo in classe.-

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