26. La Prima Volta

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EREN'S POV

È passata una settimana
dall'appuntamento. Mamma è uscita dall'ospedale il giorno dopo ed ora è a casa a riposare. Ogni volta che prova a fare qualcosa le ordino di sedersi.
Con Levi invece... A scuola fingo di odiarlo e a casa sembro un animale in gabbia. Perché? Perché lo stronzo non mi ha più chiesto un appuntamento.

Non voglio cedere subito sia chiaro, anche perché i miei amici mi taglierebbero le gambe se lo facessi. Dicono che dopo come mi hanno visto, in quello stato pietoso non devo azzardarmi a lanciarmi di nuovo a capofitto in una relazione con lui.
Hanno ragione ma lo voglio, uff.
Ecco perché sembro un animale in gabbia.
Ogni sera mi chiama come Capitano, ed ogni sera mi lamento perché il mio ex è uno stronzo che non mi chiede un altro appuntamento.
Lui risponde che anche lui sta facendo aspettare il suo ex perché vuole andarci piano per non mandare di nuovo tutto all'aria.

È pomeriggio ed io sono a casa con i miei amici a giocare con la console.
Intanto mi lamento anche di Levi, tanto per cambiare.

-Eren, ti prego basta! Non ne posso più

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-Eren, ti prego basta! Non ne posso più. Non vedo l'ora che scopiate così forse la finisci.-

-Magari Armin, magari! Quello stronzo non mi ha ancora chiesto il secondo appuntamento e parla di sesso non prima del terzo! Fanculo! Ho perso.-

-Per forza, concentrati invece di lamentarti idiota.-

-Connie taci.-

-Concordo con loro.-

-Jean vuoi che ti sbatta fuori? Lasciatemi lamentarmi!-

Suonano alla porta, andrà mamma.

-Sono quasi tentato di implorare Levi al posto tuo.-

-Fallo, forse a te darà retta Jean. Ma che cazzo! Ho perso di nuovo.-

Urlo di nuovo qualche minuto dopo, per l'ennesima sconfitta mentre la porta della mia camera si apre. Giro la testa per vedere cosa vuole mamma solo che sulla porta non c'è mamma ma Levi. Scatto in piedi ma i miei amici con una mano sulla spalla per uno mi spingono a sedermi di nuovo.

-Stai lì, sembri un animale in calore.-

Dice Armin. Levi sorride.

-Ciao, non voglio disturbarvi. Sono venuto a salutare Carla e non mi sembrava il caso di andarmene senza averti salutato.-

-Ok ora hai salutato, puoi andare.-

Dice Armin.

-Armin perché invece non ve ne andate voi?-

-Scordatelo.-

Tento di alzarmi ma continuano ad impedirmelo.

-Puoi venire qui prima che mi spezzi il collo?-

Levi entra nella stanza e viene di fronte a me accovacciandosi così che possa guardarlo in faccia. Quanto è bello.

-Guardali Connie, sono sicuro che al momento noi non esistiamo.-

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