Capitolo 41 - Le Ali della Libertà

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MIKASA's POV

Non so per quanto tempo rimaniamo così, stesi sotto la volta stellata, ma quando ci rialziamo si sentono ancora i rumori della città in festa.

Levi mi aiuta a tirarmi su con dolcezza, poi lentamente riprendiamo la via per il centro e di nuovo veniamo assaliti da folle di persone che brindano in continuazione, in un liberatorio grido di libertà.
Io, la mia libertà, la tengo ben stretta in una mano, ricambiata.

Miracolosamente giungiamo nuovamente alla caserma, completamente buia e silenziosa e cerchiamo di fare più piano possibile passando dal retro, ma continuiamo a inciampare e a ridere come dei bambini, per colpa dell'alcol.
Alla fine riusciamo ad arrivare davanti alla camera di Levi e in qualche modo anche ad aprire la porta.
Avrebbe voluto accompagnarmi fino in stanza ma rifiuto cortesemente per non svegliare le altre, quindi sono io ad accompagnare lui.
Davanti alla soglia però, non riesco ad ordinare alle mie gambe di proseguire per andare via.

Mi rendo conto di voler semplicemente stare con lui.
Quando finalmente convinco i miei muscoli a reagire per andarmene, i miei piedi fanno cilecca e inciampo. Questa volta cadrei inevitabilmente se Levi non mi afferrasse all'ultimo passando un braccio dietro la schiena e uno sotto le ginocchia.
Ci ritroviamo così, ancora una volta, a fissarci intensamente e poco dopo a baciarci ancora più intensamente.

Mi avvinghio al suo collo e divoro le sue labbra con ardore. Qualunque genere di controllo sulla situazione ormai è completamente andato.
Con un passo deciso Levi, che risponde con passione al tocco delle mie labbra, entra nella camera e con un calcio ancora più deciso di tacco sigilla la porta mentre siamo ancora attaccati, svegliando probabilmente la metà della caserma che si era salvata al nostro rientro...

Le nostre lingue intanto cominciano una sensuale danza con lentezza passionale.
Avverto il tocco della sua mano sulle mie spalle scoperte e un calore si diffonde in tutto il mio corpo e capisco che voglio qualcosa di più.

Intanto lui prende a lasciarmi morbidi e umidi baci sul collo seguendo il percorso tracciato dalla mano. Penso che domani dovrò tornare ad indossare la sciarpa e sorrido mentre una scarica di piacere mi attraversa tutta.

Sposto sinuosamente una mano dai suoi capelli verso i bottoni del gilet e inizio a slacciarli.
D'improvviso si ferma e mi ferma, poggiandomi a terra.

LEVI's POV

Sento che il mio corpo risponde all'alcol e a lei e capisco di desiderarla ardentemente, più di ogni altra cosa.

Ma qualcosa mi tiene.
Non voglio che si senta obbligata.
Non voglio forzarla.
Non voglio che faccia qualcosa di cui potrebbe pentirsi.

Quando sento le sue mani tentare di sbottonarmi il gilet mi blocco.

<Mikasa... non devi farlo se non vuoi... non sei obbligata perché siamo nella mia stanza. Possiamo anche non fare nul...> mi zittisce baciandomi.

<Se non volessi non lo farei. - dice con sicurezza - Voglio essere tua, che la mia prima volta sia con l'uomo che amo.>.

È decisa come non mai. Nella sua voce non c'è esitazione e poi il modo in cui ha pronunciato queste parole mi toglie l'ultimo residuo di autocontrollo che mi era rimasto.
Il pensiero della sensazione della sua pelle sulla mia mi manda in tilt completo.

Continuiamo a baciarci mentre il basso ventre va a fuoco.
Finiamo sdraiati sul letto e dolcemente, nonostante l'impazienza, le sciolgo i fili del corsetto mentre lei si da da fare con i bottoni della camicia, dopo aver fatto volare via il mio gilet.

Le bacio il collo, poi le clavicole e infine giungo ai bordi della camiciola.
La tiro lentamente via e rimango davanti al suo petto nudo. Le sue forme sono perfette e senza esitare le faccio mie.
Continuo a stamparle morbidi baci sul corpo, qua e la lascio qualche segno, perché si, voglio si veda che lei è mia, solo mia, senza accorgermi di essere ormai anch'io mezzo svestito.
È il tocco delicato delle sue mani sulla mia pelle ad indicarmelo e sento brividi di piacere percorrermi fino all'inguine.

Tiro il vestito verso il basso per sfilarglielo ma mi fermo sotto l'ombelico.

MIKASA's POV

<Sei ancora sicura? Se non vuoi andare oltre capirò.>.
La premura che ha nei miei confronti non fa che aumentare il mio desiderio.

Per tutta risposta lo fisso con sguardo di sfida e inizio a slacciargli i pantaloni e allora, come sperasse che lo facessi, sfila via il vestito, nell'esatto momento in cui io sfilo via i calzoni.
La biancheria segue il resto dei nostri abiti e per uno splendido, candido istante rimaniamo così a guardare l'uno il corpo dell'altra, ad ammirarci al chiaro di luna che filtra dalla piccola finestra nella stanza.

Poi finalmente ci fondiamo in un corpo solo, avvolti dalle lenzuola profumate di tè nero.

Capisco immediatamente che sta cercando di non farmi male, mentre con le sue mani forti ma gentili, bollenti ma carezzevoli, stringe i miei fianchi, guidando i miei movimento e continuando a spingere su e giù dolcemente, per aumentare gradualmente, facendomi impazzire.

Ci ribaltiamo nel letto con furiosa armonia, turbinando in un sopra e sotto reciproco per stabilire chi debba avere il comando; una lotta appassionata che non ha nulla a che fare con quella in quella foresta, che sembra ormai lontana mesi, ma da cui ogni cosa ha avuto inizio.

Quella volta, senza accorgercene, siamo caduti l'una nel cuore dell'altro.
I nostri corpi combattevano ma si desideravano.
I nostri occhi si odiavano ma si bramavano.
Per noi, è stato amore a prima lotta.

Lo stringo a me sempre più forte, gemo leggermente e mi accorgo di come la cosa lo faccia impazzire, mentre guardo i suoi occhi stravolti dalla lussuria, il calore dei nostri due corpi che si fonde.
È un attimo e capisco che la sensazione di protezione che avverto quando sono con lui non svanirà mai.

Raggiungiamo il culmine del piacere insieme e poi rimaniamo abbracciati l'un l'altra sotto il calore confortevole delle lenzuola.
Ci addormentiamo così, sereni, felici, ancora estasiati.

Sono le prime luci dell'alba a svegliarci.
Come in una visione di luce apriamo lentamente gli occhi e la scena del mattino alla grotta si ripete.
Assonnati e spensierati.
Poi Levi si tira lentamente su e recupera dal taschino della camicia atterrata sulla testiera del letto qualcosa. La avvicina lentamente e poi me la mostra: sono due graziose catenine con due piccoli ciondoli appesi; uno è un'ala blu, l'altra un'ala bianca.
È il simbolo della legione esplorativa.

Mi cede il ciondolo bianco, senza parlare.
La gioia nei miei occhi è palese e non ha bisogno di parole. Afferro la collana e lo bacio appassionatamente, abbracciandolo al contempo. Lui ricambia, poi mi scosta leggermente, prende il ciondolo, si posiziona alle mie spalle e me lo lega al collo, poi indossa il suo e inizia a baciarmi dolcemente collo e spalle, scendendo sempre di più.

Torniamo a lottare tra le lenzuola, ancora una volta, appassionati come la notte precedente.
Vorrei non finisse mai!
Il domani, nel Corpo di Ricerca, è imprevedibile, ma per oggi tutto ciò che ho proprio qui mi basta.

<Il mio capitano> sussurro dolcemente mentre riprendo aria tra un bacio e l'altro.

Lo sento sorridere contro le mie labbra.

<La mia mocciosa>.

The end
















- Angolino rotondo -
Questo era l'ultimo capitolo (si ho conservato questa scena per la fine, però non ho potuto essere più esplicita di così, diciamo che è imbarazzante sembra di essere i terzi incomodi mentre ehm... insomma avete capito😅😅) e un po' mi dispiace in realtà, mi sono affezionata molto a questa storia essendo anche la mia prima, però sono davvero davvero felice perché ha raggiunto risultati che non mi aspettavo in pochissimo tempo!
Vorrei ringraziare davvero tutt* voi per questo! 🥰❤️
Spero che vi sia piaciuta, per me è stata un'avventura fantastica!

Detto questo, un abbraccio e un Shinzou wo Sasageyo a tutt* quant*! ❤️❤️

Love at first Fight- [Rivamika]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora