6. L'imbarazzo del tuo sguardo

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[avverto che la scrittura di questo
capitolo è iniziata esattamente
dieci secondi dopo la mia dichiarazione
a crush, se i discorsi non sono
umanamente comprensibili, mi
dispiace, ero in preda ad un attacco di
panico 🤡]

Taehyung

«Park, da te voglio sapere il complesso di Edipo» chiese la professoressa di scienze umane al mio migliore amico, visualmente in preda all'ansia per non aver studiato.

Io cercai in fretta e furia il quaderno degli appunti, in qualche modo dovevo cercare di aiutarlo a non prendere una insufficienza.

«Ehm...» Jimin si morse il labbro, puntando lo sguardo verso di me, che in qualche modo cercavo di suggerirgli le risposte. Mi vide indicare la compagna seduta difronte a me e poi il segno di una pistola verso di lei. «Edipo uccise una ragazza» e tutta la classe scoppiò a ridere.

Mi diedi uno schiaffo sulla fronte, poteva essere così stupido?

«Park, no. Non era questo il complesso di Edipo» la professoressa sospirò. «Facciamo che questa interrogazione finisce qua, il voto te lo metto sul registro oggi pomeriggio» si sistemò gli occhiali sul naso e Jimin, arrossito per la sua enorme figura, tornò al posto accanto al mio e affondò la testa sul banco.

«Se prendo tre sono completamente finito» si lamentò.

«Hai avuto l'intero fine settimana per studiare, e anche lunedì e martedì» lo ripresi e lui sbuffò, girando la testa verso di me.

«Lo so, ho fatto una cazzata. Comunque ora dovrebbe esserci la ricreazione» tirò fuori la sua borraccia con l'acqua per rinfrescarsi e alleviare l'ansia del brutto voto.

E infatti suonò la campanella, la lezione terminò e la maggior parte degli studenti si alzarono per uscire in corridoio.

«Due ore di latino» sbiancai al solo pensiero. Jimin urlò piano dalla disperazione e ci alzammo dalle nostre sedie per uscire a nostra volta dalla classe.

«Vado un attimo al bagno» dissi, lasciando Jimin al suo armadietto. I miei abiti quella mattina avevano fatto girare verso di me quasi tutti gli studenti a cui passavo accanto. Effettivamente non tornavo a scuola con quei jeans larghi e strappati con sotto le calze a rete da un po' di mesi.

Non avevo avuto modo di salutare Jungkook quella mattina, forse era assente o semplicemente aveva fatto ritardo. Entrai nel bagno ed entrai in una cabina. Sentivo un via vai di studenti che entravano e uscivano nella toilette. Non che mi sorpresi tanto, era sempre così a ricreazione.

Improvvisamente sentii un lieve colpo alla porta. «Occupato» dissi a voce un po' più alta, ma dall'altra parte sentii solamente qualche risatina.

Finii velocemente ed aprii la porta, vidi solo il gruppo di Jaebum uscire divertito dal bagno. Chiacchieravano animatamente e sentii con chiarezza la frase «Se lo merita, quel frocio di merda».

Mi guardai attorno ma quelle che ricevetti erano solo tante risatine e facce imbarazzate da parte degli altri studenti presenti nella stanza.

«Ehm, girati un po'» mi disse un ragazzo che si stava lavando le mani al lavandino. Mi girai verso la porta della cabina dalla quale ero appena uscito e ci trovai un foglio appiccicato sopra.

The Feminine Boy - KOOKTAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora