20. Capace di fare nulla

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Taehyung

La pausa fra il primo e il secondo set stava per giungere al termine, così come la mia pazienza e la mia pacatezza stavano diminuendo ogni istante di più: non riuscivo a sopportare la presenza dei genitori di Jungkook dietro di noi.

Mi mettevano angoscia e tantissima ansia, la madre soprattutto. Sembravano una coppia così affiatata e complice che mi spaventava il solo pensiero che nel giro di poche ore avrei dovuto presentarmi a loro come fidanzato di Jungkook.

No Taehyung. Fermo. Voi due ancora non siete fidanzati, nessuna conclusione affrettata.

Mi ero irrigidito immediatamente quando avevo capito che erano loro la mamma ed il papà di Jungkook. Non sapevo se era il caso di girarmi e salutarli, dicendo di conoscere il loro figlio, oppure di ignorarli completamente e fingere di non averli mai sentiti. La madre sembrava così tenebrosa che sicuramente, se si era accorta di me, quando ci saremmo incontrati per la prima volta mi avrebbe rinfacciato il mio poco coraggio a voltarmi per presentarmi.

«Pss» bisbigliai, restando dritto con la schiena e con la testa abbassata. Diedi una spallata a mia madre, sperando che si accorgesse di me e della mia urgenza nel parlarle.

Lei si girò, fortunatamente, e con un sorriso rilassato mi invitò a parlare. «Dimmi, Tae».

«Parlerò molto a bassa voce perché è una questione di vita o di morte» sussurrai al suo orecchio, con un'espressione concentrata e il busto rigido. «Presumo che la coppia dietro di noi siano i genitori di Jungkook».

«I fattori del bambù?» domandò lei, con tono di voce alto e una faccia confusa.

«Ma no! Ahh...» sbuffai interiormente. «I. Genitori. Di. Jungkook» scandii bene parola per parola.

«I tuoi motori sono nel Perù?».

«Oh andiamo!» mi lamentai, staccandomi dal suo orecchio e guardandola con due occhi scocciati. «Te lo scrivo per messaggio» tirai fuori il mio cellulare.

«Manco fossimo due assassini, figlio mio» commentò lei, cercando il suo telefono nella piccola borsa nera posta sulle sue gambe.

Taehyung
La coppia dietro di noi sono i genitori di
Jungkook!

«Tre ore per dirmelo!» esclamò lei, dopo aver letto il mio messaggio.

Io spalancai gli occhi, incredulo. «Sei seria? Sei tu quella che capiva tutt'altro da quello che dicevo!».

«Ma lo sai che alla mia età non si sente niente se voi giovani parlate con un filo di voce!» sbuffò. «Comunque» girò il suo busto verso i posti posteriori a noi. «Salve! Mio figlio mi ha appena detto che voi dovreste essere i genitori di Jungkook» sfoggiò un sorriso sereno e gentile.

Mi cascò la mascella.

Seriamente lo aveva fatto?

Per quale motivo gli stavo sussurrando quella cosa se non per non farci scoprire? E lei? Butta tutto all'aria! Che fastidio...

Arrossii immediatamente, facendomi vedere di profilo dai due adulti sconosciuti. Non sapevo assolutamente cosa dire o fare. Jimin era totalmente immerso nel suo cellulare a leggere i messaggi che negli ultimi giorni aveva scambiato con T che non si era minimamente accorto della situazione.

The Feminine Boy - KOOKTAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora