22. Primo incontro

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e sono finita in quarantena
pure io 🤡

Jimin

T
Sei ancora in palestra?

J
Si...

T
Perché i tre puntini, patato?

J
Perché non riesco a crederci
che finalmente ti vedo

J
*Arrossisce*

T
Ma piccino... voglio stritolarti
tutto appena ti vedo

T
Sto per uscire dallo spogliatoio

T
Per caso c'è ancora qualcuno
nella palestra, oltre te?

J
No, siamo rimasti solo
io e Taehyung, il mio migliore
amico

T
Perfetto, sto abbassando
la maniglia dello spogliatoio

«Tae» lo richiamai, lui che era concentrato a messaggiare con Jungkook.

«Si?» alzò la testa verso di me, aspettando che io iniziassi a parlare.

«T sta per uscire dallo spogliatoio» mi morsi le labbra, agitato.

«Oh oh! Benissimo, allora io vado fuori ad aspettare Jungkook» mi sorrise, ma vedendomi tremare dall'ansia decise di stringermi in un forte abbraccio. «Gli piacerai, stai tranquillo» mi accarezzò un po' i capelli castani, per trasmettermi calma.

Annuii, con il viso infilato tra il suo collo e il suo petto.

«Ora vi lascio soli» bisbigliò, vedendo una chioma avvicinarsi a noi.

«D'accordo, grazie» gli sorrisi, per poi portare la mia attenzione sul ragazzo che si stava avvicinando alle scale che l'avrebbero condotto alla parte degli spalti in cui sedevo io.

I suoi capelli erano biondi e lisci, luccicavano e sembravano leggermente umidi, sicuramente perché si era appena fatto la doccia. Era molto più magro rispetto al resto dei giocatori che avevo visto durante la partita che facevano parte della sua squadra, riconobbi che lui era uno degli attaccanti.

Quando raggiunse il piano in cui stavo io, le sue labbra presero la forma di un sorriso lucente. I suoi occhi erano sottili e scuri, brillavano di luce propria.

«Ehi» mi raggiunse, sedendosi accanto a me mentre il sole iniziava a calare e la luce che entrava nella palestra si faceva sempre più sull'arancione.

«Ciao...» lo salutai, timido. Quasi non mi riconobbi in quel momento, ero sempre una persona molto estroversa e solare, ma T mi stava incantando con la sua potente luce bellissima.

«Mi chiamo Taemin» disse poi, alzando un braccio verso di me per potermi stringere la mano.

Che nome carino.

«Io sono Jimin» mi presentai anche io, stringendo la sua mano calda e soffice con la mia. Aveva delle mani molto più grandi delle mie.

The Feminine Boy - KOOKTAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora