Taehyung
Era passato un mese ed era arrivata la seconda settimana di maggio. Jimin era diventato impossibile da sopportare, immerso in quelle migliaia di pagine e fogli di appunti che non sapeva nemmeno lui quando aveva preso. La sua unica materia insufficiente, ovvero scienze umane, che era pure quella di indirizzo, se la stava portando avanti con un quattro e mezzo che non riusciva proprio a recuperare.
«Che palle! Odio Aristotele!» sbuffò, mentre, durante la ricreazione che divideva l'ora di filosofia da quella di storia, cercava di capire qualcosa riguardo a quel filosofo.
«Non è così difficile» commentai, conscio di essermi appena scavato la fossa da solo.
«Ah no? Studiale te duecento pagine di psicologia più gli appunti di pedagogia e tutte le altre fottute materie!» sbottò, alzandosi e camminando verso l'uscita della classe.
«Eh- no, Jimin, dove vai?» subito cercai di raggiungerlo, correndo per il corridoio e attirando così molte occhiate dal resto degli studenti.
Non mi resi nemmeno conto che davanti a me c'era qualcuno e che gli stavo andando a sbattere contro, fino a quando, per l'appunto, non sentii la mia fronte andare a sbattere contro una guancia.
Dovetti indietreggiare, sentendo il dolore affluire alla testa. Accidenti a Jimin e alla sua poca pazienza.
«Che male...» borbottai fra me e me, arrossendo per la figura che avevo appena fatto. «Mi dispia-» ma dopo aver alzato la testa ed aver visto quegli occhi guardarmi con preoccupazione, le parole mi morirono in bocca.
«Stai bene? Ti sei fatto male?» subito accorse a me, massaggiandomi la fronte con il suo palmo morbido.
Rimasi incantato da quell'avvenimento. Non era successo niente di che, eppure qualsiasi cosa lui facesse per me era come la più bella delle occasioni. Vedere il suo corpo muoversi d'istinto quando si trattava di me, sorridermi, preoccuparsi per me, starmi vicino. Non riuscivo più a staccargli gli occhi di dosso.
«N-non mi sono fatto niente... Jungkook» sussurrai, perché troppo impegnato a guardare quelle due iridi scure e affascinanti che mi stavano scrutando con dispiacere.
«Meglio così...» passò per l'ultima volta le sue soffici dita sulla mia pelle, per poi allontanarsi di qualche centimetro e sorridere appena. «Come mai stavi correndo?» mi chiese, dunque.
«Oh... beh, Jimin è sotto stress per la scuola e prima abbiamo avuto una piccola discussione in classe» mi grattai la testa, in imbarazzo. «È corso fuori e stavo cercando di raggiungerlo, non ci ho fatto caso alla tua presenza davanti a me. Scusami...» assunsi un'espressione dispiaciuta, mentre le mie mani si stavano martoriando a vicenda per l'ansia. Dove era finito Jimin?
«Capisco... vuoi che ti aiuti a cercarlo?» mi propose, alzando le spalle.
«Oh» nei miei occhi ci passò una luce felice. «Mi farebbe piacere» annuii, sorridendo appena.
«D'accordo» si sporse verso di me, e senza avvertire mi baciò a stampo, davanti a tutta la scuola. Non mi preoccupai neanche di nascondere le mie guance rosse per l'imbarazzo, o la mia espressione scioccata che la diceva lunga sul quanto non mi aspettavo un gesto simile. «Non startene lì impalato, seguimi!».
Jimin
T
Cosa succede, piccolo? >.<J
Sapessi... ho l'insufficienza a
scienze umane, ed è pure la materia
di indirizzo!
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The Feminine Boy - KOOKTAE
Fanfiction[non appena posso revisionerò l'intera storia e probabilmente la riscriverò in maniera più dettagliata e soprattutto migliore] «Ascolta, testa di cazzo, quando imparerai a chiudere quella razza di fogna che ti ritrovi al posto della bocca?». Taehyu...