12. Ciò che subiremo entrambi

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Taehyung

Ed era di nuovo lunedì. Personalmente trovavo quel giorno il suo più strano in tutta la settimana. Il mio orario iniziava con ben due ore di educazione fisica, una materia che molti ragazzi adorano ma che io odiavo fino alla morte. Svegliarmi con la consapevolezza di dover correre, saltare, fare inutili esercizi che non mi sarebbero mai serviti nella vita era davvero deprimente.

Tuttavia, ero riuscito ad avere la giustifica da mia madre per saltare la lezione quel giorno. Non me la sentivo proprio di esercitarmi in quel periodo e fortunatamente l'insegnante capì la mia situazione.

La cosa che mi mise più ansia, quel giorno, fu l'arrivo della preside nella nostra aula, durante l'ora di chimica.

«Kim Taehyung?» chiese e tutti si girarono verso di me, seduto vicino alla finestra fra gli ultimi banchi.

«Si?» alzai una mano per farmi notare dalla docente. Quando mi vide sorrise appena e mi spiegò perché servisse la mia presenza nel suo studio.

«Ho chiamato anche tua madre, mi serviresti qualche minuto per parlare di una cosa» il modo gentile con cui si rivolse a me era stato abbastanza utile a non farmela sotto dalla paura. Sapevo che avremmo dovuto parlare di quello che subivo a scuola, ma farlo davanti a mia madre sarebbe stata la cosa più terrificante.

Non sapevo, purtroppo, che non appena avrei messo piede in presidenza, non ci avrei trovato solo la donna che mi aveva messo al mondo, bensì altre due persone: Jaebum e un'altra donna, che pensai fosse sua madre.

«Siediti pure vicino alla signora Kim, Taehyung» la preside mi diede una veloce pacca sulla spalla, indicandomi il posto ed io, tremante, lo raggiunsi a passi indecisi ed esitanti.

Sentivo lo sguardo di Jaebum su di me e i suoi occhi scuri penetrarmi come una spada affilata. Allungai la mano verso mia madre e lei fece intrecciare le nostre dita, avevo bisogno di quel contatto per andare avanti e non rischiare l'ennesimo attacco di panico.

«Allora, vi ho chiamati perché nell'ultimo periodo ci sono stati alcuni richiami da parte di insegnanti e studenti su atti di omofobia qua a scuola» iniziò la preside, subito posò lo sguardo su di me ed ebbi come la sensazione che non me la sarei scampata liscia stando zitto. «Taehyung ne è la vittima, perciò desidererei che fossi tu a raccontare cosa ti è successo» incrociò le braccia sulla scrivania e sentii il battito cardiaco aumentare. Strinsi più forte la presa sulla mano di mia madre e cercai di trovare la forza per aprire bocca.

«E-ehm» deglutii, tenendo lo sguardo basso. «Tutto questo va avanti già da un po' di tempo, in realtà...» ammisi, sentendo lo sguardo preoccupato di mia madre perforarmi l'anima. «Uno degli eventi più brutti è stato quando ero in bagno a ricreazione e Jaebum e i suoi amici hanno attaccato alla porta della cabina in cui ero un foglio con delle scritte omofobe. Cose come "se entrate in questo bagno potreste essere affetti da omosessualità"» mi morsi il labbro, guardandomi le punte delle scarpe per evitare gli occhi indagatori della preside. «Fortunatamente sono arrivati dei miei amici e mi hanno portato in palestra dove c'era un adulto, l'allenatore di pallavolo, e mi hanno dato una mano».

Sapevo che dopo quella chiacchierata con la preside Jaebum non me l'avrebbe fatta passare liscia, inoltre sapevo anche quanto la sua famiglia fosse violenta, sua madre con le parole e suo padre con le mani. Avevo paura che potessero picchiarlo o peggio ancora rischiare di farlo finire in ospedale. Ed era stupido da parte mia preoccuparmi per lui quando, Jaebum stesso, non si era mai degnato di risparmiarmi.

The Feminine Boy - KOOKTAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora