Capitolo XXVIII

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"REKIIII." Lo chiamò Ymir correndogli dietro, a sua volta seguita da Historia, seguita da Ray, e da un Tobio che semplicemente camminava.

"DOVE ANDATE." Gli chiese una volta raggiunti i due ragazzi.

"Mi accompagna a casa, prendiamo lo skate, poi vi raggiungiamo."

"NON LASCIARMIII DI NUOVO." Piagnucolò gettandosi tra le braccia del rosso.

"Non ti sto abbandonando." disse spostandola, poi si avvicinò al suo orecchio e le sussurò: "c'è Historia, non vorrai mica sprecare questi momenti?"

"CERTO CHE NO, ANDIAMO RAGAZZI." Gridò la lenticchia salendo sul proprio skate.

"A dopo." Urlarono in coro gli altri tre.


Langa e Reki camminando si avviarono verso casa Kyan.

"Devi sempre costruirmi lo skate." Gli fece notare Langa dandogli un colpetto dietro la testa.

"E tu devi aiutarmi a studiare."

"Aaaaahhhh, ora avete tutti lo skate tranne me." Si lamentò il più alto facendo il drammatico.

"Bene, allora proveremo a costruirlo oggi."

"EH, DAVVERO?"

"Si, davvero." Ammise il rosso avvicinandosi all'altro.

Langa saltellò dalla felicità, ed abbracciò Reki.

"Mi stai soffocando di nuovo."

Decise di sciogliere subito quell'abbraccio, forse Reki non li apprezzava davvero, come quella mattina.

Dopo un po' giunsero a casa Kyan.

Stavolta le chiavi non eran sotto lo zerbino, ma nella tasca del rosso.

"Per prima cosa prendo il mio skate." Dichiarò spalancando la porta di casa.

"Io mi siedo qui." Rispose la testa blu palesemente di malumore.

Il rosso  notò che avesse il broncio, ma pensò a tutto tranne che al fatto che non avesse ricambiato il suo abbraccio, e si chiuse in camera.

"Ahhh, COSA GLI PASSA PER LA TESTA." Urlò mentalmente mentre si aggiustava la bandana.

"Che si senta forse ancora in imbarazzo?"

"Anzi, forse gli piace Historia."

"Credo che Ymir lo ammazzi." Pensò Ironicamente afferrando il suo skate, era pronto ad andar di la, ma non era felice.

"Ma perchè ora sono io di mal umore?

Perchè non sto sorridendo?

Cos'è questa sensazione?" Disse portandosi una mano sulla testa.

"Langa, Vaffanculo."

"Hai detto qualcosa?" Rispose la testa blu dalla cucina.

"Si, andiamo in garage."

Insieme si diressero nella stanza dove Reki doveva creare lo skate per Langa.

Entrati, il più alto vide quanto fosse in subbuglio, camera di Reki era un Hotel a cinque stelle rispetto a quella stanza.

"Che ordine." Disse ironicamente alzando qualche oggetto in qua e là.

"Facciamo in fretta." Gli rispose Reki.

"Mh? Che hai?" Chiese il più alto avvicinandosi a lui.

"Che ho io? Che hai tu?"

"EEE? CHE HO CHE NON VA." Urlò portandosi delle mani sulla faccia.

"Se non lo sai tu, sbrigati."
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"Che bello questo colore." Disse il ghiacciolo indicando una tinta di blu.

"Allora lo dipingeremo di blu."

"OHH WOW, PUOI DAVVERO FARLO? Chiese con degli occhi sognanti.

"Certo, sei uno stupido."

Langa si poggiò con la testa sulla spalla di Reki da dietro, facendolo sobbalzare.

Il rosso lo spinse, facendolo urtare la testa contro un legno li vicino.

"AHIA." Esclamò Il più alto portandosi una mano sul capo.

"EH, TI SEI FATTO MALE?" Gridò il rosso correndogli incontro.

"No, ti ho fatto uno scherzo." Ammise facendogli la linguaccia.

"Tsk, mi sono anche preoccupato."

Non sapeva perchè, ma era ancora giù di morale, che fosse colpa di Langa?

"E se gli piace Historia?"

"Perchè me lo sto chiedendo?"

"Mi dispiacerebbe per Ymir, non può competere con La.."

"REKI COSA STAI PENSANDO." Lo rimproverò la vocina cattiva nella sua testa.

"Sarebbe triste per Ymir vedere la persona che ti piace uscire con un altro." Gli rispose la vocina buona.

"Triste per Ymir, o triste per te?"

"È triste per Ymir." Confermò la voce buona.

"Come vuoi." Ammise la cattiva sparendo e portando  con se l'altra parte di coscienza.

"Ma siete due stupidi." Pensò il rosso ridendo.

"Inutile, se è così che deve andare, andrà così." Disse poggiando il suo skate a terra.

"Cosa?" Chiese Langa rialzandosi.

"cosa?"

"Hai parlato, ripeti cosa hai detto."

"Forse ho pensato ad alta voce hahaha."

"Sicuro che vada tutto bene?" Gli domandò avvicinandosi di nuovo alla sua spalla destra.

"Certo, ti sto facendo lo skate, non vedi."

"Si che vedo, ma sei sicuro?"

"Ti ho detto si, per ora sali sul mio." Si interruppe quando notò che la frase non suonasse male, di più.
Si portò una mano sul viso dall'imbarazzo.

"Ovviamente sul mio skate intendo." Aggiunse poco dopo, avrebbe preferito scomparire che rimanere in quella stanza per un'altra frazione di secondo.

"Mh, ovvio che intendevi lo skate, cosa avrei dovuto pensare?"

Ringraziò il cielo del fatto che Langa fosse perverso  al massimo la metà dei suoi migliori amici, che lo avevano abituato a pensar male ad ogni affermazione.

"Quindi è così che metti i piedi, credo che la mia tavola sia piuttosto piccola per te, dovrò farne  una più grande." Suppose il rosso guardando l'altro.

Il suo umore era ancora scombussolato, anzi era pessimo, ma cercava di ignorarlo.

Le vocine nella testa continuavano il loro dibattito, ma per ora doveva costruire quel dannato skate.
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spazio autore: Mah, avevo voglia di aggiornare

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