29^Capitolo

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Un allarme assordante echeggiò per tutta la torre facendoci svegliare di soprassalto. Scesi velocemente dal letto e, togliendomi il pigiama, mi misi la mia tuta nera attillata. -Vai ai pannelli centrali, ti raggiungo subito- disse Loki che, con un incantesimo, faceva cullare la culla della bambina in preda ad un pianto isterico mentre si vestiva.

Corsi verso i pannelli: erano tutti rossi e segnavano delle attività anomale verso la periferia della città. Su un altro pannello c'era l'oggetto, ancora per me sconosciuto, che emanava questo grande potere che stava sballando l'intelligenza artificiale Jarvis.

-È lo stesso macchinario che prese i poteri a tua madre- mormorò una voce dietro di me. Era mio padre. -Avranno trovato qualcuno con dei poteri?- chiesi con un filo di preoccupazione nel tono della voce -Probabile- rispose.
Nel mentre erano arrivati gli altri Avengers già pronti con i loro costumi. Entrò anche il piccolo Aidan che piangeva e aveva il nasino tutto rosso. Corse verso di me e io lo presi in braccio.
Mio padre spense il rumoroso e fastidioso allarme di Jarvis.

-Hey piccolo, che succede?- -Mamma ho sentito quell'allarme e ho avuto tanta paura- lo abbracciai ancora più forte e cullandolo dissi -Va tutto bene- entrò anche Loki con la bambina in braccio, che per fortuna, era riuscito a calmarla. -Dobbiamo andare, qualcuno è in pericolo- disse Steve -E i bambini?- chiese Nat -Ci penserò io- disse una bionda entrando nella stanza -Chi sei?- chiesi un po' scettica -Pepper Potts, la segretaria personale del Signor. Stark- -Oh grazie a Dio sei qui Pepper- disse mio padre abbracciandola. Sui nostri visi c'erano delle espressioni accigliate: non è molto formale.

Lasciando a terra Aidan dissi -Grazie Pepper- -Nessun problema Signorina Stark- rispose la bionda -Chiamami solo T/n- risposi sorridendole. Annuì e prendendo Astrid in braccio e Aidan per mano disse rivolgendosi a tutti noi -Andate a salvare il mondo- le sorrisi una seconda volta e dopo di che uscimmo dalla stanza.

Andammo in garage, Peter era lì che indossava la tuta da Spiderman. Mio padre mise l'armatura di Iron Man.

Steve, Nat, Loki e Clint salirono sulla mia macchina. Prima che ci salissi pure io, mio padre disse -Mandami le coordinate e il bimbo ragno e il rockettaro biondo mi seguiranno- Annuì e dopo di che salì sulla macchina. Accesi il motore che rombò in risposta e con un sorrisetto dissi -Andiamo a fargli il culo- e così uscì velocemente dal garage e sfrecciai per le strade di New York. 

-Nat manda le coordinate a mio padre- -Subito capo!- rispose lei pronta -Non potresti andare meno veloce? Hai rischiato di investire dieci vecchiette in tre minuti- si lamentò Steve -Prima di tutto se vogliamo arrivare in tempo dobbiamo fare veloce e secondo sono loro che sono sempre in mezzo- risposi tenendo gli occhi sulla strada -E poi non fare il nonno Capitano- disse Clint che, anche se per la situazione critica, fece scoppiare una risata collettiva.

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Arrivammo davanti a questa struttura completamente rovinata. Mio padre, Thor e Peter erano già lì ad aspettarci. -Qual è il piano?- chiese Clint. Sentimmo un urlo di dolore. -Devo entrare da sola- -COSA?!- dissero all'unisono -Aspettate devono credere che io sia da sola, di sicuro non avranno problemi a strappare pure a me i poteri, ma vedete, se diamo troppo potere a quel macchinario potrebbe esplodere e siamo troppo lontani da qualche centro abitato per far male- -E tu come fai a saperlo?- -Quei pochi minuti davanti ai pannelli di controllo mi sono serviti per capire è un macchinario abbastanza rudimentale ma molto forte- risposi -Ma non gli darò veramente i miei poteri, lo distrarrò mentre voi prendete la persona da cui stanno prendendo l'energia- si guardarono tutti e annuirono. Prima di entrare Loki mi prese in disparte e disse -Sei sicura di volerlo fare?- gli presi il volto fra le mani e dissi -Certo che sono sicura, poi ci siete voi a proteggermi, non mi accadrà nulla- risposi. Mi sorrise e mi baciò dolcemente. Dopo esserci staccati entrammo pure noi raggiungendo gli altri.

Come previsto gli altri rimasero nell'ombra e io mi misi allo scoperto. -Stark, ma che piacere vederti. Oh scusa dovevo chiamarti Fallen Angel- disse la voce dell'uomo falco. I miei capelli cambiarono colore come i miei occhi: mi trovavo davanti all'uomo che ha ucciso mia madre e questa cosa mi faceva arrabbiare. -Sei per caso da sola?- -Sì- mi limitai a rispondere. Ridacchiò malignamente -Che ragazzina stolta, lo sai che ti farò?- -Sì, lo so benissimo- risposi -e ora lascia andare subito la persona da cui stai prendendo l'energia- -Quale persona? Questa- disse indicandola -stai per caso dicendo il diversivo che ho creato per attirarti qui?- -Cosa?- mormorai ma non feci in tempo a capire che cosa stesse succedendo che da terra comparve una specie di cubo che mi intrappolò al suo interno. L'uomo rise sempre più forte... Dio se mi dava fastidio la sua risata. -Dovevi venire con i tuoi amichetti Avengers e con il tuo fidanzatino- -Infatti lei è venuta con noi- risposero i miei amici uscendo dall'ombra. Nessuno si aspettava che fosse tutta una trappola ben che meno io, come faceva a sapere che sarei venuta?

-Non vi avvicinate! Oppure ucciderò pure voi!- disse l'uomo falco impugnando un telecomando che probabilmente serviva per accendere "l'oggetto strappa poteri". -Non ti lasceremo strapparle i poteri!- urlò Loki -Ne sei sicuro? E chi mi fermerà? Voi?- chiese l'uomo ridacchiando -Sì, noi- rispose mio padre alzandosi in volo. L'uomo schiacciò un bottone sul telecomando e sentì come se a poco a poco le mie forze se ne stavano andando via: il processo per togliere i poteri era appena iniziato.

\\Spazio Autrice\\

MA CIAOOOO GENTE!!! Mi pensavate morta? in effetti sì.... è da un po' che non aggiorno.... sapete com'è quest'anno ho gli esami 🙂 *pianto interiore *ride istericamente *si riprende 

E NADA sono qua con la mia besties 😌💅

lo so, vi lascerò un po' in ansia però ora mi metto subito a scrivere il prossimo capitolo.

Un bacio la vostra autrice ❤️

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