Stavo davanti alla finestra di camera mia. Sinceramente non so cosa guardassi di preciso. Aidan stava dietro di me a giocare in silenzio. -T/n mi sto annoiando facciamo qualcos'altro?- disse il piccolo bambino riportandomi alla realtà. Mi girai e gli sorrisi -Cosa vuoi fare?- -Andiamo a prenderci un gelato?- rispose sorridendomi. Gli scompigliai la sua chioma dorata e dissi -Dai va bene è da qualche giorno che non usciamo-.
Quel giorno faceva molto caldo, d'altronde era ancora settembre. Mentre ci incamminavamo per andare verso l'uscita, una voce mi chiamò -T/n per quanto starà ancora qua quel bambino?- mi girai e vidi mio padre con dietro Steve e Thor. Guardando Aidan e poi loro dissi -Papà non ha una casa dove andare e io ho deciso di prendermi cura di lui- lui annuì. -Sai che questo comporterà responsabilità molto grandi?- continuò, guardandomi fisso negli occhi -E io sono pronta a prendermele, ora se ci vuoi scusare io e Aidan abbiamo una missione super importante da svolgere- risposi girandomi e dirigendomi verso l'uscita -E quale sarebbe?- mi urlò mio padre. Mi girai e dissi -Oh di molta importanza e dobbiamo fare veloce il destino del mondo è nelle nostre mani- mio padre inarcò le sopracciglia e io continuai -dobbiamo assolutamente provare la nuova gelateria in centro, quindi ora se volete scusarci io e Aidan, il più grande supereroe di tutti i tempi, dobbiamo andare a salvare il mondo dai nostri stomaci affamati- -Aidan e t/n out- aggiunse Aidan. E dopo questo uscimmo con dietro Steve e Thor che ridevano di gusto e mio padre che aveva una mano sulla fronte come per dire: "incorreggibile come sempre".
Aidan prese un cono con il cioccolato e la fragola e io invece presi un cono con soltanto il fior di latte. Mentre ci gustavamo il nostro gelato camminavamo per la città. È da qualche giorno che stavo rinchiusa in camera mia, per quello che era successo con Peter. Ma anche per non incontrare Loki. Una settimana fa sul tetto giurerei che mi stava per baciare. Questa cosa mi fece pensare. Magari era stata solo la furia del momento, a Loki non potevo piacere. Mi convinsi di questo mentre Aidan mi tirava il braccio tutto agitato e gridava -Guarda t/n, t/n Spiderman!- Alzai il mio sguardo e vidi Peter che saltava da un palazzo all'altro e le persone stavano lì a fermarlo e guardalo meravigliate dalle sue acrobazie. Si fermò su un tetto e ci avrei scommesso cento dollari che mi stava fissando. Dannato mio padre che gli aveva messo la funzionalità nel costume di zummare la vista. Ah già era stata una mia fottuta idea. Mi complimentai con me stessa. -Aidan ritorniamo a casa- dissi girandomi e dirigendomi dall'altra parte. Ma non feci in tempo a fare dieci metri che mi trovai davanti Peter. Lo guardai arrabbiata. Sapevo che tutti ci stavano fissando oppure fotografando. -Ti prego perdonami, ritorna da me- disse sotto voce, quasi come un respiro -No e ora spostati- mormorai -Ti prego- mi supplicò lui -Conto fino a tre e se non ti sposti ti faccio spostare io- lo minacciai in fine. -T/n potremmo essere di nuovo una coppia- disse con tono supplicante -Uno- iniziai -T/n ascoltami ti prego- continuò -Due- dissi con tono seccato -Smettila di contare e perdonami, cazzo!- sbottò lui -Tre, ti avevo avvertito- e senza neanche dargli il tempo di rispondermi gli sferrai un pugno dritto in faccia. Cadde a terra sotto gli occhi di tutti e prendendo per mano Aidan dissi -Andiamo, ritorniamo a casa- lui guardando il mitico a Spiderman a terra disse -Sei una forza t/n!-
Tornammo che erano le 17.00. Mio padre era lì che ci aspettava alla porta ma prima che potessi dire qualsiasi cosa disse -In. sala. ora- sentì sotto delle risate. Quando arrivai in sala vidi Loki, Thor e Steve che stavano ridendo guardando il televisore. Quando guardai verso il grande schermo vidi il TG e mormorai -Oh no-. -Ti prego fallo ritornare indietro- disse Loki al fratello. C'ero io con Peter quando praticamente due ora fa gli ho dato quel pugno. Mi avvicinai al divano dove erano seduti Steve, Loki e Thor. Quando il mio pugno toccò rudemente la faccia di Peter Thor urlò -BOOM! AHAHA- quando si accorsero di me Steve finì immediatamente di ridere mentre Loki fece finta di asciugarsi le lacrime dal troppo ridere e Thor disse -Grande T/n!- e avvicinò la sua mano vicino a me, come per dirmi di dargli il cinque. Ma io scossi la testa da un lato all'altro -No? Ma sei stata fantastica- con il pollice gli indicai dietro di me, dove c'era mio padre che mi guardava con sguardo severo. Quando Thor si girò verso di me disse solamente
-Ah...- e spense il televisore -Ma che fai fratello! Mi stavo divertendo- gli urlò Loki. Mi girai verso mio padre e lui con le braccia sui fianchi disse -Io e te ora dobbiamo fare una bella chiacchierata- annuii e dissi riferendomi a Steve -Puoi per favore guardarmi Aidan- lui annuì sorridendomi.Mi portò nella stanza dove di solito stava lì ore e ore a creare congegni oppure migliorare i suoi costumi aggiungendo innovati congegni. Si appoggiò al bancone e disse guardandomi fisso negli occhi mi disse -Mi vuoi spiegare che succede?- -Non capiresti- risposi fredda. Mi prese le mani nelle sue e disse -Beh allora fammi capire t/n- sentivo le lacrime che iniziavano a formarsi, ma mi rifiutavo di piangere, quando per quel ragazzo ne avevo versate troppe. Tolsi le mani dalle sue e uscendo sul grande balcone, mi accesi una sigaretta e me la portai alle labbra. -Da quando in qua fumi?- chiese mio padre fermandosi affianco a me. -Da quando in qua te ne importa?- chiesi guardando l'orizzonte -Da sempre, sei mia figlia- rispose lui. Risi piano. Finii la sigaretta, la buttai a terra e la calpestai. Mi girai verso di lui e dissi -Sai quando ero bambina, ed entravo qua tu mi cacciavi fuori urlando. Io ci rimanevo male. D'altronde ero solo una sciocca bambina che voleva passare del tempo con suo padre- lui mi guardava in silenzio. -Ma sai, anche se mi cacciavi fuori io ti ammiravo. Ti ammiravo per i risultati che stavi ottenendo. Ero orgogliosa di te. Poi quando mi cacciavi fuori c'era sempre la mamma a consolarmi, dicendo che un giorno saresti stato solo per me. E guardati ora ho diciotto anni e non è cambiato un cazzo. Mi lasci fuori dalle missioni pensando che mi possa fare male, oppure quando parli con gli altri e io chiedo se posso aiutarvi tu mi allontani come se non potessi capire- dissi senza emozioni. -Non è così t/n-
-Invece sì!- gli urlai arrabbiata -pensi che io sia ancora una cazzo di bambina e che io non possa capire, e questo mi frustra. Senza di me quella donna e Aidan sarebbero morti!- sorrisi tra me e me, guardando il sole che piano piano si nascondeva dietro l'orizzonte dissi abbassando la voce -È questo il tuo problema, papà. Pensi di avere sotto controllo tutto e tutti quando non vedi la realtà delle cose, che ti sta sfuggendo tutto di mano! Guardati cazzo! Guardati una cazzo di volta allo specchio! E vedrai un uomo che cerca di sorridere con un sorriso falso tutti i fottuti giorni, quando in verità è in lutto da sei anni. Non sembri quasi umano. Non trasparisci una cazzo di emozione se non solo il tuo sarcasmo e la parte scherzosa. Perché tu non ti apri con me? Non ti ho visto una sola cazzo di volta piangere per la mamma!- -E tu cazzo fai invece?!- mi urlò. Iniziai a ridere di gusto e poi dissi -Sai quante cazzo di notte ho passato insonne, o quante volte ho pianto. Sono più le volte che il mio cuore è pieno di dolore che di felicità!- -E perché pensi che io non abbia provato niente dopo la morte della mamma?! Ma ero io che dovevo andare avanti! Ero io che dovevo dare a te la forza di andare a avanti! Anche se mi sembra che nessuno dei due c'è l'abbia fatta- -Non è questione di andare avanti, ma è di parlarmi aprirti con me, cazzo! Io ci ho provato un miliardo di volte a parlarti ma tu non avevi mai tempo per me, e adesso che fai? È successo qualcosa che può minacciare la tua confort-zone e quindi vuoi sapere che cazzo succede così potrai rimettere le cose a posto! Come quando non va una macchina e la ripari! Ma mi dispiace la vita reale non è così papà! Io non sono una cazzo di macchina da aggiustare, tu non mi puoi aggiustare! Sono nata rotta e lo sarò per sempre!- mi resi conto solo dopo che le lacrime rigavano le mie guance. Lui mi guardò ma non disse niente. Mi girai e me ne andai. Vidi che tutti erano entrati e ci guardavano. Magari abbiamo urlato così forte che tutta New York ci avrà sentito. Sui i visi dei miei amici c'era un'espressione dispiaciuta, ma io non avevo bisogno della loro compassione.
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Ti amo o ti odio? ||IN REVISIONE||
FanficCIAOOOOOO!!! Sono nuova qua su Wattpad. Questa è la mia prima storia, dove tu sei la protagonista! Nella prima pagina vi spiegherò un po' il vostro personaggio. Negli ultimi giorni è arrivato Loki, il fratello di Thor. Si è unito agli Avengers. Il...