Mi svegliai. Guardai la sveglia sul mio comodino, che segnava le 11.30. Mi guardai intorno, ma Loki non c'era più. Sbadigliando dissi -Jarvis, mio padre è già arrivato?- -Si, signorina Stark e mi ha detto di dirle di raggiungerlo nel suo laboratorio che le deve dirle una cosa- rispose la voce robotica. Iniziai a sudare freddo. Magari stamani ha visto uscire Loki da camera mia. Mi staccherà letteralmente la testa dal corpo. Presi un bel respiro e pensai fra me e me "calmiamoci, magari deve dirmi qualcos'altro" mi alzai e andai a fare una doccia. Mi vestì con dei jeans neri con un top bianco e una felpa a zip dello stesso colore dei pantaloni.
Andai con meta il laboratorio di mio padre. Appena i sensori infrarossi mi percepirono, le porte si aprirono. Vidi mio padre al tavolo da lavoro a saldare un pezzo di metallo, probabilmente servirà alla sua tuta. -Hey- dissi vedendo che non si era ancora accorto della mia presenza. Distaccò lo sguardo dal pezzo di metallo e si tolse dal viso lo speedglas e si alzò dalla sedia. -Io e te dobbiamo parlare di alcune cose, ma non qui in laboratorio, usciamo su- uscimmo e camminammo per il lungo corridoio della torre. -Allora di cosa mi dovevi parlare?- chiesi torturandomi le unghie per l'ansia. -Volevo chiederti scusa per la scenata di qualche giorno fa- disse, però sussurrando la parola scusa. Mi fermai e lo guardai alzando un sopracciglio -Mi hai chiesto... scusa?- -Già- confermò lui. Incrociando le braccia al petto dissi -Dai vai sentiamo il favore- -Non mi devi fare nessun favore- rispose lui -Jarvis, segna questo giorno: mio padre ha chiesto scusa senza secondi fini- -Subito signorina Stark- rispose la voce robotica. -Ti ho fatto anche un regalo di scuse- disse dopo un po' mio padre. Sulle mie labbra si increspò un sorriso
-Bene allora fammelo vedere- dissi allungando il collo per vedere cosa avesse dietro la schiena. Lui iniziando a ridere disse -Oh no, è molto più grande, vieni seguimi- continuammo ad andare avanti per il corridoio e ci fermammo davanti ad una porta che prima d'ora non avevo mai visto, o semplicemente notato.Le porte si aprirono e mostrarono una stanza. Misi una mano sulle labbra per nascondere lo stupore: era un laboratorio. Ci entrai e lo guardai. C'era un tavolo da lavoro con già sopra degli attrezzi. C'era pure un grandissimo computer dove la schermata era virtuale e fluttuava in aria davanti alla tastiera. Mi girai verso mio padre e iniziai a saltare dalla gioia. Poi gli corsi in contro e gli saltai in braccio -Grazie, grazie, grazie, grazie- gli dicevo abbracciandolo -Sono contento che ti piaccia- -Lo adoro, papà-.
Io e mio padre non eravamo soliti a scambiarci smancerie di questo genere, ma quell'abbraccio era diverso. Quando ci staccammo calò il silenzio. Dopo un po' ci guardammo negli occhi e dicemmo all'unisono -Lei sarebbe fiera di te-. Ci mettemmo a ridere per la coincidenza.
-Comunque ti volevo chiedere anche io scusa- dissi torturandomi sempre di più le unghie. Lui mi prese le mani nelle sue e mettendomi una ciocca dietro l'orecchio sussurrò -Sei uguale a tua madre- sorrisi e dissi -Non del tutto l'atteggiamento sta iniziando a trasformarsi nel tuo, non mi sento più così timida e innocente- -Cos'è che ti ha fatto cambiare?- chiese lui guardandomi fisso negli occhi. Mi morsi il labbro inferiore e abbassai lo sguardo. -Vari avvenimenti- risposi sussurrando ogni parola. Mi tirò a se e mi avvolse in un abbraccio. -Però mi devi ancora spiegare perché stamattina Loki è uscito da camera tua- disse dopo un momento di silenzio. Mi irrigidii. Sentii le mie guance prendere fuoco. -Ni...niente gli serviva una co...cosa- balbettai. Si staccò da me e alzando il sopracciglio destro disse -In camera tua?- -Un libro- mi affrettai ad affermare -Lo odi dal primo giorno che è arrivato- disse incrociando le braccia al petto -e ora gli presti i tuoi libri?- -Ehm... non lo stavo leggendo, a lui interessava e quindi glielo prestato, non sono del tutto stronza- -Ma sei una Stark e sei orgogliosa e possessiva nel confronto delle tue cose, e di punto in bianco non le presti alla persona che non ti sta simpatica- feci tre passi indietro e abbassai lo sguardo per non far notare il rossore che si era posato sulle mie guance. Si abbassò alla mia altezza e disse -Non è che devi dirmi qualcos'altro figliola?- -No papà! Ti pare che a me piace Loki?! Ma sei fuori di testa?!- il rossore era sparito così potevo guardarlo in faccia. Mi sorrise e poi dandomi una pacca leggera sulla spalla disse -Non ti scaldare t/n, sto scherzando!- gli sorrisi e poi ripensai alla notte passata e all'attacco di panico. -Papà- dissi -Dimmi t/n- rispose subito lui
-Non è che è per colpa mia se la mamma è morta, insomma per colpa dei miei poteri?- continuai io abbassando il volto. Calò un silenzio tombale e poi disse -No, non è per colpa dei tuoi poteri-
-Ne sei sicuro?- risposi facendo un passo avanti. Sospirò e poi disse -È stato qualcuno- -Cosa?- chiesi confusa. Sospirò e si sedette su una sedia -È giunta l'ora che io ti racconti la verità- -Quale verità?- chiesi sedendomi vicino a lui -Veronica non è morta per il cancro è stato qualcuno ad ucciderla- -Co...cosa?- balbettai con le mani che tremavano -La mamma aveva i tuoi stessi poteri. Ma dopo il parto si era indebolita e così prese il cancro, ma non era niente di che, infatti dopo qualche mese era guarita. Ma un giorno mentre passeggiavamo tranquilli per la strada un uomo, con una tuta da falco la prese, feci in tempo a mettergli sopra la tuta un localizzatore. Corsi alla Stark Tower e presi la tuta di Iron-man e andai a salvare tua madre. Appena arrivato vidi che un'arma le stavano risucchiando il suo enorme potere. Non feci in tempo ad intervenire che avevano già estratto tutta la sua forza vitale. Corsi verso di lei, ma morì fra le mie braccia. Volevo morire insieme a lei. Vedere il proprio amore morire fra le proprie braccia non avendo fatto tutto quello che era in tuo potere è una sensazione straziante. Le sue ultime parole furono "Prenditi cura di nostra figlia, Tony"-Una lacrime silenziosa scese sulla mia guancia -E io dove ero? Dove ero quando lei era guarita?-
-Lo stesso giorno in cui confermarono la sua guarigione venne uccisa, e io ho decisi che non te lo avrei detto finché non sarebbe stato il momento- lo guardai dritto negli occhi e sussurrai -Perché ha fatto una cosa così orribile quel uomo?- -Non lo so è quello che sto cercando di capire da sei anni- rispose lui. Il mio sguardo si focalizzò nel nulla. Ero come rimasta sotto shock per quella notizia.Uscendo dal mio breve stato di trans dissi -Voglio aiutarti- -Non se ne parla, magari quel tizio ha bisogno ancora di altro potere, non posso correre questo rischio- -Papà io mi sento in dovere di farlo, non è solo la tua battaglia ma anche la mia, è la nostra battaglia- annuì in silenzio -Va bene, però mi prometti che non farai stronzate?- -Va bene- risposi alzando gli occhi al cielo. -Ma gli altri Avengers lo sanno?- chiesi dopo un po' -Sì ed è il momento che ti unisca a noi, hai ragione sei cresciuta e non sei più una bambina- gli sorrisi e dissi -Troveremo lo stronzo che ha ucciso la mamma e la vendicheremo- contraccambiò il mio sorriso e dopo di che uscì dal mio nuovo laboratorio.
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Ti amo o ti odio? ||IN REVISIONE||
Fiksi PenggemarCIAOOOOOO!!! Sono nuova qua su Wattpad. Questa è la mia prima storia, dove tu sei la protagonista! Nella prima pagina vi spiegherò un po' il vostro personaggio. Negli ultimi giorni è arrivato Loki, il fratello di Thor. Si è unito agli Avengers. Il...