Capitolo 31

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«Noi siamo pronte a tutto ormai»

Xoraf si giró e si preparó a fronteggiare,ma il suo sguardo era mutato,i suoi occhi avevano perso il loro abituale colore,il verde ed erano invece neri,ma parevano addolorati. Ricordavano un cielo notturno nero e piovoso che piange il dolore dei figli umani.

Ma le Sciamane non credevano piú alle persone,troppe maschere le avevano ingannate,troppe lacrime erano state versate. Si guardarono e capirono che pur non sapendo il perché,quel nemico da combattere spettava ad Elena.

Una luce avvolse tutto e le Sciamane furono costrette a chiudere gli occhi. Quando li riaprirono il sole era sorto all'inferno per la prima volta. Tutto a un tratto le ferite e le lotte delle ore precedenti parevano solo un ricordo,mentre la luce tergeva e medicava le anime di tre guerriere.

Xoraf vide una di loro avanzare,la luce era intorno a lei,la luce era dentro lei,un sottile vento scompigliava i suoi capelli che ondeggiavano come fiamme crepitanti,il suo volto fiero era rivolto verso il cielo,ma notó per la prima volta che le gambe e il busto erano coperti da una spessa armatura dorata sulla quale erano incisi alcuni bassorilievi,in mano teneva una lunga lancia dalla cui punta scoppiettavano scintille.

Dalla piega delle sue labbra traspariva disprezzo. Anche l'ombra era un guerriero e i veri guerrieri non si arrendono mai,spesso nemmeno alla propria coscienza,l'ombra si inginocchió,guardó il sole,poi il volto di colei che avrebbe dovuto reputare sua nemica e sussurrando sempre la stessa parola (Perdonami,Perdonami) si inginocchió sulle macerie ancora fumanti del suo passato,della sua vita, (Perdonami,Perdonami) chiuse gli occhi (Perdonami,Perdonami) e mentre le lacrime gli scorrevano sul volto sporco di cenere si preparó alla fine.

Elena alzó la lancia e la riabbassó sulla Terra che tremó,Xoraf era ancora immobile e il vento le portava la sua voce flebile,piena di rabbia....lo colpì con un fulmine.

Ma lui continuó a non muoversi e a sussurrare e ogni secondo che passava,la sua voce ricordava alla ragazza i particolari di una persona quasi dimenticata. Un urlo squarció l'aria,poi quella guerriera cosí simile ad una dea nel bagliore mattutino corse verso la figura inginocchiata e con gli occhi spalancati per lo stupore e il dolore rabbioso del tradimento inizió a tirare pugni alla sua schiena. Non si era mai sentita cosí. Dietro di lei avanzarono due persone. Le loro armature rilucevano e sui loro volti,belli e terribili,come quelli dell'amica,si leggeva preoccupazione,ma anche un'altra cosa. Il desiderio di vendetta.

Tuttavia non si avvicinarono troppo,sentivano che Elena preferiva cosí.

Xoraf smise di mormorare,alzó il viso verso quello della Sciamana e le disse ció che pensava,ció che da troppo tempo nascondeva dentro di sè.

«So che non potrai mai scusarmi,non ti chiedo questo,voglio solo che tu mi ascolta,non ho mai voluto farti male davvero,e non te ne faró mai» poi da dietro le spalle di Elena spuntó una sagoma nera che tentó di colpirla con un pugnale d'oro,l'unico oggetto in grado di uccidere qualsiasi persona o creatura con un solo taglio.

La sagoma nera,stava per colpire la Sciamana ma il ragazzo si mise davanti ad Elena e il coltello finì dritto nel cuore di Xoraf.

Cadde a Terra con il petto sanguinante,Elena si accasció affianco a Xoraf con il viso in lacrime mentre urlava «Noooo,Non puó essere vero» Xoraf ansimante disse «Mi spiace averti mentito,avrei dovuto dirtelo,ti prego non piangere,cough,sappi che ti ho sempre voluto bene cough e te ne vorró per sempre,io sono il tuo Michael caugh,prima di andarmene ci tengo a dirti che...io...io Ti cough....Amo» il ragazzo fece due respiri profondi e poi la sua anima voló via verso una nuova vita,un nuovo mondo.

Elena in lacrime si avvicinó al viso del ragazzo e poggió le sue labbra su quelle di Michael e lo salutó con un dolce bacio pieno di amore.

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L'arrivo delle sciamaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora