24. At the end of the tunnel there is always light, right?

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I serpeverde erano esausti, avevano servito e riverito Draco per tutto il giorno. 

«E' incontentabile!» urlò Daphne buttandosi sul divano per riposare. 

«Cosa ti aspettavi? E' un Malfoy!» anche Blaise era esausto, ma era l'unico modo per far capire a Draco che i suoi amici gli erano vicini. 

Draco invece era in camera che si guardava allo specchio e ammirava se stesso, quando ad un certo punto si ricordò che non aveva ancora mangiato e doveva mettere il pigiama, e da solo ovviamente non poteva metterselo. 

«PANSY!» strillò. 

«Santo cielo, mi farà diventare sorda.» pensò la ragazza mentre lo raggiungeva nella sua stanza. 

«Si Draco?» 

«Ho fame, e il mio pigiama è ancora dentro l'armadio che deve essere ancora stirato.» 

«E cosa vuoi che faccia?» 

«Mi sembra ovvio! Stirare il mio pigiama e portarmi ciò che è rimasto dalla sala grande. Fatti aiutare da Daphne o Astoria.»

Forse Draco aveva preso la storia della "servitù" un pò troppo seriamente. Tutte le ragazze erano stanche ed erano già andate a dormire, l'unico rimasto sveglio era Blaise. 

«Scordatelo! Quello è pazzo!» borbottò Blaise dopo la richiesta dell'amica. 

«Devi solo andare in Sala Grande e prende un pò di patatine, e della carne, al pigiama penso io» Blaise però era preoccupato, e se il giorno dopo la situazione peggiorava? Controvoglia Blaise scese in Sala Grande e prese ciò che era rimasto. 

Pansy invece si mise a stirare il pigiama e lo portò a Draco. 

«Come nuovo, senza pieghe» ma Draco lo controllò per bene. 

«E il cibo?»

«Sta arrivando Blaise, le ragazze sono andate a dormire.» Draco non rispose e con la manò mandò via Pansy; appena chiuse la porta dietro di se, si appoggiò ad essa e sospirò. In quel momento per fortuna arrivò Blaise. 

«Era ora!» il ragazzo la guardò male. 

«Non lamentarti, hanno cominciato a farmi mille domande.» Pansy non disse nulla e gli diede una pacca sulla spalla. 

«Io vado a dormire, notte Blaise.» 

Nel frattempo i professori cercavano una soluzione al problema. Minerva non sapeva cosa fare, Piton voleva far tornare a casa tutti gli studenti in quanto Lucius Malfoy aveva definito la scuola «Un luogo pericoloso». E Silente...era il più neutrale di tutti, e questa cosa faceva inervosire entrambi i professori. 

«Non possiamo mandare i ragazzi a casa Severus!» 

«Minerva ha ragione, l'unica cosa da fare è aspettare e lasciare che la storia segui il corso.» Piton se nè andò dalla stanza senza rispondere e uscì di corsa. Quando il serpente uscì completamente dalla stanza dei grifoni, Minerva prese la parola. 

«Albus sei sicuro che sia una buona idea?»

«A quale proposito cara?» 

«Il libro, perchè lo abbiamo dato in mano a Severus, lo sai benissimo che potrebbe darlo a Lucius..!» Ma Silente lo sapeva bene, si fidava bene di Piton, e sapeva che non lo avrebbe mai tradito. 

Il preside si alzò in tutta la sua eleganza e si mise a guardare la sua fenice. 

«Certe cose devi solo stare a guardarle, capiremo col tempo quale sarà la decisione giusta da prendere. E dopo tutto, mia cara Minerva, in fondo al tunnel c'è sempre la luce non trovi?»

La donna capiva benissimo le parole di Silente. Così anche lei uscì dall'ufficio e si recò nella sua sala comune per controllarne la situazione. Ella stava passando proprio per la sala comune quando sentì i suoi studenti ripassare alcune materie. 

«No Harry ti dico che non è così!»

«Hermione mi stai confondendo! Il mio cervello non può assimilare così tante informazioni in una sola volta» La Macgranitt sorrise quando sentì i ragazzi e sorrise per poi raggiungere la sua stanza. 

«Buona sera signor Potter, signorina Granger»

«Buonasera professoressa» entrambi la salutarono e Hermione ne approffitò per chiedere una precisione all'insegnate. 

«Mi scusi professoressa, ma volevo chiedere un approfondimento riguardo l'argomento di pagina 394 del libro di trasfigurazione»

«Certo cara, vieni pure nel mio ufficio dopo le lezioni» Hermione sorrise e la salutò. 

«Era necessario Hermione? Non ti bastano già e informazioni che divori ogni giorno?» 

«E' meglio sapere che non sapere, non trovi Harry?» la ragazza guardò l'amico e lo salutò per poi recarsi nel dormitorio delle ragazze. Harry rimase due minuti a pensare a quello che aveva detto, e lo trovò senza senso, così prima che il mal di testa venisse a trovarlo andò in camera anche lui e si lasciò coccolare tra le dolce braccia di Morfeo, abbandonandosi in un sonno profondo per la prima volta senza incubi. 





DALL'ALBA AL CREPUSCOLO~ DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora