11.Piccole Verità

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Capitolo 11

Draco decise di raccontare tutto, o almeno, decise di raccontate una mezza verità perché aveva assolutamente bisogno di riparatore quel maledetto armadio svanitore.

«Quindi mi aiuterai?»

«A che scopo poi? Così appena riparato l'armadio, noi torneremo ad essere come prima e quindi ad odiarci?»

Malfoy non ci aveva pensato.
Cosa sarebbe successo una volta portato a termine il suo compito? Sarebbe stato come prima o le cose sarebbero cambiate?

Era talmente preso da questo compito, che si dimenticò completamente del loro accordo.
Draco non sapeva cosa rispondere, perchè infatti rimase 15 minuti a pensare.

«Come pensavo. Probabilmente abbiamo commesso solo un grosso errore. Non dovevamo arrivare fino a questo punto.»

Draco però non voleva che andasse via. Se andava via, non si sarebbero più parlati, e per una qualsiasi ragione che forse lui ignorava, gli piaceva stare con lei, anche se comunque rimaneva la solita ragazzina fastidiosa so tutto io.

Ccosì, prima che la grifondoro potesse andare via, la prese per i fianchi e le diede un lungo bacio, diventando sempre più appassionato.

«Tu mi confondi. Prima sembra che hai un secondo fine e un attimo dopo, sembra tutto torni come prima»

Draco si stupì.

Era davvero l'unico che riusciva a confondere la Grifondoro?

«Wow»

«E ora che ti prende?»

«Draco Malfoy che riesce a confondere la so tutto io, bisognerebbe segnarlo sul calendario» disse facendo ridere la ragazza seduta su di lui.

«Sai, Blaise mi aveva detto che stavi uscendo con Astoria, e quel giorno...ero venuta per dirti che il patto era sciolto...»

Era per questo che Blaise era sempre strano, ora però avrebbe fatto i conti con Draco.
Ma prima, si sarebbe goduto ogni momento con la sua Grifondoro.

***

La Grifondoro era tornata nella sua sala comune, dove Ginny la stava aspettando. Non sapeva cosa fare con Malfoy, era strano anche chiamarlo ancora per cognome.
Malfoy.
O semplicemente Draco?
Le faceva un effetto strano pronunciare quel nome. Un nome che sapeva di innocenza, delicatezza, tutto il contrario di Molfoy.
Malfoy, sinonimo di oscurità, malvagità, ricchezza, sangue puro. Tutto il contrario dei suoi valori e principi da Grifondoro.
Confusa, era così che si sentiva Hermione Jane Granger, e le dava leggermente fastidio sentirsi confusa. Impotente di fare qualsiasi cosa.
Perchè era così che la faceva sentire Draco Malfoy, impotente.

-Che cosa mi ha fatto Draco Lucius Malfoy? Un incantesimo d'amore? Un sortilegio?-

Era questo che la grifone si chiedeva, e forse era arrivato il momento di parlarne con la sua migliore amica.

«Ginny dobbiamo parlare»

«Va tutto bene Herm?»

Non andava tutto bene.
Niente andava bene. Si stava innamorando della serpe, del nemico, e questo non andava bene.

Dopo aver fissato il vuoto per innumerevoli secondi, ecco si decise a raccontare la verità.

«CredodiesserminnamoratadiMalfoy» lo aveva detto tutto d'un fiato, sperando che Ginny avesse capito, e invece.

«Scusa come?»

«Mi-sono-innamorata-Di-Malfoy»

Ginny sapeva benissimo cosa aveva detto la sua amica, ma voleva che glielo dicesse lei, senza troppi giri di parole.

«Oh insomma. MI SONO INNAMORATA DI MALFOY»

E quello che Hermione vide era chiaro: alla grifona brillavano gli occhi. Non era scappata, non si era arrabbiata, sembrava quasi che lei ci sperasse.

***

Draco Malfoy era furioso.
Come poteva Blaise, aver fatto una cosa del genere?
Mettendo a rischio il suo piano poi? Poi si ricordò: non aveva detto nulla a Blaise riguardo al suo compito, e lui si era messo in testa che doveva scoprire questo piano che legava lui e la Granger.
Ad ogni modo però, avrebbe fatto i conti con lui.
Ma non aveva tempo di pensare a Balsie ora.
Doveva pensare al suo compito.
A lei.
Cosa avrebbe pensato suo padre?
Sua madre? Sua zia? Probabilmente, lo avrebbero definito traditore del suo sangue.
Anche lui si ritrovò a pensare a lei.
Cosa gli stava facendo?
Lo stava cambiando, e questo lo aveva capito anche lui.
Tutto era cominciato perché la grifona voleva far ingelosire lenticchia, e lui aveva accettato, senza tirarsi indietro.
«Il piano» però non aveva funzionato, eppure c'era ancora qualcosa che li legava, ed questo che Draco Malfoy non capiva.
Quella notte fu dura per il Serpeverde, tanto che non si accorse che stava passando la notte in bianco, fissando il soffitto.
Era stanco di stare a letto, così decise di alzarsi e andarsi a fare un giro.
Camminò per almeno venti minuti, quando si scontrò con una figura femminile a lui familiare.

«Granger?»
La grifona alzò la testa di scatto, appena sentì quella voce. Cosa ci faceva Draco Malfoy in giro per il castello di notte?
«Malfoy"»
«Come mai in giro di notte?»
«Non riuscivo a dormire, e tu come mai ti aggiri a notte fonda?»
«Non riuscivo a dormire»
Stessa risposta. Stesso sguardo.
«Ti va di fare un giro?"»
La grifona non poté fare a meno che guardalo confusa.
«Chi sei tu, e cosa ne hai fatto di Draco Malfoy?»
«Sono sempre e l'unico, inimitabile Draco Malfoy»
"Allora vuoi fare un giro con me? Nessuno ci vedrà, stanno tutti dormendo"
-Tranne noi- pensò la Grifondoro, accettando di andare con la serpe.
Non avevano una meta precisa, sentivano il bisogno di stare insieme e basta, senza avere il giudizio delle persone addosso.
Si sedettero in un angolo, lontani da tutti, e rimasero senza parlare, e ad entrambi andava bene così.








DALL'ALBA AL CREPUSCOLO~ DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora