10. Mamma ti lascia guidare da sola?

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"Non ci credo, te lo sei scopato e sei scappata via? Venus! Quello è Harry Styles!" Ada è incredula.

"E sti cazzi? Ada, è un ragazzo come un altro, io non faccio sesso da tanto e con lui è stato buon sesso, cosa dovrei volere di più? Se non me ne fossi andata io, mi avrebbe cacciata lui. Come hai detto anche tu è Harry Styles."

"Io non ci credo, tu hai davvero la segatura nel cervello." Ada è ancora incredula mentre io mi preparo la colazione. A un certo punto il mio telefono inizia a squillare con un numero non registrato ed io rispondo.

"Pronto?"

"Venus." La voce è inconfondibile.

"Harry, non avevo riconosciuto il numero."

"Questo è il mio."

"Oh, non credevo di esserne degna." Ridacchio ma lui non ride, c'è solo silenzio dall'altra parte.

"Pronto?" Lo richiamo infatti.

"Venus, perché non sei qui a casa mia?" Mi chiede spiazzandomi.

"Perché dovrei?"

"SEI FOTTUTAMENTE SERIA VENUS GIOVE? DIMMI CHE MI STAI PRENDENDO PER IL CULO, TI PREGO."

"Okay sei un po' nervoso, ti lascio stare allora. Ci vediamo, ciao Harry." Riattacco.

"Merda Ada, mi ha richiamata." Avverto subito la spagnola.

"Te l'avevo detto." Ride lei furba. La mattinata nonostante io provi a concentrami sui libri la passo pensando all'ambigua telefonata di Harry, pensando al fatto che mi ha addirittura chiamata con il suo numero privato. Dopo un po' rinuncio allo studio e mi metto in macchina impostando il GPS verso Londra per andare a prendere mio padre all'aeroporto. Quando arrivo, lui è all'uscita con le sue valigie tra le mani che poso nei sedili posteriori della mia cinquecento e dopo i soliti saluti e abbracci ci avviamo verso Birmingham, diretti a casa Jenkins.

"È molto carino l'appartamento di mamma, papà vedrai."

"Mi fa piacere che tu stia stringendo un bel rapporto con lei."

"Io non posso dimenticare quello che ha fatto però."

"Ti ha fatto bene Venus. Tua madre non era pronta a fare la mamma, si sarebbe fatta odiare se fosse rimasta probabilmente, invece adesso puoi ancora provare a volerle bene."

"Io le voglio bene papà, è comunque mia madre, ricordava almeno il mio compleanno."

"Anche lei te ne vuole Venus, ma Katie non era adatta alla vita casalinga, forse noi ci siamo sposati troppo presto, io non lo so, davvero. Ma sono felice che stia provando a recuperare con te, apriti a lei Venus. Tua madre è una donna spettacolare se glie ne dai l'opportunità. Almeno di me ti fidi, giusto?" Annuisco sicura.

"E allora fidati anche di lei. Credi che l'avrei sposata? Credi che ci avrei fatto una figlia se non sono certo di quello che dico? Io voglio sempre il meglio per te Venus e tua madre lo è qui." Gli sorrido e mi stupisco di come mio padre non riesca ad avercela neanche con la donna che lo ha abbandonato.

"Io non so come fai papà, lei non è stata giusta nei tuoi confronti eppure tu non la odi."

"L'ho amata tanto Venus, tantissimo. Io in Katie non ci vedevo una bella ragazza in un bel vestito che vedevano tutti alle sfilate o nei programmi tv. Per me Katie era la torcia nel buio, Katie è fantastica." Dice con gli occhi che gli brillano.

"La ami ancora papà." Abbassa e scuote la testa con un sorriso amaro sul volto.

"Ma lei ama un altro ed io sono felice se lo è anche lei. David inoltre è un brav'uomo, l'ho lasciata in ottime mani."

My Aphrodite [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora