I miei piedi si trascinano stanchi fino alla porta di casa dopo aver bloccato la mia cinquecento che ormai inizia a fare i capricci e che dovrei sul serio cambiare. Sono uscita dall'Università quando erano ancora le 18:30 ma sono riuscita ad arrivare al mio appartamento solo alle 21 per colpa del caotico traffico di Roma.
Tazio mi ha chiesto di fare un giro ai Fori Imperiali stasera con gli altri per non perdere il ritmo che avevamo riconquistato quest'estate, ma la verità è che sono stanca morta e nonostante la sessione sia ricominciata da solo due settimane ho voglia di iniziare già da adesso a rinchiudermi in casa con la marea di libri che mi aspetta.
Però non sono più a Redditch dove tutte avevano i miei stessi impegni e potevo vivere quella vita, qui a Roma non tutti i miei amici seguono i corsi all'Università e in più vivo in un appartamento da sola, se non esco di casa non socializzo con nessuno.
Io e Tazio, nonostante i nostri trascorsi, abbiamo un puro rapporto di amicizia che si è espanso anche a quella che è la sua nuova fidanzata, Margherita. La combriccola con cui ne ho combinate di tutti i colori al liceo si è riunita e sto collezionando nuovamente ricordi stupendi.
Ovviamente mi mancano le amicizie che avevo stretto a Redditch e le ragazze hanno passato una settimana ad agosto qui da me, ma non è la stessa cosa di quando ci vivevamo quotidianamente. Arthur invece si è stabilito a San Francisco ed io mi interesso di baseball solo per lui, sembra sia davvero portato e sta avendo una carriera brillante di cui non perde tempo ogni volta a raccontarmi e di cui io sono felice di ascoltare con sincera ammirazione.
Da quando ci siamo lasciati a febbraio, l'ho raggiunto a San Francisco solo una volta, a marzo, per la sua laurea che capitava nello stesso periodo del mio compleanno e abbiamo passato un po' di tempo insieme prima di trovare il giusto equilibro per consolidare finalmente la mia vita tra Roma, l'Università e qualche sfilata.
Il caldo afoso della città eterna non riesce ad essere sconfitto nemmeno dalla birra ghiacciata che sorseggio seduta sulla sdraio nel balcone e mi convinco che solo il mio adorato letto stasera mi darà soddisfazioni in quanto mi sono già preoccupata di annullare la mia uscita qualche minuto fa. Mentre mi ritrovo a guardare Ciao Darwin in TV, sento il mio telefono squillare dalla mia camera e riconosco la suoneria di quello inglese. Lo porto subito all'orecchio senza preoccuparmi di leggere il nome, sono pochi quelli che hanno questo numero e ho il piacere di sentire sempre tutti.
"Pronto?"
"Venus?"
"Sì, sono io. Chi parla?"
"Sono Harry!" Non riesco a proferire parola mentre mi rendono conto che Harry Styles mi stia chiamando dopo nove mesi dall'ultima volta che ci siamo visti. Sento sempre parlare di lui e a volte lo incrocio nei negozi di Gucci ma non abbiamo più avuto incontri ravvicinati da dicembre.
"Harry! Come mai mi chiami?" Decido comunque di essere gentile e capire perché mi abbia contattata.
"Sai Venus, io odio chiedere favori ma purtroppo devo farlo con te."
"Dimmi pure."
"So che sei a Roma e mi è saltata un po' l'organizzazione di domani mattina, il mio aereo per Roma farà ritardo e non vorrei passare tutto il giorno in aeroporto."
"Sì posso venire a prenderti io." Lo precedo.
"Ecco il problema è che dovrei arrivare a Civita, ci sei comunque?"
"Sì Harry, domani non ho lezione, non preoccuparti. A che ora arrivi in aeroporto?"
"Mezzogiorno ah e grazie mille Venus, sei stupenda come sempre. Buonanotte."
"Notte." Dico prima di riattaccare e buttarmi sul mio letto.
La mia Heineken è ovviamente stata finita e bevuta alla goccia per cercare di riprendermi da questa telefonata e infatti, dopo poco, le braccia di Morfeo mi hanno accolta dopo essermi imbronciata per aver impostato una sveglia, anche se alle undici, in un giorno in cui non ho lezioni.
La mattina dopo, per l'ansia di rivedere Harry, sono vigile già dalle dieci, un'ora prima della mia sveglia che in questo preciso istante sto cercando di rintracciare per disattivare. Raccolgo quindi anche il mio telefono ed infilo le sneakers di Gucci per buttarmi come al solito nel traffico cittadino che mi fa rimpiangere di aver accettato questo favore per il ragazzo da strapazzo.
Carino come nomignolo, fa rima. Ragazzo da strapazzo. Quando finalmente trovo parcheggio in aeroporto, infilo gli occhiali da sole e il cappellino con visiera rosa per cercare di nascondermi il più possibile ed evitare copertine di me ed Harry qui a Roma. Prendo a sventolarmi con la mappa della città trovata all'infopoint mentre mi chiedo com'è possibile avere caldo con solo una canotta e degli shorts e finisco per dare la colpa alla mia frangetta appiccicata sulla fronte soffocata a sua volta dal cappellino.
Sbuffo mentre attendo l'arrivo del musicista nel corridoio indicatomi da una hostess e nel frattempo scorro nei miei DM cercando di rispondere a qualche fan, anche se ancora devo riuscire a spiegarmi cosa faccio di tanto straordinario per meritare degli ammiratori: che aspettino io prenda la laurea ed abbia combinato qualcosa di buono nella mia vita, almeno!
Il mio cappellino viene sollevato e i miei capelli sfregati dal ragazzo più irritante sulla faccia della Terra.
"Pupa! Non sei felice di vedermi?" I baffi di Harry mi fanno fare una smorfia in quanto non sono abituata a questa visione di lui molto più matura poiché mi ricorda che solo l'anno scorso sono andata a letto con un uomo più grande di me di otto anni.
"Harry, mi hai fatta svegliare nel mio giorno libero, come posso essere felice?" Rispondo ironica e lui ride.
"Allora, cosa ti porta da queste parti?" Gli chiedo mentre prendiamo il percorso per tornare alla mia cinquecento.
"Sto cercando di scrivere qualcosa e un posto tranquillo come Civita mi serve adesso, in più l'Italia mi ispira sempre." Annuisco non realmente interessata ai suoi progetti e gli apro il bagagliaio così lui sistema la sua unica ma grande valigia.
"Venus, se sei così palesemente irritata non sarà un viaggio semplice da qui a casa mia." Continua a sorridere spavaldo lui sistemando i suoi occhiali da sole a goccia.
"Harry, credo che un viaggio in macchina con te sia irritante in ogni caso."
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My Aphrodite [h.s]
FanfictionCosa dovresti fare quando chiunque incontri, perfino una pop star di fama internazionale, è un fan di tua madre e ha in mente di te solo una foto dei paparazzi di quando avevi sei anni? Questo è il dilemma con cui vive Venus Giove, figlia di Katie L...