17. Tutto in famiglia

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"VENUS! SVEGLIATI VENUS! MADRE DE DIOS!" Le imprecazioni spagnole della mia coinquilina mi svegliano dal mio sonno o sogno con Jude Law ed io ricordo che la ragazza non dovrebbe essere qui ma tra la carne di Chad, il cambiamento di programma ovviamente mi preoccupa facendomi rizzare in piedi.

"Ada cosa è successo?" Le chiedo vedendola con le mani tra i capelli in un angolo della mia camera da letto.

"Dove sei stata ieri?"

"Ho fatto due passi con Roger? Ada ma cosa diavolo succede?" Lei mi guarda e senza dire una parola mi mette un giornaletto sotto il naso.

"Tutto in famiglia? Le foto esclusive di Venus Giove con Roger Jenkins!" Recita l'articolo.

"Oh porca puttana." Esclamo. Vado alla pagine relative a me e vedo le foto di me e Roger che sorridiamo e scherziamo seduti al tavolino del bar, quando usciamo per mano dal locale e quando gli ho lasciato un bacio sulla guancia una volta scesi dalle montagne russe. Merda. Merda. Merda.

"Sì esatto Venus, porca puttana. Cosa vuoi fare ora?" Mi chiede Ada.

"Hai visto solo queste foto?"

"VENUS! REDDITCH È TAPPEZZATA DA QUESTE FOTO! CREDO TUTTA L'INGHILTERRA LO SIA!" La spagnola non sa assolutamente come tranquillizzarmi e in quel momento inizia a squillare il telefono che mostra la foto di quella bionda atomica di mia madre, appena rispondo le sue urla riempiono l'appartamento.

"VENUS ANTONIETTA GIOVE!" Esclama.

"Ciao mamma, buongiorno anche a te." Rispondo piccata dal fatto che abbia usato il mio secondo nome provocando ilarità nella mia compagna di stanza.

"Hai visto i giornali?"

"Sì purtroppo ma mamma, sono solo giornali. Non c'è nulla in famiglia." Riprendo le parole dell'articolo.

"Non osare prendere per il culo tua madre. Se hai intenzione di farti Roger sarebbe carino non farlo sapere alla stampa." Sbuffo.

"Mamma ma non credevo-"

"Non credevi cosa, Venus? Che ti avrebbero seguita? Ti avevo avvertita! Non dire che non è così!"

"Cosa faccio adesso?"

"SMENTISCI! MI SEMBRA OVVIO!"

"Sì ma come?"

"Hai un profilo Instagram, usalo."

"È privato."

"Senti credo che la tua privacy sia andata a puttane quando tutti i paparazzi di Redditch ti hanno vista fartela con il tuo fratellastro." Ridacchio.

"Non c'è niente da ridere! Smentisci! Hai sentito Roger?"

"Non credo di avere il coraggio di chiamarlo."

"Lo farò io allora, David è infuriato! Due mentecatti irresponsabili!" Continua a blaterare mia madre chiudendo la chiamata.

"Non credevo Katie Leroy fosse in grado di arrabbiarsi e gridare come una normale madre. Credo che le top model facciano yoga o stronzate del genere." Commenta Ada.

"Neanche io lo credevo ma- Beh credo di avere di meglio da fare adesso più che parlare di mia madre."

"Venus?"

"Che c'è Ada."

"Credi che Harry lo sia venuto a sapere?"

"Sinceramente mi importa zero." Lei annuisce e intanto altre voci si iniziano a sentire nella 41b.

"Ma mi spiegate perché nessuno bussa qui! E soprattutto perché chiunque riesce ad entrare?" Mi lamento.

"Abbiamo le chiavi di Ada, le aveva lasciate nella nostra stanza. Hai letto i giornali?" Dice Bev entrando e buttandosi sul materasso del mio letto.

"Certo che ho letto i giornali, Ada sei pregata di non lasciare le chiavi in giro."

"Allora te la fai con Roger Jenkins, carina come cosa." Leen lo dice mentre sfoglia il giornale.

"Non me la faccio con Roger e anche se avessi voluto adesso gli devo stare lontano come la peste. Mia madre mi ha imposto di smentire il tutto."

"Fidati di lei, è il suo lavoro stare a contatto con i paparazzi, di sicuro sa cosa è meglio per te." Mi consiglia Beverly.

"Farò qualche storia mentre vado al campus e smentirò il tutto."

"Non mentre guidi ma sei pazza? Sarai ancora più al centro delle polemiche. Tu non hai idea di come gestire tutto questo."

"Sì Leen hai perfettamente ragione ed è il motivo per cui voglio tornare nella mia bella Roma."

"Ormai hai debuttato, anche a Roma la situazione non sarà migliore. Impara a comportarti e fatti consigliare da qualcuno che ne sa più di te." Mi fa riflettere Ada.

"Ma chi me l'ha fatta fare dico io. Ma stavo tanto bene a Roma." Impreco in italiano sotto lo sguardo stranito delle due inglesine, la spagnola intende qualcosa.

"Vabbè adesso mi preparo e vado a lezione e farò finta che nessuno sa niente di questa storia, avrò la mia solita giornata da universitaria e nessun paparazzo mi sta aspettando fuori dai dormitori."

"L'importante è crederci." Ignoro il commento di Leen e mi fiondo in bagno per eseguire la giornata proprio come ho detto di fare.

Quando esco dai dormitori, diretta alla mia cinquecento, noto che la massa di paparazzi è aumentata nettamente rispetto a ieri dato lo scoop, infatti tutti mi gridano domande per avere informazioni ed io colgo l'occasione per giustificarmi.

"Io e Roger Jenkins abbiamo solo un rapporto di amicizia dato dalla nostra situazione familiare, nulla di più! Ora se mi lasciate passare vi ringrazio." Spintono qualcuno e riesco ad arrivare alla portiera della macchina dove mi fiondo partendo veloce e sperando che quelle parole bastino.

Camminando nel giardino antistante il college decido comunque di seguire il consiglio di mia madre e smentire nelle storie di Instagram l'accaduto. Le risposte arrivano copiose ed io decido di disattivarle dalle storie per stare un po' più tranquilla. Quelli che erano i miei tremila follower fino a sabato sera, adesso sono seicentomila e credo che tra poco mi verrà un esaurimento nervoso per il continuo tintinnare delle notifiche anzi, credo che comprerò un telefono solo per Instagram da accendere solo quando mi serve. Sbuffando vado in caffetteria dove vendono il caffè più disgustoso del mondo ma che sono costretta a bere data la mia situazione mentale.

"Quel caffè è una porcheria e tu sei davvero una ragazza coraggiosa se lo bevi." Una voce alle mie spalle mi ricorda quanto io sia disperata ed io mi volto, sperando non sia uno sconosciuto psicopatico dal quale mi devo adesso tenere alla larga data la mia situazione da figlia di Katie Leroy ufficialmente entrata nella cerchia d'oro.

"Arthur!" Sono felicemente sorpresa di ritrovarmi un viso conosciuto, soprattutto quando il ragazzo mi sorride affabile.

"Come va? Se vuoi ti offro un caffè, uno buono però. C'è un bar a cinque minuti da qui e tu me lo devi per l'ultima volta."

"Avrei lezione ma accetto volentieri l'invito." Gli sorrido e lui si incammina.

"Arthur è ridicolo chiedertelo ma dovremmo un po' nasconderci. Non so se hai letto i giornali sta mattina."

"Non credo tu te la faccia con il figlio del rettore, Venus."

"Ed è così credimi, è solo il mio fratellastro, ma non voglio farmi vedere subito in compagnia di un altro ragazzo dai paparazzi."

"Sì, okay, credo di ehm, credo di capire. Se vuoi ti presto la mia felpa della squadra. È gigante ed ha il cappuccio, dovrebbe coprirti. Vieni, la tengo nell'armadietto dello spogliatoio della palestra qui nell'ateneo."

"Okay grazie della pazienza."

"Figurati, non riesco ad essere maleducato con una gentile e bella ragazza." Mi sorride e mi fa l'occhiolino ed io ricambio il suo sorriso splendente.

My Aphrodite [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora