32. Celyaphin

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Sentire una voce amica era stato così strano.

All'inizio non capiva. Lei aveva avuto amici? E quando?

Ma poi i ricordi avevano preso il sopravvento, accompagnati dalle parole di Nyx.

Ma quelle rivelazioni... Anche lei era stata una sciocca. Si era lasciata trascinare dal passato e non aveva dato modo a Nyx di spiegarsi, di aprirsi, come invece lui le permetteva sempre.

Quando aveva udito quelle parole, aveva capito che era in grado di perdonarlo. Che lo aveva perdonato in quell'istante.

E quindi aveva seguito la sua voce, risposto al suo richiamo, seguito le sue istruzioni.

Ma accendere le stelle?

La luce le scivolava tra le dita come se si stesse divertendo. Ma Celya invece non era divertita.

Il timore di quello che avrebbe potuto fare con tutto quel potere... Il calore che avrebbe potuto creare, avrebbe potuto incendiare una città.

"Chiediglielo con gentilezza. Abbracciala con forza. Lasciala andare con cura."

Era tutto così contraddittorio, ma volle ascoltare. Lei doveva ascoltare. Voleva rivedere Nyx, uscire da quegli incubi.

Doveva lottare!

Chiedilo con gentilezza. Lasciò vagare un pensiero verso al luce. Ho bisogno di te per uscire. La luce si avvicinò sempre di più.

Afferrala con forza. Lasciò che fosse abbastanza vicina da afferrarla e ci riuscì. Ma le scivolò tra le mani.

<<Non ci riesco. Scivola via, Nyx.>> Lottare era difficile. Come poteva lottare contro il suo stesso potere.

<<Devi fidarti di lei. E lei si fiderà di te.>> La voce calda e chiara di Nyx. Era così dolce, ma ferma e potente.

Celya ci riprovò. Ho bisogno di te per uscire. E tu hai bisogno di me per brillare. Le disse.

La luce si fermò nell'aria intorno a lei, come in attesa.

Gentilezza, forza e libertà. Ma soprattutto fiducia.

Abbiamo bisogno l'una dell'altra. Possiamo aiutarci a vicenda. Gentilezza.

Insieme possiamo sopravvivere, vivere, vincere. Forza.

Insieme possiamo illuminare il giorno, la notte. Possiamo essere luce, insieme. Possiamo scaldare. Libertà.

La luce l'avvolse come una coperta. La temperatura calda, ma non bollente. Il tocco leggero, ma non eccessivo. La luce si stava fidando.

Insieme possiamo guarire. Non era un suo pensiero, ma un pensiero del suo potere.

Una rivelazione, una promessa, un aiuto. La luce le si addossò alla pelle, come brina sull'erba.

Lentamente la sua pelle l'assorbì. E la pelle divenne luminosa. Lei stava diventando una stella, la luna nel cielo notturno.

Luce nell'oscurità. E l'oscurità si fece da parte, lasciò spazio alla sua luce, lasciò che la luce la sfiorasse, ma non la bruciava.

Carezze, abbracci e giochi insieme. Luce e oscurità non si dibattevano per avere la supremazia. Coesistevano.

Come lei e Nyx. Come la speranza e la paura. Come il coraggio è l'ancora. L'una erano il sostegno dell'altra.

Gli incubi le ricordavano che c'era un passato e che grazie ad esso, ora era più forte. E quegli incubi erano così familiari. Li conosceva, li comprendeva, sapeva affrontarli. Doveva solo ritrovare la speranza, sapere che c'era un'ancora, qualcuno che ci sarebbe stato per lei.

E quel qualcuno era Nyx.

Illuminato dalla luce che emanava Celya, Nyx era di forte a lei. Sorrideva, con le ali vicine alla schiena.

<<Ce l'hai fatta.>> La frase gli morì sulle labbra, mentre calde lacrime cominciavano a bagnargli il viso.

Celya gli si avvicinò e con i pollici asciugò le sue lacrime. <<Ce l'abbiamo fatta. Ci sono riuscita grazie a te. Grazie, Nyx.>> Anche lei aveva le lacrime agli occhi.

Nyx, con i suoi occhi pieni di stelle la cinse tra le sue braccia. Un abbraccio caldo, forte, ma che richiedeva lo stesso.

Celya ora udiva tutte le parole di Nyx. Tutta la sua storia, tutte le sue paure e il suo sentirsi perso.

Nyx era stato la sua ancora, ma anche lei era la sua.

<<Mi dispiace non averti ascoltato.>> Quando era tornato da lei quella mattina.

<<Mi dispiace essere scappato. E aver fatto...>> Nyx la strinse più forte a sé non riuscendo a finire la frase.

<<Abbiamo fatto i nostri errori.>> Disse lei e sciolse l'abbraccio per poterlo vedere in volto. Asciugò altre lacrime che gli erano sfuggite e sorrise. <<Dimmi di nuovo quelle parole Nyx.>>

Lui le sorrise e le passo una mano tra i capelli, l'altra era ferma sulla sua guancia, il pollice che le carezzava lo zigomo. <<Ti amo, Celya. Ti ho amato nel momento esatto in cui ti ho vista. Ho sentito il tuo potere, visto la tua luce. Hai illuminato il buio in me.>>

Celya abbassò lo sguardo, ma Nyx attirò la sua attenzione, trattenendola con una mano sul mento. <<Ti amo, Celya.>> Disse di nuovo.

Celya si sentì battere il cuore, la luce che fremeva dentro di lei. Si sentì brillare, si sentì completa. <<Ti amo anch'io, Nyx.>>

<<Lo avevo capito dal fatto che ti sei illuminata di più.>> Scherzò lui.

<<La prossima volta cercherò di contenermi.>> Disse lei.

Ma Nyx scosse la testa. <<Non farlo. Amo la tua luce. Ti rende bella come la luna.>> Si avvicinò alle sue labbra con una sicurezza che non gli aveva mai visto.

Prese possesso della sua bocca, della sua lingua, con gentilezza e forza. Le mani tra i suoi capelli, delicate carezze sulle spalle, sulla vita.

Celya inclinò la schiena con la voglia di stare più vicino a quel maschio che la faceva sentire sulle nuvole. Non stavano volando, ma la sensazione era la stessa. No, è meglio.

Nyx rise sulle sue labbra e le mordicchiò il labbro inferiore, senza farle male.

Celya sentì un brivido correrle lungo la schiena, percorrere la linea delle ali che si arricciarono alle estremità.

Aprì gli occhi e si allontanò appena per vedere il volto di lui. <<Mi hai salvata.>>

Nyx sorrise e si portò le mani di lei alla bocca. Le baciò i dorsi. <<E tu hai salvato me.>>

Si unirono in un altro abbraccio, un altro bacio.

Sentirono il loro amore, il filo che si spingeva e tentava di unirsi, ma non si univa.

Si sarebbe unito, lo sapevano entrambi. Ma non in quel modo. Non in quel momento.

Ma sapevano anche che non si sarebbero più separati.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora