Inghilterra e Irlanda, fine del XVIII secolo
Con l'unione di Inghilterra e Scozia nel 1707, il destino delle terre irlandesi era fin troppo incerto.
L'Irlanda ottenne l'indipendenza legislativa dalla Gran Bretagna attraverso una costituzione promulg...
Il loro benamato villaggio era sprofondato nella fiamme, a Cathair e Rowan sembrò l'idea più sensata da prendere, per non far ricadere sospetti su di loro. La notizia avrebbe presto destato scalpore, tra gli inglesi principalmente, facilmente li avrebbero creduti morti, brutalmente assassinati da una folle donna, probabilmente la stessa che rubò l'identità di Dáire.
Una scelta furba, ma non per questo meno sofferta.
La popolazione non accolse con tanta contentezza quel dissennato piano, li avrebbe privati per sempre di un luogo stabile dove risiedere, da poter chiamare "casa", eppure sembrava l'unica e disperata scelta affinchè li credessero scomparsi, fuori combattimento.
Le donne con nostalgica afflizione scrutavano l'orizzonte, le fiamme ingorde e imperturbabili arrivarono a coprire l'intera Dunmore East, oramai non vi era occasione per poter porre rimedio all'intera situazione.
Tra lo sconforto generale, non si riusciva a trattenere le lacrime, nel bene e nel male quel villaggio li aveva accolti, visti crescere, maturare, e anche sbagliare, nessuno era ancora pronto da dargli un addio.
Non era forse bastata la morte della loro adorata Ainnir? Per quanto ancora avrebbero dovuto capitolare dinnanzi all'ingiustizia? Alla sfortuna di essere nati irlandesi.
"𝑵𝒐𝒏 𝒄'𝒆̀ 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐, 𝒅𝒐𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒗𝒊𝒂" l'intera popolazione si voltò in direzione della voce fin troppo familiare, egli non stava rivolgendo alcuno sguardo allo spettacolo di fuoco, impassibile come al solito, o almeno era ciò che tentava di dimostrare. Vi fu chi si limitò a guardarlo male, chi lo ignorò in malo modo, e chi in un'altra occasione non avrebbe tardato ad entrare in conflitto con il giovane.
