8 • Mia grande scoperta, mia grande sorpresa

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Un messaggio di Tom fece tornare Anna subito alla realtà: le diceva che stava arrivando in suite, sarebbe andato a prenderla e insieme si sarebbero diretti verso la villa dove lì avrebbero incontrato i suoi genitori. L'ansia stava cominciando a salire; per quanto informale poteva essere l'incontro, non erano persone a caso, ma i genitori, e semmai avesse fatto cattiva impressione, poteva dire addio a Tom Holland per sempre.

"Ti calmi un po'?", le fece Viky poggiando le mani sulle sue spalle come per calmarla, cercando di infonderle un po' più di sicurezza.

"Come faccio?", si lamentò.

"Non hai niente da temere, la tua ansia è immotivata. Sei speciale, l'ha notato Tom e lo noteranno anche i suoi genitori, quindi smettila sciocchina", aggiunse Angelica con un sorriso.
"Grazie Angy; ci vedremo alla festa allora?"
"Si, certo. Fa quello che devi con Tom, e poi ci troverai alla festa", le confermò Viky.

D'improvviso bussarono alla porta; di sicuro era l'attore, venuto per prendere la ragazza.

Angelica andò ad aprire con un sorriso, ed uno splendido Tom la salutò con un occhiolino.

Era veramente bello: indossava un jeans di colore nero e una camicia a mezze maniche, grigia con dei puntini neri, ai piedi delle scarpe eleganti, e, tra l'altro, aveva un bellissimo Rolex sul polso sinistro.

Era di una bellezza stupefacente, così semplice e così bello, era uno spettacolo vivente; in realtà lo era sempre, ma quella sera di più.

"Sei splendida Angelica, ma dov'è la mia dama?", le chiese.

"E' qui, temo che per stasera, però, non sarà la tua dama a lungo", gli rispose la bionda, mentre Anna si avvicinò alla porta dopo aver preso un bel respiro.

Quando Tom finalmente la vide, rimase estasiato: la bocca schiusa a metà e gli occhi che non facevano altro che dilungarsi, forse troppo, sulla scollatura che aveva sul prosperoso seno. 



"Sei di una meraviglia assurda, sono incantato", esordì, prendendole la mano sinistra e portandosela alle labbra, dove le lasciò dolcemente un bacio.

"Stai esagerando", ribatté Anna.

"Nono, non esagero fidati. Sono fortunato e me ne rendo conto", le sorrise porgendogli il braccio.

Anna si girò e salutò le sue amiche, ribadendo loro che si sarebbero riviste alla festa e che dovevano aspettare lei per bere, non dovevano minimamente toccare l'alcool senza di lei, anche se Angelica non beveva nulla già di suo.

Anche Tom le salutò con un'alzata di mano, dicendo loro quanto belle fossero quella sera.

In seguito, sottobraccio, si diressero lentamente verso l'uscita all'esterno del Mandapa, dove avrebbero raggiunto il giardino con le ville.

Anna lasciò il braccio di Tom per andare ad agganciare il kimono sul davanti, cercando di non presentarsi già alla prima conoscenza, con i genitori del ragazzo, praticamente col seno di fuori.

"Hai fatto bene a coprirlo", affermò Tom, compiaciuto.

"Si, anche se si intravede lo stesso, però meglio non sbatterglielo direttamente in faccia ai tuoi genitori", asserì la ragazza, scatenando una piccola risata nell'attore.

"Come, invece, ad esempio, hai fatto con me", rise ancora.

"Tu sei un'altra cosa."

"Beh, sanno che hai una festa in costume, quindi tranquilla. Sei bellissima e non sei assolutamente volgare con questo costume, e tra l'altro, bellissimi quei brillantini sotto gli occhi, ti danno un non so che di affascinante e soprattutto, sexy", dichiarò, mordicchiandosi il labbro inferiore.

Anna abbassò lo sguardo, e un brivido la fece tremare tutta, mentre le sue guance si colorarono di un delizioso rosso.

I pompieri, chiamate i pompieri! Abbiamo un incendio, non solo facciale ma anche nei paesi bassi, e non solo da parte di lei!

"Ti ringrazio, anche tu non scherzi stasera, e mi dispiace che dovremo stare divisi e non festeggiare insieme", gli disse dispiaciuta con ancora le guance in fiamme.

"Dopo ti verrò a prendere, non ti lascerò chissà per quanto tempo senza di me, cara."

"Beh, Angelica va via a mezzanotte per raggiungere la sua amata, non voglio lasciare Viky da sola."

"Non preoccuparti, starà con noi", la rassicurò con un lieve sorriso.

"Si, il problema è che, non riuscendo a capire l'inglese, prende e si stufa", gli rispose sbuffando.
"Mi dispiace, ma-"

"No, lo so, non è colpa tua e nemmeno mia, è solo sua, che non ha mai voluto imparare l'inglese quando poteva e doveva farlo. Ma starà con noi, le starò io vicino finché non sarà stanca e poi potremo rimanere da soli, che dici?", gli propose, entusiasta.

"Un'ottima idea, accetto di buon grado. E comunque, siamo fuori la villa da un bel po', i miei ci stanno aspettando dentro", le sorrise l'attore.

Si era così lasciata trasportare dal discorso che non si era nemmeno accorta che erano arrivati fuori la villa da un pezzo, che i piedi avevano smesso di camminare da un po'. L'ansia era andata momentaneamente via, ma era arrivata nuovamente a torturarle la testa: stava impazzendo.

"Okay, prendi un bel respiro, andrà tutto bene, non succederà niente", le disse Tom prendendole il viso tra le mani e dandole un piccolo bacio a stampo. "Entriamo?", gli fece, e la ragazza annuì, così si presero per mano ed entrarono nella villa.

Dopo aver attraversato il giardino con piscina, entrarono all'interno, ove c'era sistemato il divano con il tavolino. Anna realizzò, in quell'istante, che c'era tutta la famiglia riunita; il padre e la madre di Tom seduti sul divano, con il piccolo fratellino dell'attore, e i gemelli, Sam ed Harry, poggiati al muro di fianco al divano.



E lei che pensava di trovare solo i genitori, senza gli altri intorno a creare un'aria ancora più imbarazzante e più soffocante, come se non fosse già abbastanza.

Harry e Sam la salutarono subito e calorosamente andandola ad abbracciare, anche se si erano già visti solo qualche ora prima per il pranzo, mentre il minore si alzò e allungò una mano verso di lei.

"Ciao, sono Anna", si presentò quasi tremante, cercando con una mano di nascondersi l'evidente scollatura sui seni.

Ma proprio quella sera doveva mettersi uno dei costumi più scollati che aveva?

Ottima scelta del cazzo.

"Io sono Paddy!", esclamò stringendole la mano.

Era un ragazzino sui quindici anni, di altezza media, aveva i capelli corti e castani, gli occhi anch'essi castani e somigliava molto ad Harry.

"Piacere di conoscerti Paddy", gli rispose.


Poi Tom, prese finalmente parola.


"Mamma, papà, ho il piacere di presentarvi Anna", esordì, con un sorriso dolce, mentre con una mano raggiunse la schiena della ragazza carezzandola premurosamente.

I genitori di Tom si alzarono simultaneamente con un sorriso gentile; la prima a presentarsi fu sua madre, una signora di altezza media, con un fisico slanciato ed un'eleganza senza pari o eguali. Aveva i capelli di un bellissimo rosso rame e gli occhi di un castano chiaro, come quelli di Tom.

"Piacere, sono Nicola ma tutti mi chiamano Nikki."

Anna si avvicinò e andò a stringere la mano della madre dell'attore con imbarazzo.

 "Anna, piacere mio."

E poi il secondo a presentarsi fu suo padre, un uomo della stessa altezza di Tom, con capelli brizzolati neri e grigi e con occhiali rettangolari per la vista. Aveva gli occhi castano scuro come quelli di Harry ed aveva il sorriso identico a quello di Tom.

Insomma, non si poteva non notare la somiglianza con i genitori, nemmeno a chilometri di distanza.

"Piacere, io sono Dominic."

Ed Anna strinse con piacere anche la mano del papà di Tom, facendo sempre attenzione a coprirsi la scollatura; non voleva dare un'impressione sbagliata, anche se l'attore prima le aveva detto che non la dava affatto, ma mai dire mai. Non si deve mai essere troppo prudenti o sottovalutare le cose.

"Io sono Anna, piacere mio", sorrise.

"Abbiamo voluto conoscerti perché Tom ci parla sempre di te, ed eravamo curiosi di sapere come mai, anche se posso probabilmente capire il motivo. Sei bellissima e traspare in te una certa dolcezza", le disse Nikki, guardandola diritta negli occhi facendole sciogliere l'ansia che la stava attanagliando da quel pomeriggio.

"Oh, è gentilissima, grazie mille. Anche lei Nikki è di un'eleganza meravigliosa", ribatté Anna.

In effetti, aveva indosso un abito lungo a fascia, semplice, di colore nero con delle velature sui fianchi. Le stava d'incanto.

"Oh dammi del tu tesoro, non temere", affermò con sicurezza la donna.

"Ha ragione mia moglie, sei un incanto. Mi dispiace che stasera non sarai alla festa con noi, non so perché le hanno divise, quando Tom me lo ha detto sono rimasto sconcertato", aggiunse Dominic.

"Si, anche a me dispiace davvero tanto, avrei voluto essere alla festa con gli altri, ma noi del Krisna, non so perché, abbiamo avuto un trattamento diverso."

"Avremo altre occasioni tesoro, allora, Tom si comporta bene?", le domandò Nikki guardando suo figlio con un sorriso grande quanto una casa.

Si vedeva quanto sua madre fosse orgogliosa di lui, e chi non lo sarebbe: era un figlio davvero splendido, che aveva, con determinazione e sacrifici, realizzato i suoi sogni e, soprattutto, con un cuore d'oro che molte persone al giorno d'oggi si possono solo sognare. Tom era il figlio che ogni madre desiderava avere.

"Mamma!", la richiamò Tom leggermente intimidito.

"Si comporta benissimo, è un ragazzo dolce ed io gli devo già tanto", rispose Anna rivolgendogli uno sguardo affettuoso.

Tom le sorrise e le fece un occhiolino.

"Sono molto fiera di lui. Sono davvero contenta", replicò la donna, con Dominic che annuiva in sua direzione.

"E tu sei una ragazza splendida. Tom ci ha detto che sei italiana, che ami scrivere e che vorresti diventare una scrittrice. Spero tu possa realizzare il tuo sogno. Sai, sono anche io uno scrittore", aggiunse il papà dell'attore.

"Oh, si, amo scrivere. Grazie per avermi detto queste parole Dominic, le apprezzo moltissimo. Lei cosa scrive?"
"Dammi del tu, non vale solo per Nikki!", esclamò, "dunque, ho scritto cinque libri sino ad ora, e sono tutti romanzi con un po' di comicità nel mezzo. Tom ci ha anche detto che sei davvero brava, gli hai letto una poesia e gli è piaciuta tantissimo, non fa altro che parlarne", le disse Dominic rivolgendo un sorriso a suo figlio.

"Grazie papà per mettermi in imbarazzo", rispose Tom, facendo ridere tutti i presenti.

"Sono contenta che sia piaciuta a Tom, ne sono super entusiasta in realtà. Scrivo da tutta una vita, non faccio altro e non so fare altro, se non cantare", dichiarò lei. 

"Beh, ho un amico in Italia che lavora in editoria, può dare uno sguardo a ciò che scrivi, che ne dici? Si trova a Roma però, so che tu sei a Napoli."

Ad Anna in quel momento le si illuminarono gli occhi, non poteva credere a ciò che stava realmente ascoltando. Era il sogno di tutta una vita, e Dominic glielo stava servendo su un piatto d'argento.

"Oh, Dio, Dominic io, non saprei, ecco non sarà un problema, andrei a Roma tranquillamente, ma non so cosa dire o come ringraziarti", ribatté, entusiasta ed incredula.

"Tranquilla, non mi devi niente. E' un mio caro amico e sono sicuro che gli farà piacere leggere qualcosa di tuo, se Tom parla bene dei tuoi lavori vuol dire che il talento c'è, ed io mi fido molto di mio figlio, non ha mai sbagliato. Ha fiuto per queste cose, quindi, se vuoi posso parlare con lui, si chiama Matteo", le spiegò il padre dell'attore.

"Mi farebbe molto piacere, grazie."

"E' un piacere per me!"

"Hai talento e noi siamo una famiglia di talentuosi, perciò sei in squadra sorella!", s'intromise Harry facendo ridere lei e gli altri.

"Felicissima di farne parte", sorrise dando il cinque al riccio.

Quello era stato tutto fuorché un incontro informale con un'amica di Tom, eppure, era andato a meraviglia.

"D'accordo, noi ci avviamo alla festa. E' stato un vero piacere conoscerti tesoro, ci rivedremo presto", le disse Nikki sorridendole, facendo alzare Paddy dal divano che, nel frattempo, si era seduto insieme agli altri due gemelli. 

"Io ti farò sapere tutto tramite Tom, è stato un piacere anche per me", aggiunse Dominic. 

"Grazie mille, siete bravissime persone, ecco perché Tom è così, ha preso tutto da voi."

"Tesoro, sei dolcissima davvero. Sono contenta che Tom ti abbia incontrata", le fece Nikki, mandandole un bacio.

"Ciao Anna, ci vedremo presto", le sorrise Paddy, e lei alzò la mano in segno di saluto.

"Ragazzi, vi aspettiamo alla festa. A dopo, e a presto Anna!", esclamò Dominic uscendo sottobraccio con sua moglie e con Paddy dalla villa.

Anna tirò un sospiro di sollievo e andò finalmente a togliersi il braccio quasi sudato dal petto: stava per avere una paralisi.

Appena la scollatura fu visibile, nonostante il kimono, essendo velato, gli occhi dei ragazzi si catapultarono sul seno prosperoso di lei.

"Wow", si lasciò sfuggire Harry.

La ragazza dapprima accigliata, corse a controllare dove gli occhi di Harry fossero poggiati fissi e immobili; appena si accorse che stava osservando il suo, purtroppo, enorme davanzale, andò a coprirsi subito con il braccio.

"Ehi!", sbottò puntandogli un dito contro.

Tom si avvicinò a lei e l'afferrò per la vita, guardando in cagnesco i suoi fratelli che stavano cercando di fare finta di niente.

"Ragazzi, vietato poggiare gli occhi!", ringhiò Tom nei confronti dei gemelli.

"Scusa fratello, è stato istintivo, non capiterà più", si scusò Harry, alzando le mani in segno di resa.

"E' giusto che tu sappia anche che Harry ha guardato più del dovuto ieri in spiaggia", ammise Sam ridendo sotto i baffi.

Il riccio diede un pugno sul braccio del gemello, e si beccò un'occhiataccia da parte di Tom non troppo amichevole.

 "In che senso hai guardato più del dovuto?"

"Beh, aveva un costume simile e gli occhi mi sono cascati più di una volta, ma Sam non era tenuto a dirtelo. Sei uno spione!", esclamò Harry, dando uno spintone a Sam.

"D'accordo, okay. Va bene così. E' successo e suppongo che dovrò tornare a mettere i costumi che Viky tanto odia", affermò Anna imbarazzata.

"No, che sei matta! Puoi mettere questi, ma certi occhi dovrebbero restare al loro posto", ribatté Tom in direzione di Harry.

"O altre persone potrebbero tenere a freno la lingua", replicò il riccio.

"Alla fine non hai fatto niente dai, volevo solo vedere la reazione di Tom, sappiamo che puoi solo guardare e non toccare", fece spallucce Sam.

"Giusto, ma gli occhi buttateli su altro, ve ne sarei grato."

"D'accordo. Andiamo alla festa, ti aspettiamo lì?", gli domandò Harry alzandosi con accanto il gemello.

"Si, accompagno lei alla festa e torno da voi, poi ci riuniamo tutti insieme dopo."

"Perfetto, allora ci vediamo dopo Anna!", esclamò Sam con un'alzata di mano.

"A dopo ragazzi", gli rispose, ricambiando il saluto.



I due gemelli lasciarono la villa, lasciando da soli i due piccioncini, ormai, però, prossimi alla separazione. Erano felici solo perché dopo si sarebbero ritrovati insieme. 

"Allora, ti accompagno alla festa?", le chiese Tom.

"In realtà, vorrei restare qui con te", replicò, dandogli un bacio sulla guancia.

"Non tentarmi."

"Sto mandando un messaggio a Viky, non so bene dove si svolga la festa, in quale villa sia", fece Anna intenta a prendere il suo cellulare nella sua mini pochette bianca, poggiata elegantemente intorno al braccio.

"Non ce n'è bisogno, la festa è due ville dopo la mia, lo senti questo casino?", le domandò Tom mettendosi entrambe le mani in tasca.

"Oh, e voi dove sarete? Nel giardino principale?"

"Si, saremo lì. Anche se avrei preferito una festa in piscina anche io, sai?"

"Sarebbe stato divertente con te."

"Dai ti accompagno, andiamo", aggiunse l'attore offrendole il braccio a cui Anna gentilmente vi si appoggiò.

Tom chiuse le luci, prese le chiavi della villa ed uscirono fuori, dirigendosi verso la festa, ed il rumore della musica si faceva sempre più assordante mano mano che si avvicinavano, andando a mischiarsi con la musica che proveniva dal giardino principale, dove si sarebbe svolta l'altra festa.

"Perfetto, ci siamo", disse l'attore.

Anna annuì e si mordicchiò il labbro inferiore, dando uno sguardo alla festa, e tornando poi subito a concentrarsi sull'attore.

"Messaggerai con me, lo sai, non la scampi", puntualizzò.

"Assolutamente, non vedo l'ora che finiscano queste feste per riaverti accanto!", esclamò Tom.
"Beh, allora a dopo."

"Oh, un'ultima cosa", fece l'attore, bloccandola per un braccio, poiché Anna si stava già avviando verso l'interno, "copriti quella scollatura o stasera vedrai molte uccisioni in giro", concluse.

Anna rise e gli diede un piccolo buffetto sulla spalla destra, scuotendo velocemente la testa.

"Non mi vedrà nessuno."

"Tu lo pensi, ma in realtà ti vedranno eccome tesoro mio", affermò con un sorriso.

"Farò attenzione."

"So che lo farai. Ci vediamo più tardi."

"A dopo", gli sorrise lei.

Si avvicinarono, si diedero un veloce bacio, e poi le loro strade si divisero.

Anna entrò nella villa dove, fortunatamente, trovò le sue due amiche in piedi, accanto al tavolo, che si guardavano intorno.

"Ragazze!", esclamò avvicinandosi, "è iniziata da poco?"

"Ciao sorella! Si, siamo qui da dieci minuti scarsi. Tutto bene con i genitori di Tom?", le chiese Viky.

"Si, è stato tutto tranne che una presentazione informale con un'amica. Mi hanno trattata da futura ragazza di Tom, assurdo."

"Beh, è andato tutto per il meglio, almeno?", le domandò allora Angelica.

"Oh, non puoi capire! Dominic, il papà di Tom, parlerà con un editore italiano e farà il mio nome, gli parlerà dei miei lavori!", esclamò, entusiasta.

"Dici sul serio? Gliene hai parlato? Non è troppo presto per chiedere favori?", replicò Viky.

"No, Tom gli ha parlato, e il papà, essendo uno scrittore, ha varie conoscenze in quell'ambito, e ha detto che parlerà di me ad un certo Matteo, che è a Roma. Dice che si fida ciecamente dell'opinione del figlio, e se Tom afferma che ho talento, allora lo pensa anche lui. Capite se tutto quello che ho sempre sognato, diventasse realtà? Sto vivendo un sogno, ed ho paura di svegliarmi."

"E' la realtà tesoro, stai vivendo una bellissima realtà, credimi. E' tutto perfetto e tu sei perfetta, hai talento e vedrai che andrà tutto bene. La vita ti sta regalando ciò che meriti. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato!", le disse la più vivace delle tre.

"Si, anche se Tom mi ha presentato ai suoi, mentre i miei non sanno nemmeno della sua esistenza."

"Gli parlerai tranquillamente in questi giorni, alla fine è successo tutto all'improvviso, tu non hai colpe. In pochi giorni avete legato così tanto, è magnifico ma allo stesso tempo un po' insolito. Sta tranquilla e non farti problemi", le sorrise Angelica, carezzandole una spalla.

"Grazie Angy, sei dolcissima", le disse , "e comunque, Harry mi ha tipo guardato il davanzale ed esclamato un "wow" in presenza di Tom! Sam mi ha rivelato che ieri, era addirittura stato a guardarmi il seno per quasi tutto il tempo!", confidò Anna, coprendosi istintivamente il petto con un braccio. 

"Amore mio, e che problemi ci sono? Le cose belle vanno guardate, non coperte. Togli quel braccio su!", le rispose Viky rimuovendoglielo con nonchalance.

"Il fatto assurdo è che Sam ha sbandierato ai quattro venti la cosa dinanzi al fratello maggiore che frequenta te", rise la bionda contagiando anche le altre.

"Si, Tom si è innervosito per un po'."

"E' geloso il nostro Spider-Man eh?", ghignò Viky.

"Oh si, mi ha detto che i brillantini sotto gli occhi mi danno un non so che di sexy", aggiunse lei completamente in imbarazzo.

Viky e Angelica urlarono esaltate saltellando qua e là, servendosi poi un drink alcolico alla frutta in un calice che si trovava lì sul tavolo, anche se la bionda decise di berne solo un goccio. Preferì, in seguito, come sempre, bere una semplice coca-cola.

"Combinerete qualcosa?", le chiese Viky.

"No, non credo. Cosa hai preso?", Anna indicò il bicchiere dell'amica.

"E' un drink alla frutta, molto buono. Prendine un po'. Comunque ti sei guardata intorno? E' una villa vuota questa, ci hanno messo dentro e si sono tolti il pensiero. Hanno messo alcune luci e delle decorazioni invisibili giusto per, e poi si sono dedicati alla festa grande per gli ospiti d'onore. Che persone inutili!", sbottò, chiudendo la mano sinistra in un pugno.

"Che ti aspettavi? Dai, almeno c'è la musica, balliamo un po'", aggiunse Angelica iniziando a muovere il bacino. 

"E tu? Cos'è quest'aria felice?", le domandò Anna con un sorriso.

"Mi ha scritto Tatiana, ha detto che mi ha visto mentre ero con Viky, e ha intravisto il mio costume, e mi ha ripetuto più volte quanto fosse bello il mio didietro!", esclamò la bionda, portandosi alla bocca il resto della coca rimasta nel bicchiere.

"La nostra Angy è andata, mi piace. Diamo inizio alla festa!", urlò l'altra.



Le ragazze ballarono insieme ad un altro gruppo di persone, fra cui c'era anche George, il famoso archeologo; che poi, era davvero molto simpatico.

Ballarono, urlarono, bevvero, mangiarono, fecero vari video che postarono su Instagram, nelle loro storie. Si stavano divertendo e dovevano renderlo noto al mondo intero.

Intanto, Tom scriveva ad Anna cosa stava succedendo alla festa e anche lei descriveva nei minimi particolari cosa stava succedendo alla sua di festa. In più, l'attore commentò i suoi video su Instagram con una risata e dicendole di coprirsi o sarebbe arrivato alla villa armato di coltello.

"Ragazze, ho voglia di un altro panino!", biascicò Viky già mezza ubriaca.

"Ma quanto hai bevuto?", le domandò Angelica.

"Non importa, so solo che non è abbastanza!", urlò, addentando un altro panino, "facciamo un bagno?", chiese.

"Si, faremo un bagno, ma alle undici e mezza, quando si butteranno tutti come da programma", rispose la bionda indicando la piscina.

La festa si sarebbe conclusa con un bagno finale tutti insieme alle undici e mezza, era scritto su un cartellone accanto alla piscina, ed Anna ci fece caso solo quando Angelica lo fece presente.

"Non ho voglia di aspettare!", ammise Viky imbronciata.

"Anna, tu non le dici niente?", la richiamò Angelica, mentre le rivolgeva uno sguardo esasperato, intanto che lei si era allontanata di poco per cercare di guardare cosa stesse succedendo all'altra festa.

"Cose devo dirle? Ormai è andata", affermò con un'alzata di spalle.

D'improvviso, Anna sentì qualcosa toccarle la spalla; si girò, e un ragazzo le stava sorridendo con apparente gentilezza.

"Ciao", la salutò.

Era italiano, e perché non l'aveva mai visto prima?

Era alto, muscoloso, con un costume verde evidenziatore e una maglietta nera molto attillata. I capelli erano biondi e lunghi, legati con un codino, occhi azzurri e labbra molto carnose.Anna si accigliò e rivolse un breve sguardo alle sue amiche, che in tutta risposta la scrutarono incuriosite anche loro. 



"Uhm, ci conosciamo?", domandò al ragazzo dinanzi a lei.

"No, temo di no. Sono Marco, piacere", si presentò.

"Anna. Hai bisogno di qualcosa?"

"No, ecco vedi, io sono con i miei due amici lì dietro, Luca e Simone", fece indicandoli.

I due le fecero un cenno con la testa in segno di saluto e poi tornarono a parlottare tra di loro.

"Quindi?", continuò lei, curiosa.

"Ti stiamo notando da un paio di giorni insieme alle tue amiche, solo che voi non ci avete mai degnato di uno sguardo", sorrise timidamente.

"Oh perdonami, non me ne sono mai accorta. Siete arrivati con noi? E di dove siete?"

"Siamo di Torino. No, siamo arrivati due giorni fa, ma ovviamente, essendo ancora inagibile il Krisna, ci hanno portati qui."

"Capisco, mi fa piacere parlare con dei miei connazionali. Ormai maggior parte del tempo lo passo a parlare in inglese", rise Anna.

"Lo posso capire, anche io parlo maggior parte del tempo in inglese, soprattutto perché nessuno dei miei amici lo parla correttamente", asserì con un sorriso.

"Oh a chi lo dici! La mia amica che ora è mezza ubriaca non parla per niente la lingua inglese. Si trova in difficoltà la maggior parte del tempo."

"Beh, ti stai divertendo?", le chiese Marco cambiando rapidamente discorso.
"Si, abbastanza, anche se non capisco il motivo nel dividere le due feste", dichiarò perplessa.

"Si, nemmeno io, però non è male. E comunque complimenti, sei meravigliosa. Questo costume ti sta d'incanto!", esclamò, rivolgendole un sorriso piuttosto ammiccante.

"Ti ringrazio molto, anche tu stai bene", gli rispose un po' intimidita. 

"Grazie. Raggiungo i miei amici, ci becchiamo dopo", le disse con un'alzata di mano e l'ennesimo sorriso ammiccante.

 Anna lo vide allontanarsi e fece spallucce, avvicinandosi nuovamente alle sue due amiche.

"Ma chi era quello?", le chiese Angelica, portandosi una mano a sostenere il fianco.

"E' italiano, si chiama Marco ed è insieme a dei suoi amici. Ha detto che ci stanno notando da quando sono venuti, e alloggeranno anche loro al Krisna."

"Ma io non li ho mai visti", aggiunse la bionda.
"Nemmeno io, ma sono venuti due giorni fa, non con noi."

"Capisco, beh Viky ne sarà contenta, potrà parlare in italiano ed essere capita anche da loro!", fece un risolino, e l'altra annuì.

"Io voglio fare il bagno, non voglio parlare!", urlò l'altra, mentre con una mano andava a slacciarsi il pareo nero che portava alla vita. 

"Che stai facendo?", le chiese Anna, corrugando la fronte.

"Il bagno!"

"Manca ancora mezz'ora, porta pazienza", le ribadì Angelica.

"No. Non posso!", fece, avvicinandosi alla piscina e slacciandosi il pezzo di sopra del suo bikini, restando completamente in topless, per poi lanciarsi in acqua.

Tutti la guardarono: chi sconvolto, chi ridendo e chi malizioso. Anna e Angelica esterrefatte dalla situazione, spalancarono gli occhi e cercarono rapidamente di riprendere la loro amica.

"Stavolta ha esagerato fin troppo", affermò Anna con tono autoritario.

"Me ne sono resa conto", aggiunse Angelica.

Anna si liberò del kimono e si gettò in acqua, avvicinandosi a Viky e prendendola per la vita, mentre quest'ultima scalciava, protestando e pretendendo di essere lasciata.

"Non ti lascerò, usciamo subito da qui e andiamo in suite. Sei ubriaca marcia!", le urlò.

"Lasciami in pace! Voglio solo fare un bagno", ribatté.

"No, non è il bagno il problema. Sei completamente ubriaca e se lo venisse a scoprire Giulio finirai nei guai, e so che non lo vuoi", asserì Anna, finalmente raggiunta da Angelica che l'aiutò a portarla fuori, mentre teneva stretta Viky affinché non si vedesse ulteriormente il seno.

Quella era la giornata dedicata al seno, non si parlava di altro per tutta la serata ormai; prima Anna con la scollatura, e poi Viky che ne combinava un'altra delle sue.

La bionda afferrò il pezzo di sopra del bikini dell'amica, senza lasciarla, e cercò di metterglielo velocemente con l'aiuto di Anna.

"Giulio non verrà mai a saperlo, ma dobbiamo andare subito in suite, sei troppo ubriaca Viky, capito?", le disse Angelica, dandole una carezza.

"Non gliene fregherebbe niente!", esclamò, facendo accigliare le altre due.

"Ma che stai dicendo, stiamo parlando di Giulio", affermò Anna incrociando le braccia, mentre Viky se ne stava seduta sul bordo della piscina grondante d'acqua.

"Non vuoi davvero che lo venga a sapere, vero?", domandò la bionda.

"Che lo venga pure a sapere, con tutti i segreti che abbiamo, questo sarà solo l'ennesimo", ribatté, mentre una lacrima le rigò il viso.

"In che senso?", le chiese Anna.



Se Viky voleva attirare l'attenzione, aveva proprio funzionato, perché le due, sbalordite, la stavano a sentire senza muovere nemmeno un muscolo.

"Parla!", la invogliò Angelica. 

"Che devo dirvi? Che Giulio non ha voluto far sapere a nessuno che ero incinta, e che in silenzio siamo andati ad abortire? Che mio padre appena ha scoperto il tutto, ha cacciato di casa sia me che mia madre, e che per questo Giulio e mio padre sono arrivati alle mani? O volete sapere che Giulio e mia madre mi hanno assolutamente vietato di parlare anche con le mie care amiche di questa situazione?", urlò, mentre le lacrime scorrevano imperterrite sul suo viso, che in quel momento era così delicato e fragile, come un pezzo di vetro.

Anna e Angelica rimasero pietrificate difronte quelle parole che la loro amica aveva appena urlato. Non riuscivano più a pensare o formulare una frase di senso compiuto.

Com'era stato possibile che Viky avesse sofferto così tanto tenendosi tutte quelle cose dentro, mentre fuori era così vivace, divertente, audace e menefreghista? Come aveva fatto a non condividere mai niente con le sue amiche, o meglio sorelle, con le quali lei si confidava ogni giorno, ma soprattutto, scoprire di essere incinta e abortire contro la propria volontà? Anna conosceva Viky, sapeva che non lo avrebbe mai fatto, lei che era sempre stata contro l'aborto, era stata obbligata a farlo. Ed ecco anche spiegato il perché nell'ultimo anno Viky non faceva andare nessuno a casa sua: lei non viveva più lì.

Le due, ancora scosse, non sapevano cosa fare: si guardavano intorno in cerca di un aiuto che ovviamente non poteva arrivare dal cielo. Era una situazione assurda, dapprima oscena e divertente, e poi evolutasi in maniera tragica e devastante.

Anna si sedette accanto a lei ancora stralunata, mentre le persone presenti alla festa cominciarono a perdere interesse e a farsi fortunatamente i fatti loro.

"Viky", chiamò prendendole una mano.

La ragazza alzò il viso, incontrando gli occhi dell'amica.

"Ho freddo", mormorò.

"Andiamo in suite, che dici?", le propose Angelica.

"No, non voglio andarci."

"Viky, ci dici con calma cosa ti è accaduto nell'ultimo anno?", le chiese Anna con tono delicato.
"Non potevo dire niente a nessuno, nemmeno a voi, mia madre mi aveva detto di non dire nulla per il nostro bene. Non voleva che mi guardaste con un'altra faccia. Sono successe tutte queste cose e non potevo parlarne, è stato straziante. Ma ora possiamo ballare o farci un bagno?", fece, corrucciando le labbra.

Era evidentemente ubriaca e non era in grado di affrontare un discorso serio e delicato, così Anna si rimise in piedi, riprese il suo kimono, e offrì la sua mano a Viky per aiutarla ad alzarsi.

"Ora possiamo fare il bagno?", ribadì per l'ennesima volta.

"Viky, lo hai già fatto, quindi adesso ce ne andiamo in suite, ti fai una bella doccia, ti asciughi e ti metti a letto, d'accordo?", le disse Anna, e l'amica annuì piagnucolando e affermando che sarebbe volentieri rimasta lì dov'era.

Angelica raccolse il pareo della sua amica, e prese le pochette che avevano lasciato distrattamente sul tavolo, per poi uscire dalla villa fino a raggiungere finalmente la suite. Le due aiutarono Viky, siccome non si reggeva in piedi, a farsi una doccia, lavandole anche i capelli, poi le misero il pigiama e le asciugarono la lunga chioma liscia in modo rapido, senza troppe accortezze. Infine, la misero a letto restandole accanto, finché la loro amica non venne rapita dalle braccia di Morfeo.

"Non mi va di lasciarla sola", confessò Angelica.

"No, nemmeno a me va. Ma meglio andare ad avvisare Tatiana e Tom da vicino sulla situazione", le rispose Anna.

"Concordo. Stiamo via un'oretta e poi torniamo?", suggerì la bionda.

"Tu dovevi passare la notte con Tatiana, sicura che non ti va?"

"Mi va, certo, ma non me la sento di lasciare sola Viky per la notte, e soprattutto, non riesco a stare tranquilla se domattina dovesse svegliarsi e non trovarmi qui dopo quello che ci ha confessato."

"Come ci sei rimasta?", le domandò Anna, volgendo lo sguardo verso Viky che dormiva beata.
"Scossa, terribilmente pietrificata. Non mi sarei aspettata niente del genere, non l'ha mai dato a vedere. Non riesco nemmeno a pensarci, credimi", le rispose Angelica con gli occhi lucidi.

"Anche io. E' sempre stata così solare, divertente e senza pensieri, mentre dentro nascondeva tutte queste orribili cose. Non saprei cosa dirle, ma le darò sostegno, le daremo sostegno. Come poteva pensare che non l'avremmo più guardata allo stesso modo? Anche sua madre, Germana, non mi aspettavo che lei pensasse una cosa del genere. Sono un po' delusa da questo suo pensiero, ma ormai è passato. Noi vogliamo bene a Viky, è nostra sorella, non cambierà mai niente", replicò Anna, con le lacrime che le stavano rigando il viso.

Il telefono di quest'ultima squillò, aprì la pochette che era poggiata sul letto, e sorrise guardando lo schermo: era Tom. Andò a rimuovere le lacrime con una mano e rispose al cellulare.

"Tom!"

"Ehi, posso venire a prenderti?"

"Non sono più alla festa Tom, ora ti raggiungo io."

"Dove sei?"L'attore cambiò improvvisamente tono: da dolce e tranquillo a preoccupato e agitato.
"Sono in suite, ma sto arrivando da te. Dammi cinque minuti."

"D'accordo, ti aspetto."

Anna si alzò e simultaneamente anche Angelica.

"Vai da Tatiana?"

"Si, ci sentiamo su whatsapp. Sta dormendo comunque, possiamo stare tranquille. Dormirà di sicuro come un ghiro per tutta la notte", aggiunse la bionda.

"Sicuramente. Allora, rimaniamo che restiamo fuori per un'oretta, se dovessero cambiare le cose, o restare qualche minuto in più, ci avviseremo tramite messaggio, d'accordo?"

"Perfetto."

Anna indossò nuovamente il suo kimono e insieme all'amica si avviò all'esterno del Mandapa. La bionda la salutò e si incamminò verso la villa di Tatiana, mentre lei stava per raggiungere il giardino, fino a quando qualcuno non le finì completamente addosso.

"E sta più attento!", sbottò lei, piuttosto stizzita.

"Perdonami", rispose il ragazzo.

Ah si, era un ragazzo, e no, non era uno a caso, era quello della festa, quello italiano.

"Marco?", lo chiamò.

"Ehi, ricordi il mio nome?", le sorrise.

"Me lo hai detto prima alla festa, non ho ancora l'Alzheimer per cui si, mi ricordo."

"Si giusto, scusami. Stavo andando in suite a prendere una giacca, perdonami, ma nella fretta non ti ho vista e ti sono venuto addosso, mi dispiace", le disse, mentre univa le mani in preghiera.

"Si si, non fa niente, può capitare", farfugliò.

"La tua amica sta bene? L'ho vista un po' ubriaca", fece un risolino.

Ma che cavolo sorrideva? Una persona è ubriaca e si sorride? Perché, wow, è divertente quando la tua amica con dei problemi che pensavi non avesse si ubriaca, davvero molto divertente.

"Sta bene", ribatté Anna, inviperita.

"L'ho chiesto solo perché vi ho visto scappare dalla festa, quindi mi sono solo preoccupato, non volevo farmi gli affari vostri", aggiunse subito il ragazzo notando la sua indisponenza.

Ad Anna un po' le era dispiaciuto, infondo Marco non sapeva niente di tutta quella faccenda, in altri casi poteva sembrare divertente, ma vista la piega che aveva preso quella serata, purtroppo, non c'era niente di allegro.

"Scusate, interrompo qualcosa?"

Anna alzò il viso e si scontrò con un Tom abbastanza indispettito, che teneva le mani in tasca e che osservava la scena con le labbra contratte.

"Non hai interrotto niente, stavo venendo da te", gli rispose Anna.
"Scusate, io vado, Anna perdonami comunque, e spero di poterti rivedere in questi giorni", sorrise Marco, cambiando improvvisamente lingua in presenza dell'attore e incamminandosi verso l'interno del resort.

"Ma chi è? L'ho sentito parlare in italiano", le domandò l'attore, interrogativo.

"Uno che ho conosciuto alla festa, è qui da due giorni", gli disse, con noncuranza e un'alzata di spalle.

"Ah, è del Krisna anche lui?"

"Si, a quanto pare."

"E perché eri in suite?", le chiese con un po' di risentimento.

"Per una cosa che è successa a Viky, e se possiamo metterci comodi da qualche parte vorrei parlartene."

Tom era piuttosto confuso, si poteva notare dal suo viso e dai suoi occhi. Le si avvicinò e la prese per un braccio, notando quanto fosse gelida. Si accigliò e prese a carezzarla lentamente.

"Andiamo sulle scale, lì saremo indisturbati", le suggerì l'attore.

"Saremo un po' più dietro rispetto ai giardini."

"Esatto, quindi andiamo, lì potrai parlarmi di tutto ciò che vuoi", le rispose prendendola per mano e conducendola verso le scale, dove si erano guardati e parlati veramente per la prima volta.

Anna era un po' preoccupata, non sapeva se doveva confidargli ciò che le aveva appena detto Viky, oppure tenerselo per sé, per rispetto. Ma lei si fidava di Tom, era strano, lo conosceva da poco eppure lei avrebbe messo la sua vita nelle mani di lui, senza esitare.

Si sedettero sulle fredde scale; quella sera si stava più freschi, ed Anna accusò un po' più di freddezza, così prese a tremare. Per stare accanto all'amica e nella fretta di vedere Tom, non aveva fatto in tempo a togliersi il costume bagnato e mettersi una tuta affinché stesse più comoda.

Tom si accorse del tremolio della ragazza, e senza pensarci nemmeno due volte, si sbottonò la camicia e avvolse le spalle di lei con essa.

"Ma che fai? Sei a torso nudo, prenderai un malanno per colpa mia", gli disse Anna provando a restituirgliela.

"No, non pensare a me. Stai tremando come una foglia, in più io sono asciutto, tu no. E fatti abbracciare, ti infondo più calore così", sorrise avvolgendola con le sue braccia.

Anna si adagiò e si lasciò andare in quelle braccia che in quel momento erano sinonimo di protezione e sicurezza.

"Cosa è successo alla festa? Parlami", le disse l'attore.

E fu così che Anna prese a raccontare tutto ciò che era accaduto: raccontò di quando avevano cominciato a bere, a ballare, ad urlare come pazze unendosi ad altre persone, di quando Marco le si era avvicinato e si era presentato, di quanto si fosse ubriacata Viky e del suo gesto folle di rimuovere il pezzo di sopra del bikini e gettarsi in piscina, e poi, la parte finale, che le fece male il cuore. Prese a raccontare della sofferenza mai svelata dall'amica e delle lacrime che uscirono furiose dai suoi occhi e da quelli delle altre due, specialmente dagli occhi di Viky. 



Tom rimase scosso e impietrito, proprio come le ragazze qualche ora fa, non riusciva a pensare ad altro che alla sofferenza che aveva dovuto subire la povera Viky.

"Ma cosa stai dicendo? Ma sei sicura che non stesse farneticando?", le chiese l'attore stringendola di più a sé, come a volerle rimuovere quel piccolo dolore che le stava attanagliando il cuore.

"No, ho visto i suoi occhi Tom. Non stava farneticando, stava piangendo davvero, i suoi occhi hanno parlato, ed hanno detto molto di più delle parole che sono uscite dalla sua bocca. Siamo nate e cresciute insieme, la conosco molto bene, e la cosa che mi ha fatto più male è stata non sapere niente di tutta questa storia."

Anna iniziò a piangere e si strinse di più all'attore, come a voler ricevere conforto e protezione, come a voler dimenticare tutto ciò che aveva saputo qualche ora prima. Non poteva pensarci, eppure non faceva altro.

"Calmati, va tutto bene. So che fa male questa situazione, ma sono sicuro che domani ne parlerete e andrà meglio. Sono sicuro perché Viky è una persona forte, non la conosco da chissà quanto, ma quello che ho visto di lei e quello che ho sentito stasera da te mi confermano solo di più il mio pensiero", le spiegò Tom, mentre premurosamente le carezzava i capelli.

"Lei è più forte di me e di Angelica, l'ho sempre saputo e questo me l'ha confermato. Ma anche le più forti crollano, e credo che lei abbia bisogno di sfogarsi con me e Angy come si deve, e spero che domattina possa parlare senza filtri, deve sapere che siamo le sue sorelle e che mai l'abbandoneremo", replicò, andando a rimuovere le lacrime che ricadevano copiose sulla sua guancia.

"Sono sicuro che andrà tutto per il meglio. Ora però guardami!", esclamò l'attore prendendole il viso con entrambe le mani, "sei qui con me, so che questa situazione non riesce a farti stare tranquilla, ma hai bisogno di evadere un po' con la mente, o altrimenti non riuscirai a riposare. Viky non vuole mica che stai male, no? Voglio solo che per un po' tu pensi ad altro", concluse.
"Non riesco a farlo, capisci? Questo è il problema", ribatté affranta, accasciandosi come un peso morto sul petto dell'attore. 

"No, ehi, no. Okay allora, ci penso io. A proposito, come mai sul tuo Instagram non c'è ancora una foto con me?", le domandò con un sorriso, facendo sorridere, finalmente, anche lei.

"Per privacy non ho voluto, non sapevo come l'avresti presa, anche se ammetto di averci pensato. E poi nemmeno tu hai mai messo nulla", rispose, dandogli un buffetto sulla spalla.

"Non hai visto le mie storie di questa sera?"

"No, perché?"

"Allora ti consiglio di vederle", le disse con un ghigno malizioso.



Anna accigliata prese il cellulare curiosa, e andò sul profilo Instagram dell'attore pigiando sul cerchietto attorno alla foto di lui che indicava la presenza di storie non ancora viste.

C'era uno scatto di tutta la sua famiglia alla festa, un video che mostrava le decorazioni presenti nei giardini del resort, poi un selfie con suo fratello Harry, altre due foto con gli amici e infine un boomerang in primo piano di sé stesso che volgeva gli occhi al cielo, con accanto una scritta: sono alla festa ma con la testa da un'altra parte. In più l'aveva taggata, c'era il suo nome sotto quella scritta e manco si era accorta della notifica, ma soprattutto nemmeno si accorse di quanti seguaci in più aveva, e dei dm completamente intasati.

Anna sgranò gli occhi e prese a guardarlo, e quest'ultimo, soddisfatto, fece spallucce.

"Ma come? Io non me ne sono accorta. Non ti importa che tutti sappiano?", gli domandò, allibita.
"No, che lo sappiano pure!"

"Allora rimedio subito, ma farò meglio di te", dichiarò sfidandolo. 

"Ah si? Tipo?"

La ragazza scelse una delle sue foto preferite in compagnia dell'attore: una in cui erano in spiaggia, stretti l'uno all'altro, entrambi sorridenti, con la differenza che Tom le guardava il viso e lei aveva lo sguardo basso. La foto, però, non la pubblicò nelle sue storie ma la pubblicò direttamente come post, sorprendendolo e rendendolo più felice che mai.

Aggiunse una descrizione piuttosto breve e concisa: la mia più grande sorpresa.

"Wow, sono la tua più grande sorpresa?", chiese, facendole uno sguardo malizioso.

"Si, si lo sei", affermò con un sorriso.

"Tu sei stata la mia più grande scoperta, e prevedo un bel futuro lo sai?"

"Chissà", fece spallucce.

Anna pubblicò il post e d'improvviso, delle persone sconosciute, iniziarono a tempestarla di like e commenti.

"Non sono abituata a tutto questo. E' così strano", rise.

"Ci farai l'abitudine, anche a me all'inizio faceva strano, poi è diventato tutto normale."

"Ora sei contento?", gli domandò Anna.

"Oh si, così quel biondo italiano si farà due calcoli, e se non è tutto muscoli e zero neuroni, capirà da solo", dichiarò soddisfatto, mentre lei gli regalò l'ennesimo buffetto sulla spalla, stavolta più forte, infatti l'attore mise su una smorfia di dolore.
"Bene, così impari. Non mi segue nemmeno, come può vederlo? E poi, hai voluto che lo facessi solamente per il tuo stupido ego?", gli chiese, fintamente indispettita, portandosi le braccia al petto.

Infondo le faceva piacere che fosse geloso di lei e che-

Fermi un attimo: lui era geloso di lei! Oh Cristo, geloso! 
Che Dio salvi e protegga questo santo che stava intercedendo a favore di questa povera donzella.

"No, ho voluto che tu lo facessi perché voglio urlare al mondo che, qui a Bali, non solo ho trovato il giusto relax e divertimento di cui avevo bisogno, ma qualcosa di più. E questo qualcosa sei assolutamente tu", asserì l'attore avvicinando il suo viso a quello di lei, premendole le labbra sulla fronte, leggermente fredda.

"Non so come tu faccia a farlo, ma mi fai sentire sempre bene e non mi riconosco, sembro una Anna nuova. E mi piace."

Quest'ultima prese il viso di lui tra le mani e si avvicinò lentamente; l'aria si riscaldò improvvisamente, e l'intensità di quel momento stava dando alla testa ad entrambi i ragazzi, che, si persero per l'ennesima volta in quegli sguardi languidi e soprattutto, complici. Le loro bocche stavano per entrare in contatto, ma un messaggio su whatsapp rovinò quei piani e quel momento così magico.

Anna si accigliò; era stato il suo telefono ad illuminarsi, e quando notò il mittente di quel messaggio perse un battito.

Tom notò il suo sguardo leggermente diverso rispetto a qualche secondo fa e le chiese incuriosito, di chi fosse quel messaggio.

 "E' di Giovanni."

E si, era proprio lui, sembrava che lo facesse apposta; rovinare i momenti era da sempre stato il suo forte, e non poteva che capitare a fagiolo in quel frangente.

In Italia erano più o meno le otto di sera, mentre a Bali erano quasi le due di notte, e le aveva scritto, proprio nell'istante meno adatto, tre semplici parole: "Ehi, come stai?"

Anna non riusciva a capire il motivo di quel messaggio, non aveva proprio senso, non si era fatto sentire per tanto tempo ed all'improvviso sbucava dal nulla contattandola su whatsapp.

"Cosa vuole?", le domandò l'attore, piuttosto indispettito.

"Mi ha chiesto come sto."
 
"Ah, stai benissimo direi", replicò con un ghigno.

"Non ho intenzione di rispondergli", sorrise Anna chiudendo il cellulare.

Tom si accigliò e allungò una mano verso di lei, andando a togliere una ciocca di capelli che le copriva un occhio, riponendola dietro l'orecchio.

"Cosa provi per Giovanni?", le domandò senza filtri, aveva bisogno solo di sapere cosa provasse lei per il suo ex, e voleva solo sincerità.
 
Anna lo guardò negli occhi e si immobilizzò, come se gli occhi dell'attore fossero dei magneti che attraevano i suoi come calamite, era impossibile non perdersi in quegli occhi così dolci e così puri.

Gli sorrise e allungò una mano sul suo viso.

"So solo che prima non avrei esitato nemmeno un instante a rispondere ad un suo messaggio, ora non ho voglia neanche di sentirlo nominare."

Tom, dopo quelle parole, le si avvicinò senza pensarci due volte e la baciò; la baciò così forte come a voler sentire sempre di più la sua essenza. La strinse tra le sue braccia e lei, come una bimba fa col suo papà, si lasciò stringere e si lasciò andare, abbandonandosi al totale istinto. Anna gli legò le braccia al collo, mentre le loro lingue cominciarono a toccarsi e ad assaporarsi, sempre più vogliose di esplorare con efficienza l'uno la bocca dell'altro.

D'improvviso la situazione fu completamente ribaltata, e lei si ritrovò sotto di lui, sentendo il suo petto leggermente a contatto con quello nudo dell'attore e un brivido corse lungo tutta la sua schiena umida.

Voleva concedersi, lasciarsi andare e non pensare più a nulla, anche perché non riusciva più a ragionare in quella situazione. Il corpo di Tom la sovrastava e quest'ultimo faceva attenzione a non poggiarsi totalmente su di lei; trovandosi su delle scale, era piuttosto scomodo e l'avrebbe fatta di sicuro male.

Anna, ormai totalmente disconnessa dalla realtà, avvolse le sue gambe intorno al bacino di Tom, spingendolo praticamente sopra di lei, e con una foga incredibile prese a carezzargli la schiena, fino a scendere sui glutei. Tom prese a baciarle il collo con sempre più avidità, e d'improvviso, nonostante i mille brividi di piacere che correvano lungo tutto il suo corpo, si bloccò.

Un briciolo di buonsenso tornò a farsi strada nel cervello di lei che pareva averla abbandonata da un pezzo. Portò entrambe le mani sul petto di lui, e con delicatezza lo allontanò, mentre l'attore deluso e insoddisfatto la guardò interrogativo.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"Nono, non hai fatto niente di sbagliato Tom", si affrettò a rispondergli, "anzi, era tutto perfetto, solo che, ecco io, sono vergine", dichiarò con coraggio.

Ecco, finalmente lo aveva detto. Si sentiva libera, anche se con un po' di imbarazzo, però almeno gli aveva confessato ciò che era, e cioè vergine, come la Madonna. Ancora pura e immacolata.

Tom sembrò aver preso un colpo e si rimise a sedere accanto a lei, avvicinandosi subito dopo e prendendole la mano destra.

"Va bene così, non preoccuparti. Hai fatto benissimo a fermarmi, non ti avrei mai presa qui la tua prima volta, non meriti questo, ed io me ne sarei pentito amaramente", le disse con un sorriso e con ancora il fiato corto.

"Scusami."

"No, scusami tu. Ci andremo con calma, sta tranquilla. Nessuno ci corre dietro", la tranquillizzò, sporgendosi per darle un bacio a stampo.

Anna si chiese, in quel momento, se sarebbe mai riuscita a trovare un altro ragazzo così, e sapeva che no, non lo avrebbe mai trovato. Sperava con tutto il suo cuore che sarebbe durata sul serio con Tom; aldilà del formidabile attore, si nascondeva una persona con un cuore grande quanto una casa, anzi quanto una villa.

Il suo telefono suonò ancora una volta quella sera e alzò gli occhi al cielo, ma ritorno in sé quando notò che era stata Angelica a scriverle, chiedendole se era pronta a tornare in suite.

"Tom, devo andare, Angelica ed io torniamo in suite per stare accanto a Viky", lo informò, per poi alzarsi.

Il ragazzo si mise in piedi subito dopo di lei e annuì, portandosi le mani in tasca.

Anna gli restituì la camicia che aveva premurosamente poggiato sulle sue spalle prima, e l'attore se la infilò, agganciandosela lentamente, e quella visione fece imbambolare la ragazza che rimase a guardarlo immobile come una statua.

Ma stava davvero per combinare qualcosa con quello schianto di ragazzo?

A ripensarci, quelle scale non le sembravano più così scomode o così oscene da farci su la sua prima volta.


"Sai, pensavo che mi dicessi qualcosa sul fatto che avessi quasi ventidue anni e fossi ancora vergine", disse, cercando di cambiare argomento, ma si scavò la fossa da sola perché si pentì subito di aver fatto quella domanda.

"Perché dovrei? Oggigiorno maggior parte la da a mezzo popolo maschile sin da subito, se c'è qualcuna con più contegno e senso di responsabilità non posso che esserne felice ed entusiasta, perché mi dai l'ennesima conferma di quanto tu in realtà sia unica."

Porca paletta, ma quanto unico sei tu Holland!


 "Sei unico anche tu, credimi", aggiunse Anna prendendolo per una mano.

"Vuoi che ti accompagni?", le chiese.

"Non è abbastanza chiaro?", gli rispose con un occhiolino.

Tom sorrise e si incamminò insieme a lei verso l'entrata del Mandapa.

"Salutami i ragazzi e per favore, dì loro solo che Viky non si è sentita bene e siamo rimaste accanto a lei."

"Certo, non preoccuparti. Però fatti una bella doccia calda così da toglierti tutta questa umidità da dosso. Mi dispiace che la mia camicetta sia troppo leggera da non averti potuto proteggere appieno."

"No, che dici. Non solo c'è stata la tua camicia, ma anche le tue braccia che mi hanno protetta e riscaldata."

L'attore le lasciò un bacio sul capo con una tenerezza incredibile.

"Ci vediamo domani, mi raccomando, fammi sapere tutto e riposa. Io sono con te", le disse all'entrata del resort, mentre Angelica era qualche metro più avanti ad aspettarla. 

"Grazie Tom, per tutto. Sei davvero la mia grande sorpresa", gli sorrise, sporgendosi per dargli un bacio a stampo che Tom ricambiò subito, baciandola ancora e ancora. 

"Grazie a te di aver parlato con me ed essere stata sincera. Buonanotte."

"Buonanotte."

Anna, con un ultimo bacio, lo salutò, incamminandosi verso la sua amica che aveva visto tutto con gli occhi a cuoricino.

"Eccola qui, la star. Ho visto Instagram, cavolo amica, fai faville", rise lei contagiandola.

"Si, certo! Tutto bene con Tatiana?"

"Tutto perfetto, le ho raccontato tutto, e ci è rimasta malissimo, ed ha appoggiato la mia scelta di restare accanto a Viky. E con Tom? Anche se sospetto sia andato tutto per il meglio", affermò la bionda con un sorriso malizioso.
"Stavamo per farlo", ammise Anna di punto in bianco, lasciando l'amica a bocca aperta.

"Ma che dici?"

"Stavo per donarmi a lui su delle scale, grazie a Dio mi sono fermata in tempo. Non ragionavo più", ribatté la ragazza, scuotendo la testa.

"Quando lo saprà Viky, urlerà di certo!", esclamò Angelica.

"Non ne dubito. Tra l'altro, mentre stavo con Tom, mi ha scritto Giovanni."

"Giovanni? Non ci credo! Stasera è stata una giornata fin troppo dura, troppe news. Non posso sopravvivere a tutto questo."

"Già, spero solo che domani Viky si ricordi ciò che ci ha confessato, e spero che parli senza filtri, voglio solo sapere la verità", asserì Anna con uno sbadiglio: il sonno si faceva sentire.

"Concordo con te, ora ci dormiremo su, domani sarà una nuova giornata", le disse Angelica abbracciando l'amica.

Una volta che furono in suite, si fecero una doccia calda e rilassante, si stesero entrambe nel proprio letto e cercarono di chiudere gli occhi, ma una notifica disturbò Anna, che in tutta risposta sbuffò; però poi, incuriosita, si precipitò a vedere chi fosse, e un sorriso le comparve sul viso alla vista di Tom, che le aveva scritto un messaggio tanto dolce da scaldarle il cuore.

"Sei di una bellezza unica e innocente, e quando, semmai, sarai mia, ti prenderò nel modo più meraviglioso che ci sia; ti prenderò con l'amore. Buonanotte, mia grande scoperta."

"Buonanotte a te, mia grande sorpresa."








Angolo autrice: Eccomi qui, dopo una settimana, con un nuovo capitolo! Ormai stiamo entrando sempre di più all'interno della storia! Cosa ne pensate del capitolo otto? 
Tom sembra cotto a puntino ormai, e non è il solo direi...
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Un abbraccio grande e alla prossima!

Amore BaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora