4 • Un bel bagno in piscina

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Le prime luci del mattino fecero capolino nella suite dove le tre amiche stavano alloggiando temporaneamente durante il loro meritato soggiorno a Bali. Anna fu la prima ad aprire gli occhi quella mattina, e con un sorriso piuttosto dolce ricordò cosa era successo la sera prima. Sembrava fosse stato solo un sogno, e invece no, non si era inventata niente: Tom Holland esisteva eccome, ed aveva ballato, e soprattutto, aveva parlato con lei. Non riusciva a non pensare a quell'attore dal viso estremamente dolce e carino. Aveva un fascino che non poteva spiegare a parole, era davvero un ragazzo gentile e affascinante con degli occhi che lasciavano poco spazio all'immaginazione.

Decise di alzarsi, erano le otto e mezza e aveva bisogno di una rinfrescata veloce, quando però si alzò, vide una scena che non si aspettava affatto: Viky dormiva beata sotto le lenzuola con tanto di bocca aperta, mentre Angelica, completamente vestita e con ancora i tacchi nelle mani, dormiva anch'essa con tutto il trucco ormai colato sul suo viso. 

Quello era uno spettacolo osceno e particolarmente divertente.

Anna scoppiò a ridere istintivamente portandosi una mano a coprire la bocca, come a volersi trattenere e non far ascoltare la sua stridula risata, ma non funzionò. Si svegliarono tutte e due; Angelica, ancora più intontita del solito, si portò una mano alla testa e fece una smorfia di dolore. Viky, sbadigliò, come solo un animale selvatico come lei sapeva fare, e aprì definitivamente gli occhi.

"Ma che ti ridi? Che sta succedendo?", domandò quest'ultima, ritornando a fare un altro sbadiglio.

"Hai visto lo spettacolo che ti è affianco?", rispose, invece, Anna ancora tra le risate.

Viky si accigliò e si girò spalancando gli occhi e portandosi una mano in testa.

"Angy? Ma che ti è successo? Che ora hai fatto stanotte?", chiese Viky, ancora sconvolta dalla situazione.

"N-non so. Erano le cinque credo. Stavate dormendo entrambe, non volevo svegliarvi. Dio, mi scoppia la testa", fece la ragazza con ancora gli occhi chiusi, mentre con una mano si massaggiava le tempie.

"Vuoi un'aspirina?", le domandò premurosamente Anna. 

"Si ti prego, o altrimenti non sarò in grado di muovermi da questo letto stamattina."

"Oh Dio mio, Angy cara, hai scopato fino a morire, scusami?", le chiese Viky carezzandole delicatamente la testa. 

"Non ho scopato. Ho bevuto e ballato nella villa privata di Tatiana e si è fatto tardissimo senza che me ne rendessi conto."

"Si chiama Tatiana la spagnola? Beh, sembra che tu ti sia divertita abbastanza. Ieri sera ci avete dato dentro tu e Anna, eh?", sorrise maliziosa Viky guardando le due contemporaneamente.

"Tu hai scopato, Anna?", le domandò Angelica.
"No! Certo che no, ho solo parlato con Tom. E' dolcissimo sul serio", rispose prontamente lei, ripercorrendo mentalmente in breve la serata trascorsa, mentre porgeva l'aspirina con dell'acqua alla sua amica. 

"Oh che bello, due cuori ed una capanna", scherzò la più vivace del gruppo rivolgendosi ad Anna che, in tutta risposta, le fece una linguaccia. "Si ma non vi salvate così voi due, voglio sapere tutti i particolari ed ogni cosa che vi siete detti. Tu con Tatiana e tu con Tom!", continuò lei in tono minaccioso.

"Andiamo a lavarci e prepararci, dobbiamo aggiungerci al gruppo o altrimenti resteremo a piedi e non andremo a visitare un bel niente. Ne parliamo lì, d'accordo?", propose Anna mentre le altre due si limitarono ad annuire.

Le ragazze avevano indossato un costume con sopra una tuta piuttosto comoda e fresca, si erano legate tutte i capelli e avevano messo solo un filo di mascara sulle ciglia. Prepararono uno zaino e ci misero dell'acqua e qualche ricambio, delle asciugamani ed altre cose essenziali come fazzoletti, burro cacao, occhiali da sole, cuffiette, crema protettiva, e qualche aspirina, non si poteva mai sapere. Scesero a fare colazione e trovarono il paradiso su quella enorme tavola, tra cornetti, brioche, caffè, latte, premute d'arancia e tremila cose salate. Anna aveva una fame da lupi, non aveva mangiato la sera prima ed era più che normale, così divorò una quantità industriale di cornetti e prese una premuta d'arancia, le altre fecero più o meno la stessa cosa. Decisero, inoltre, di prendere un panino e farcirlo con qualche salume, in modo tale che a pranzo avessero avuto qualcosa da mettere sotto i denti.

Uscirono dal resort insieme ad un gruppo di altri turisti, e raggiunsero un minibus che le portò al sito archeologico di Goa Gajah. Scesero velocemente dal pulmino ed insieme agli altri si misero in fila, all'entrata. Pian piano riuscirono ad entrare tutti in modo ordinato.

Il sito archeologico di Goa Gajah risaliva all'undicesimo secolo, esso comprendeva una caverna con un ingresso piuttosto spaventoso dov'era raffigurata la bocca del dio Bhoma ed era circondata da molti e antichi templi indù.

"Questo dio Bhoma, fa più spavento di Giovanni e ce ne vuole per essere spaventosi più di lui eh", affermò improvvisamente Viky facendo ridere sia Anna che Angelica, distogliendole dall'attenzione che entrambe ponevano alla guida. "Non mi distrarre!", esclamò Anna.

"Io non ci sto capendo niente", rispose la più vivace con un'alzata di spalle.

"Come al solito", aggiunse Angelica.

"Io preferisco fare un meritato bagno in piscina, cosa ci vuoi fare."

La visita continuò con l'ispezione da vicino dei templi indù per poi, uscire nuovamente e accamparsi fuori per riposare le gambe. Qualche metro più avanti incontrarono anche George, studioso appunto di archeologia, e lo salutarono con un'alzata di mano e un sorriso.

Era stata una visita abbastanza interessante, almeno per Anna e Angelica, siccome Viky non faceva altro che lamentarsi.

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