10 • Bésame mucho

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In quel meraviglioso pomeriggio balinese il sole era particolarmente forte, e il caldo si sentiva fin dentro la pelle; le ragazze stavano comodamente sedute nel minibus, pronte per tornare al Krisna House, dopo aver visitato il famoso tempio di Tanah Lot, (uno dei più caratteristici), costruito in mezzo al mare su una piccolissima isola rocciosa: quello era stato, forse, il tempio più bello che avessero visitato sino ad ora, persino a Viky era piaciuto, e a lei i templi mettevano solo noia.



Erano già da quasi un giorno al Krisna e volevano tornarsene nuovamente, e di corsa, al Mandapa. Il lunedì appena trascorso era forse stato uno dei giorni più noiosi e tristi al mondo, nonostante si trovassero a Bali: la mattina si svegliarono già tristi, sapendo che sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero svegliate in quella suite, e avevano passato la mattinata a fare colazione e a rilassarsi, godendosi, ancora una volta, i posti migliori del resort. A pranzo, le ragazze preferirono mangiare con Tatiana e Giorgio, e infatti furono proprio loro ad aiutarli a portare giù le valigie e a caricarle nel taxi che le avrebbe portate al Krisna. Anna per tutta la giornata non fece altro che essere triste e malinconica, non voleva rovinarsi la vacanza, ma era più forte di lei, non poteva restare indifferente difronte all'episodio avvenuto la sera prima con l'attore. Era così delusa che non riusciva a pensare ad altro, anzi ci provava, ma la testa ritornava continuamente allo sguardo basso di Tom e alle parole che le rivolse, alle sue lacrime che cercò di nascondergli e all'orgoglio che, con sua grandissima sorpresa, riuscì a mettere su come un muro, per poi andarsene lasciandolo lì da solo sulle scale, ormai incapace di proferire parola. Quando stava per lasciare il resort, Tom andò a salutarla insieme ai fratelli, incluso Paddy, ma non disse niente a proposito della discussione che c'era stata, anzi, la salutò come una semplice amica, con un bacetto a destra e a sinistra, e non le aveva nemmeno ancora mandato un messaggio: era praticamente scomparso. Non poteva pensare che aveva creduto ad una reale storia tra lei e Tom; lui era un attore troppo noto che aveva bisogno solo di avventure, e lei era stata una di quelle. Più che altro non si aspettava un simile atteggiamento da parte del ragazzo, perché si era sempre mostrato molto comprensivo, e per questo si aspettava almeno un discorso con un tono gentile e più dolce com'era solito fare, invece di vederlo sbraitare dicendo cose che non stavano né in cielo né in terra. Era decisa a chiudere, ma in realtà, la sua testa non era ancora pronta per un simile passo.

Quando le tre arrivarono in albergo si guardarono intorno sentendosi estranee in quel posto; ormai la loro vita era al Mandapa, la vera vacanza era cominciata lì, e il Krisna sarebbe stato solo l'albergo dove avrebbero dormito senza nessun ulteriore ricordo.

Sebbene avesse una grande e bella piscina, il Krisna era piuttosto piccolo rispetto al Mandapa che, ovviamente, essendo un resort, era molto più grande. Non era un brutto posto dove alloggiare, ma una volta che ti trovi e ti adagi al comfort, vorresti averlo per sempre, e si fa più fatica ad abituarsi in un posto che offre meno vantaggi, soprattutto a livello di relax.

Il Krisna si presentava come una grande villa abbastanza moderna e con alcuni richiami rustici, che all'interno offriva a disposizione varie casette con dei letti e un bagno, inoltre era presente una piscina comune con intorno alberi di palme stile California, e varie sedie sdraio bianche opache. Invece, la casetta che affittarono le ragazze era molto semplice, con tre letti singoli, un bagno ed un giardinetto con delle sedie ed un tavolino. Tutto sommato, il Krisna, non era per niente scadente, l'angolo della piscina e il salotto comune della villa erano arredati in modo molto moderno e classico, ed anche se lo spazio della loro casetta era di meno rispetto alla loro mega suite, non poterono di certo lamentarsi.

Le tre erano giunte a destinazione dopo una bell'oretta di viaggio, in cui stremate, si erano abbandonate nelle braccia di Morfeo. Fu Viky la prima a svegliarsi notando che erano ormai arrivate, e svegliò le sue amiche che, ancora intontite, cercarono di aprire gli occhi come meglio potevano.

"Belle donzelle, siamo arrivate. Siete in grado di scendere o devo prendervi in braccio?", scherzò Viky.

"Siamo sveglie, non preoccuparti", le rispose Angelica.

"Sono contenta che Anna abbia riposato un po', visto che per due notti consecutive non ha chiuso occhio", asserì la più vivace.

In effetti, Anna non era in grado di riposare senza svegliarsi più di una volta nelle ultime due notti, rendendo il suo sonno piuttosto tormentato e per niente riposante. Infatti si sentiva stanca e sfiancata più che mai dopo la visita al tempio.

"Non che abbia riposato benissimo, a dirla tutta", affermò con uno sbuffo.

"Sei tu che non vuoi dormire bene la notte", replicò Viky.

"Ma cosa dici? Non riesco a chiudere occhio! Odio reagire così alle cose, non capisco perché mi affeziono facilmente alle persone, è una lezione che non imparerò mai. Quando qualcuno mi dimostra affetto perdo il lume della ragione, è assurdo."

"Ma sei tu, e sei magnifica così come sei. Purtroppo non puoi nascere tonda e morire quadrata, sei così e non puoi cambiare questo lato di te. Ci hai provato sempre nella tua vita, ma non ha mai funzionato. Come con Gianna, ricordi? Da quando è partita per l'America la senti sempre di meno, e adesso ti sta bene, ma prima quanto hai sofferto? Eppure la conoscevi da solamente tre mesi, ma ti eri affezionata già tantissimo. Sei tutta cuore e credimi, sei la bellezza in persona. Chi non capisce niente di te, può anche andarsene a quel paese, sai?", le disse Viky, alzandosi per poi incamminarsi verso l'uscita del pulmino.

Anna si alzò a sua volta seguita da Angelica, che le circondò il collo con un braccio stringendola a sé.

"Ti voglio bene, amica", le sussurrò la bionda.

"Te ne voglio anche io Angy, tantissimo", le rispose con un sorriso.

Una volta scese dal minibus, si incamminarono verso il Krisna, e all'interno trovarono una persona ad accoglierle: Tatiana.

La spagnola non si era mai staccata da Angelica, passavano ormai molto tempo insieme, e cercavano di compensare, come meglio potevano, il tempo perso al Mandapa, e di non sentire mai quella sottile distanza che ormai si era intromessa tra di loro. Il fatto era che in quel momento tutto era più semplice, sarebbe stato difficile una volta che sarebbero state a quasi milleseicento chilometri di distanza.

Angelica andò ad abbracciare felice la sua Tatiana, dandole milioni di baci senza prendere fiato.

"Okay tesoro, va bene", rise la spagnola dandole un bacio sulla guancia, "ciao ragazze, come va?", chiese con un italiano quasi perfetto.

"Tutto bene, io ed Angelica benissimo", le rispose Viky, dando poi un'occhiata di sottecchi ad Anna che sbuffò rumorosamente, facendo sorridere Tatiana in modo dolce.

La ragazza sapeva già tutto, si era aggiunta al gruppo, anche se non in maniera ufficiale, ma essendo in coppia con Angelica, ormai, ci era entrata di diritto, e si era mostrata sin da subito una buona consigliera.

"Ho una cosa per te", aggiunse Tatiana guardando in direzione di Anna, mentre era intenta a prendere una busta bianca dalla tasca posteriore dei suoi jeans. 

"Cos'è?", le domandò accigliata.

"Leggila e vedrai!", esclamò la spagnola, allungando un braccio verso di lei porgendole la busta.

Amore BaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora