3 • La festa

603 17 7
                                    

Le tre amiche, dopo aver pranzato e riposato per un bel po' sul letto, decisero di iniziare a prepararsi per la serata. Il giorno dopo sarebbero andate ad esplorare Bali, perciò in quella giornata avevano preferito prendersi del tempo per riposare, poiché il giorno prima lo avevano passato interamente su un aereo.

Anna era intenta a scegliere quale abito indossare, mentre Angelica era intenta a truccare Viky. Sarebbero andate alla festa preparate per bene, non potevano di certo fare una brutta figura difronte ad un attore di quel calibro come Tom Holland. Non sapevano a che ora si sarebbe svolta questa fantomatica festa, così Viky, qualche minuto prima, andò ad estorcere qualche informazione ad un cameriere, riuscendo a capire che si teneva alle nove e mezza, nel salone principale del resort.

"Spero tu abbia capito bene l'orario esatto, Viky", fece Anna intanto che si provava un vestito arancione storcendo poi il naso; no, non era per niente adatto ad una festa, pensò. 

"Perché non ci sei andata tu siccome non ti fidi di me, e sai parlare di sicuro meglio di me in inglese", rispose l'amica.
"Perché non so che cavolo di vestito mettere e sto andando in crisi."

Anna era davvero in difficoltà, molto scettica su tutto ciò che sceglieva, insicura su come le andavano i vestiti una volta indossati.

"Ma sei tu che trovi difficoltà in ogni cosa, le complichi tu le cose. Ti sei provata mille vestiti e, a parte qualcuno a cui potresti sul serio dare fuoco, eri magnifica con tutti", ammise con tutta onestà la più vivace del gruppo.

"Vuoi una mano? Dopo aver finito di truccare Viky potrei aiutarti", le propose Angelica.

"Ho bisogno di un consiglio sincero, nel frattempo giro un po' su Instagram. Dopo truccheresti anche me?", le chiese Anna con un sorriso.

"Certo, che domande. Lo avrei fatto a prescindere", rispose la bionda con un occhiolino.

Intanto Anna si adagiò sul suo divano-letto e navigò un po' sul social che usava più spesso, Instagram, guardando qualche storia e soprattutto stalkerando il profilo di Tom. Aveva pubblicato una foto qualche ora fa, di lui su un lettino a Bali. Mise un like veloce e poi tornò nella home principale trovando una storia di Giovanni che aprì in poco tempo: era con una ragazza, una nuova. Chiuse il telefono poggiandoselo sulla pancia e volgendo lo sguardo al soffitto.

"Cribbio, poteva essere presente anche Chris Evans, mi sarebbe andata di lusso così", sbuffò Viky.

"Oh, se ci fosse stata Scarlett Johansson io mi sarei impanicata tutta e avrei scaricato la spagnola in due secondi", rise Angelica. 

"Alla carina qui, invece, le è andata più che di lusso. Ha un culo enorme! Secondo me, dobbiamo ringraziare lei per il guasto elettrico avvenuto in quell'albergo di pezzenti. Sai che disagio quando dovremo abbandonare questo fantastico resort per andare in quella merda. Dalle stelle alle stalle", affermò Viky alzandosi dal letto su cui era seduta, dopo che Angelica aveva finito di truccarla. 

"Viky, siamo a Bali e non è certo poco, quindi, possiamo alloggiare anche in uno sgabuzzino e dormire alzate come dei cavalli, io non mi lamenterei", ribatté Anna intenta ancora a guardare il soffitto. 

"Si, hai ragione. Ma a che stai pensando ora? Ti sento strana, eri tutta felice per aver incontrato Tom Holland, ed ora quel faccino triste. Che succede?", le chiese l'amica andandole vicino e sedendosi accanto a lei.

"Niente."

Non poteva di certo fingere, era molto evidente quando il suo umore non era dei migliori, e Viky la conosceva così bene che niente le sarebbe mai sfuggito, almeno non quando si trattava di lei.



"Davvero pensi di fingere? Ti conosco da quando non riuscivi ancora a camminare, non pensare di farmi scema."

Anna guardò Viky e poi l'abbracciò sotto lo sguardo accigliato di Angelica che ci stava capendo poco e niente, così come anche l'altra.

"Va tutto bene, ora mi alzo così scegliamo insieme cosa indossare", disse Anna alzandosi ma Viky la bloccò prontamente per un braccio.

"Tu ora mi dici cosa ti sta passando per la testa, o giuro che non ci andremo a questa benedetta festa. Tanto non c'è Chris Evans. Non c'è vero? Perché nel caso, ti chiudiamo dentro e ci andiamo solo io ed Angy", fece la ragazza facendo sorridere anche l'amica.

"Ti arrabbierai con me se te lo dico."

"Prometto che non lo farò."

"D'accordo", rispose Anna alzando per un attimo gli occhi al cielo, "ho visto la storia di Giovanni, ed è con una ragazza nuova", spiegò abbassando il viso verso il basso.

Viky la prese per il mento e, con un sorriso dolce, l'abbracciò; si aggiunse anche Angelica qualche secondo dopo.

"Perdonatemi, avevo promesso di lasciarlo fuori ma è stato davvero più forte di me", aggiunse Anna serrando le labbra.
"Shh, non fa nulla. Va tutto bene, capita ed è normale perché sei molto legata a lui. Pensa però che sei qui adesso, e ti stai preparando per una super festa in questo fantastico resort", le rispose Angelica carezzandole una guancia.

La ragazza sorrise ed annuì ringraziandola; infondo aveva ragione.

"E comunque che ti frega di quell'essere insignificante, fagli avere tutte le ragazze che vuole. Tu hai parlato con Tom Holland, cazzo. Stai per andare ad una festa dove ci sarà anche lui. Io non perderei tempo con persone insignificanti come Giovanni. Meriti di meglio, e il meglio è Bali sorella. Lascia fuori quello stronzo", affermò Viky alzandosi dal divano-letto e tirando in piedi anche lei afferrandola per le braccia.

"Avete ragione, ma con Tom oltre a qualche scambio di parola non ci sarà ovviamente altro. Non si mette a perdere tempo con persone come noi. E' solo molto dolce e un ragazzo molto umile, ecco perché è cosi gentile."

"Sorella, mai dire mai nella vita. Tra l'altro avete fatto una sauna insieme, com'era senza maglia?", chiese maliziosa l'amica. 

"Sai che non ci ho fatto caso? Ero talmente impanicata che manco gli ho guardato il petto nudo. Ho notato solamente il viso; è terribilmente dolce, da vicino ancora di più."
"Ragazze, non vorrei farvi venire un infarto, ma sono le otto e mezza e devo ancora truccarmi e truccare te, Anna. Quindi, possiamo lasciare Giovanni a Napoli, e Tom dovunque sia ora, anche perché lo vedremo dopo, mentre noi ci mettiamo qui tranquille a finire di prepararci?", fece Angelica facendo scattare le due come molle.

Dopo una mezz'oretta, la bionda aveva anche finito di truccare Anna ed iniziò a truccare sé stessa, mentre Viky si ammirava allo specchio. Aveva raccolto i capelli in una coda alta e stretta, indossò un abito nero che arrivava sopra le ginocchia con le maniche lunghe interamente trasparenti e merlettate, e dei tacchi sempre neri e non tanto alti. Alle orecchie decise di mettere dei cerchi abbastanza grandi ed era truccata in maniera impeccabile, con un rossetto rosso fuoco sulle labbra grandi.

"Sei bella sul serio, Viky", fece Anna che non smetteva di fissarla ammirata.

"Grazie tesoro, ma non esagerare con quello sguardo", scherzò Viky.

Angelica finì di truccarsi dopo un bel po' e andò a vestirsi velocemente, avendo già scelto cosa mettere nel pomeriggio, come aveva anche fatto l'amica Viky, solo Anna non sapeva cosa indossare. La bionda aveva asciugato i capelli con la schiuma con l'intenzione di volerli mossi, lasciandoseli sciolti e facendoli ricadere quindi sulle proprie spalle in maniera graziosa. Optò per un top corto con bretelle sottili e una gonna corta e aderente, tutto di colore blu navy. Mise dei tacchi color argento abbastanza alti, ed era abituata a portarli, essendo comunque bassa, li portava praticamente sempre. Non le piacevano molto gli accessori e infatti mise solo un bracciale dello stesso colore del completo che aveva indossato. Il suo trucco era abbastanza leggero ma assolutamente meraviglioso, ed aveva scelto un lip gloss molto lucido piuttosto che un rossetto.

Anna e Viky la guardarono come imbambolate; era davvero splendida.

"Ma sei fantastica!", esclamarono entrambe.

"Vi ringrazio sorelle, ora tocca a te Anna. Ho visto un vestito bordeaux, che hai provato prima. E mi piaceva tantissimo, credo dovresti mettere quello", fece Angelica accomodandosi sul letto insieme a Viky, in attesa dell'amica.

Anna fece spallucce, prese il vestito, e si chiuse in bagno. I capelli li aveva piastrati la mattina stessa e li lasciò così, sciolti. Indossò poi l'abito scelto dall'amica. Era un abito bordeaux, corto; sopra era presente un velo trasparente, mentre sotto era in raso. Aveva uno scollo poco profondo a V, e le maniche lunghe trasparenti e merlettate. Indossò dei tacchi color oro, medio alti, e scelse degli orecchini dello stesso colore, a forma di piramide. Era truccata in modo grazioso anch'essa, non troppo pesante, quasi naturale, con una tinta uguale al colore delle sue labbra.

Quando uscì dal bagno le amiche rimasero a fissarla a bocca aperta.

"Sto male?", chiese subito lei preoccupata.

"Col cazzo, sorella. Sei di una meraviglia incredibile. Guardati bene allo specchio. Dio mio, non ti ho mai vista così splendida", rispose Viky incredula.

Anna si guardò allo specchio ed effettivamente le piaceva come le stava quel vestito. Era perfetto per lei. Si sentiva bella, forse, per la prima volta dopo tempo.

"Beh, amiche mie, la classe non è acqua. Una foto tutte insieme, prima di scendere, vi va?", propose Angelica.

Le ragazze annuirono, e dopo essersi fatte tremila foto e aver pubblicato ognuna almeno una di esse sul proprio profilo Instagram, erano pronte per la festa tanto attesa.

"Dimenticavo, mi manca uno spruzzo del mio adorato Giorgio Armani", fece Anna correndo in bagno spruzzandosene forse più del dovuto.
"Quanto te ne sei messo!", esclamò Viky coprendosi il naso con una mano e uscendo dalla suite seguita dalle altre due in fila.

"Come al solito siamo in ritardo. Sono le dieci e dieci, andiamo su", le esortò Angelica, permettendo a Viky di andare avanti, essendo la meno timida delle tre.

Il salone era già pieno di gente quando arrivarono. Era bellissimo, tutto colorato di bianco, alcuni divanetti dello stesso colore con altri di colore nero, erano sistemati vicino ai muri ed altri al centro della sala, c'era un tavolo enorme che conteneva una quantità industriale di cibo e una musica dolce riecheggiava nell'aria. Era tutto meraviglioso e, soprattutto, assurdamente immenso.

Ad Anna cominciarono a venire diversi attacchi di nervosismo, e non riusciva nemmeno a girarsi intorno talmente dell'ansia che aveva. Guardava continuamente solo i suoi piedi e le sue amiche, non riusciva a fare altro.

"Beh, quindi dov'è l'illustrissimo Tom Holland?", chiese Viky alzando fin troppo il suo tono di voce.

Anna le diede una gomitata, scatenando una risata nell'amica che contagiò anche Angelica.



"Sta zitta! Sei matta, non urlare! Si avvicinerà lui, credo, spero. Facciamoci un giro nel frattempo, che ne so", disse Anna alzando di poco le spalle.

"Io il giro lo faccio volentieri vicino al tavolo del cibo, perché ho una fame da lupi, non so voi", rispose Viky guardando il tavolo al centro del salone pieno di cose deliziose.

"Ti seguo a ruota", aggiunse un'Angelica affamata.

"Io non ho fame ma ovviamente vi seguo lo stesso, non rimarrò da sola qui come una stupida", dichiarò Anna guardandosi nuovamente i piedi.

"Amica, so che hai delle belle scarpe, ricordo quando il mese scorso le abbiamo comprate, ma non ti sembra esagerato ammirarle ogni secondo?", le domandò Viky con un sorriso sfacciato sul volto.

"Ah-ah, molto divertente", rispose lei.

Le altre due risero e si incamminarono verso il tavolo che offriva una vasta varietà di cibo. Le sue amiche cominciarono a prendere un piatto e aggiungere quante più cose possibili.

"Uh ci sono le pizze, ma che faccia che hanno, non so se sono così buone. Di certo non sono buone come quelle di Napoli", fece Viky prendendo lo stesso una fetta di quella che gli indonesiani avevano il coraggio di chiamare pizza. 

"Ma quanta roba avete messo in quel piatto, maccheroni, pizzette, patatine!", esclamò Anna guardando il piatto delle due che era pieno zeppo di sfizioserie, sarebbe esploso a furia di mettere altro cibo. 

"Ma io ho una fame da pazzi, scusami. Sei tu che non hai fame, per non so quale assurdo motivo. Spero non sia per Giovanni perché queste pizzette invece di finire nel mio stomaco te le faccio volare in faccia", disse con tono minaccioso Viky andando a mantenersi il fianco con una mano.
"Che vada a farsi fottere quello stronzo", rispose lei abbastanza alterata.

"Guarda che belle parole, finalmente delle cose sensate. Ti voglio bene, ora perché non mangi qualcosa?", domandò la sua amica mentre si portava una pizzetta alla bocca.

"Anna!", chiamò improvvisamente una voce maschile qualche centimetro più dietro di lei.

La ragazza si immobilizzò spalancando gli occhi ed il suo cuore cominciò a battere sempre più forte.

Stava per avere un attacco cardiaco; ed eccola di nuovo la morte in faccia.

Si girò lentamente cercando di indossare un sorriso, ma sembrava solo una pazza uscita da un manicomio.

"Anna! Sei tu! Wow, complimenti, sei molto bella", sorrise Tom Holland a nemmeno un metro di distanza. 



Tom Holland le aveva appena fatto i complimenti, le aveva appena detto che era bella.

Tom Holland, cazzo.

Non riusciva ad aprire la bocca e si portò una mano sul cuore.

Era mai possibile che ogni volta che le parlava Tom Holland, lei rischiava di morire e di fare la figura dell'imbecille.

Sentì poi le sue amiche blaterare dietro di lei.

"Ma perché non risponde, non ha capito che le ha detto forse?", ipotizzò Viky.

"Ma se ho capito perfino io che le ha fatto un complimento, lei che sa parlare meglio di me e te messe assieme, secondo te non ha capito?", rispose Angelica.

"E allora è stupida? Sta facendo la figura dell'idiota, dalle un calcio in culo", aggiunse l'altra.

"Sei impazzita?", fece la bionda visibilmente sconvolta.

Anna sembrò tornare tra i vivi e si riscosse, facendo stavolta un sorriso sincero e dolce nei confronti di Tom.

"Ti ringrazio Tom, sei molto bello anche tu", rispose lei imbarazzata a livelli altissimi.

Tom indossava un pantalone grigio scuro elegante, con una maglietta nera piuttosto attillata che dava un tocco di sportività a tutta quella eleganza. Ai piedi delle scarpe anch'esse eleganti.

"Ti stai divertendo? Ti ho visto un po' sulle nuvole qualche istante fa."

"No, è che non mi aspettavo di trovarti sul serio qui o che addirittura ti ricordassi il mio nome. Sono arrivata da poco con le mie amiche, quindi non sono qui da tanto", spiegò lei non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

"Ci siamo incontrati stamattina, ti avevo promesso che ti sarei venuto vicino appena ti avessi visto, e non soffro ancora di Alzheimer, quindi certo che mi ricordo il tuo nome. E' anche molto bello, semplice e dolce, sai?", le disse l'attore non togliendo mai il sorriso dal suo volto. 

"Sei gentilissimo. Ti ringrazio sul serio", rispose Anna tornando a guardarsi i piedi intimidita.
"Beh, non mi presenti le tue amiche?", chiese Tom con un occhiolino divertito, facendole alzare di scatto il viso. 

"Oh, si, certo, perdonami", rispose la ragazza girandosi verso le due che avevano ancora il piatto nelle loro mani, imbambolate dinanzi l'attore, "uhm, ragazze, questo è Tom. Tom, loro sono Viky e Angelica."

Queste ultime deglutirono fortemente imbarazzate, ancora incredule.

"Salve ragazze, è un piacere", affermò lui con un inchino, così dolce e fottutamente elegante allo stesso tempo.

Le due, però, lo scrutarono senza riuscire a proferire parola, non riuscivano a muoversi, e dovevano farlo almeno per la propria incolumità mentale.

"Che ha detto?", sussurrò con voce flebile Viky, con ancora gli occhi fissi su di lui.

"Ha detto che è un piacere", rispose Angelica anch'essa con voce delicata non staccando gli occhi dall'attore.

Anna si portò una mano in faccia volendo sparire all'istante sottoterra; stavano facendo una pessima figura davanti ad uno degli attori inglesi più importanti del momento, e se lo sarebbero ricordate per tutta la vita.

"Va tutto bene?", domandò Tom rivolgendosi ad Anna, che in quel momento, sembrava la più lucida delle tre.

"Si, cioè, credo che siano solamente emozionate", rispose Anna facendo spallucce. 

"Oh non devono, sono come voi infondo. Un essere umano che respira, mangia e dorme", spiegò l'attore tornando a concentrarsi sulle due che sembravano essersi svegliate da un lungo sonno.
"Scusa, sono Viky. Ciao", disse la ragazza con un inglese pietoso, allungando una mano verso il ragazzo che la strinse con piacere.
"Io sono Angelica, piacere mio", sorrise la bionda imitando il gesto fatto poco prima da Viky di allungare la mano, ed ancora una volta Tom la strinse con gentilezza. 

"Viky non parla molto bene l'inglese, o forse dovrei dire che non lo parla affatto, mentre Angelica invece lo mastica piuttosto bene, anche se non lo parla fluentemente", si intromise Anna dando una spiegazione in più al ragazzo che appariva confuso.

"Quindi menomale che hanno te", le disse rivolgendole un sorriso dolcissimo.

Menomale che il mondo ha te, Tom Holland.

Anna si sentì venire meno: l'attore la stava lusingando con i suoi complimenti, ed era sincero, si poteva notare dai suoi occhi castani cioccolato, così limpidi e gentili.

Si imbarazzò e le sue guance si colorarono di rosso.

"Sempre molto dolce."

"Dico la verità, lo sai", rispose Tom.

"Beh, tu sei qui con qualche amico?", domandò Anna incuriosita, infondo che male c'era nel fargli due domande.

"Sono qui per promuovere Spider-man: Far From Home. Oggi sono andato ad una conferenza che si è tenuta qui, come ti ho detto stamani in sauna, però gli altri sono andati via, io resto qui in vacanza per altre due settimane con un mio amico e i miei due fratelli che sono seduti su quel divano laggiù", spiegò indicando un divano infondo alla sala, dove c'erano tre ragazzi seduti e intenti a mangiare e a parlare tra di loro.
"Ero seduto anche io, mangiavo qualcosa, fino a quando non ti ho vista arrivare dal lungo corridoio con le scale. Ti ho notata subito, però, ecco, per non avvicinarmi subito e sembrare un maniaco ho preferito lasciar passare qualche minuto", continuò l'attore con una risata che nascondeva un po' di timidezza.

Tom Holland un maniaco? Ma quando?

Si sarebbe potuto avvicinare pure di notte accanto al suo letto, e si, sarebbe saltata di paura, però era Tom Holland chi se ne frega, avrebbe mandato via gli incubi in quattro e quattr'otto.

"Mi sento onorata, ma potevi avvicinarti anche subito, non ti avrei di certo preso per maniaco", rise lei.

"Non si può mai sapere, magari ti sarebbe venuto un altro attacco di panico come stamattina in sauna, sai ci ho pensato prima di avvicinarmi."

E hai pensato bene.

"Una volta basta e avanza, direi. E' stato traumatico", rispose la ragazza posandosi una mano sul cuore.

"Direi! Beh, ti lascio un po' da sola con le tue amiche, ci becchiamo dopo", le disse l'attore prendendole una mano e baciandola premurosamente come un vero gentiluomo.

Avrebbe visto la morte per mano di quel ragazzo, Anna lo sapeva. Anche se sarebbe stata una delle morti più belle a cui la terra avesse mai assistito.

"A dopo Tom", salutò lei lasciando, a malincuore, che lui si congedasse tornando a sedersi accanto ai suoi fratelli e al suo amico.

Si girò verso le sue amiche, che ancora con quel piatto in mano, la scrutavano senza proferire parola, sconvolte dalla vicenda.

"Beh? Ci sediamo? Cosa avete da guadare?", fece Anna con una punta di ironia nel suo tono e di soddisfazione.

Camminò, appagata, verso il divano che si trovava al centro della sala. Le due la seguirono a ruota.

"Scusa, ma non posso credere a ciò che i miei occhi hanno appena visto. Anche se non ho capito mezza cosa di ciò che vi siete detti, ma ti ha baciato la mano santa donna!", esclamò Viky mangiando alcune patatine che aveva nel piatto. 

"Viky, Tom le ha detto che l'ha notata appena siamo arrivate qui, ma non si è avvicinato a lei per non sembrare un maniaco. Capisci?", aggiunse Angelica felice, come se avesse ricevuto lei stessa quella lusinga. 

"Buon uomo! Cosa dici?! Ma allora, scusa, che ci fai qui?", chiese Viky rivolgendosi all'amica.

"Mi ha detto che ci saremmo visti dopo, mi ha lasciato un po' con voi."

"Ma chi se ne frega. Lo sai che ti amiamo, ma ti sopportiamo già abbastanza e tu sopporti noi, potresti andare da lui."

"No, sei impazzita! Ora è con i fratelli e l'amico, non voglio disturbare", affermò Anna cercandolo con lo sguardo e lo trovò: stava parlando animatamente con i ragazzi.

"Mannaggia a me che non mi sono mai applicata in inglese a scuola, altrimenti mi sarei avvicinata io e lo avrei preso per le orecchie, dicendogli di starti accanto su questo divano a parlare fino a che non vi viene sonno o voglia di scopare!", esclamò Viky dando un morso ad un panino.

"Senti senti, quanta sicurezza; qualche minuto prima lo guardavi immobile come una statua, quasi come se davanti ci fosse Cerbero con le tre teste pronto a sbranarti", rise Anna seguita da Angelica.

"Era solo l'emozione, mi è passata", fece l'amica agitando una mano in sua direzione.

"Angy, come ti è sembrato?", chiese Anna alla bionda seduta accanto a Viky.

"Dolce e molto gentile. E secondo me, un po' gli piaci", ammise sorridendo e facendola imbarazzare.

Angelica, ad un certo punto, smise di sorridere e andò nel pallone più totale, mentre le amiche perplesse si girarono a guardare nella direzione in cui stava guardando lei, curiose. Una ragazza, di media statura, con i capelli neri corti ed una pelle scura la stava chiamando da lontano, facendole segno con una mano. Indossava un jeans stretto e una maglietta nera semplice e corta.

"Chi è lei?", chiese Anna incuriosita.

"E' la spagnola! Corri da lei, sorella. Che stai aspettando?", fece Viky con un sorriso a trentadue denti.

"No, non vi lascio da sole", rispose Angelica girandosi a guardare le sue amiche e dando le spalle alla ragazza che insistentemente la stava chiamando.

"Sole un corno, c'è tutta questa gente qui. Su corri, vai, o ti porto io per i capelli, e sai che lo faccio", affermò Viky.

Oh l'avrebbe fatto davvero, e come se l'avrebbe fatto.

"Ma non so parlare bene l'inglese, Anna aiutami!", esclamò la bionda spaventata.

"Tesoro, sai parlare bene l'inglese invece, non dovete fare chissà quanti discorsi profondi, no? Non essere timida, avvicinati."

"Anche perché di sicuro parlerete un linguaggio molto caliente, lei è spagnola, quindi parleranno le lingue e i corpi al posto vostro, su vai, ciao!", concluse Viky facendola alzare con forza e mandandola in direzione della ragazza spagnola.
"Sei la solita esagerata Viky!", rise Anna.

"Se quella ragazza ha una vita sociale è grazie a me, ricorda", affermò l'altra.

"Santa Viky da Napoli."

"Fai meno la simpatica, tu ti salvi perché Giovanni l'ho sempre odiato e con Tom ho già fatto una figura idiota prima. Stiamo davvero parlando di Tom Holland, vero?", chiese lei come per avere una conferma, come a voler sapere se tutto quello fosse reale.

"Si sorella, fa strano anche a me."
"Fa strano mettere nella stessa frase Giovanni e Tom Holland. C'è una differenza abissale tra questi due."

"Molto abissale, davvero molto", aggiunse Anna ridendo insieme all'amica.

La canzone di John Legend, All Of Me, risuonò per tutto il salone. Anna e Viky si commossero vedendo l'amica, Angelica, ballare un lento con quella ragazza spagnola. Molti dei presenti si alzarono in piedi in coppia per ballarla. Era uno spettacolo davvero bellissimo. Il pensiero di Viky andò a Giulio, le mancava tanto, e quella canzone le faceva ricordare tutta la loro storia d'amore. Anna, invece, non ebbe il tempo di pensare, perché dopo qualche secondo, le si avvicinò Tom in tutta la sua eleganza.
Sobbalzò alla vista dell'attore e gli rivolse un sorriso.

"Può concedermi questo ballo, milady?", chiese l'attore porgendole una mano.

Anna sorrise e si girò verso Viky, la quale le disse immediatamente di accettare.

"Rimarrai qui tutta sola, Viky?", le chiese l'amica.
"Ti muovi? Come ho già detto ad Angy, non sono sola. Va oppure ti prendo a bastonate!", esclamò la sua amica con un sorriso.

Anna prese e strinse la mano di Tom, e in un secondo furono al centro del salone muovendosi lentamente; la ragazza portò le braccia al collo dell'attore mentre lui le stringeva dolcemente i fianchi lievemente pronunciati.

"Non sapevo se invitarti a ballare, oppure no", le sussurrò lui all'orecchio dolcemente.

"Non dirmelo, avevi paura che potessi riavere un attacco di panico?", rise lei.

"No, perché potevo sembrare ancora una volta un ossessionato che non ti staccava gli occhi di dosso."

Anna smise di ridere e deglutì imbarazzata. Senza volerlo, quasi istintivamente, gli strinse ancora di più le braccia al collo. Sentire Tom così vicino con le note della canzone di John Legend in sottofondo, le facevano un effetto strano che le inebriava la mente e la rendeva più leggera, come se invece di ballare stessero librando in aria in quel momento. 
Si sentiva bene con sé stessa, si sentiva viva per la prima volta e si sentiva davvero lì con il corpo e con il cuore.

"Ti ho dato fastidio?", chiese d'improvviso Tom riportandola alla realtà.

"Se mi avessi dato fastidio non mi sarei stretta di più a te, no?", fece lei con un coraggio che non avrebbe mai pensato di poter cacciare fuori.

Sentì l'attore stringerla ancora di più a sé, come se la vicinanza non fosse mai abbastanza, e sorrise nascondendo il volto nell'incavo del collo di Tom che premurosamente abbassò la testa per poggiarla sul capo della ragazza.

"Sei bellissima", soffiò quasi nell'orecchio destro di lei, facendola rabbrividire interamente.

Era un effetto davvero nuovo, non aveva mai ricevuto tutti quei complimenti, specialmente da Giovanni, e riceverli nientedimeno che da un attore come Tom Holland la lusingava e soprattutto le faceva acquisire sicurezza in sé stessa.



La canzone terminò qualche secondo dopo, e tutti si staccarono applaudendo, a malincuore anche Anna e Tom si staccarono per far partire l'applauso.

Dei camerieri arrivarono portando al tavolo varie bottiglie di alcool con molti calici di vetro, Anna vide Viky fiondarsi lì vicino come una calamita, rise spontaneamente.

"Posso prenderti da bere?", chiese Tom in sua direzione.

"Si, certo", rispose lei annuendo.

"Ti va dello champagne?"

"Si, grazie."

"Arrivo subito", disse prima di sparire tra la folla che circondava il tavolo.

Tornò poco dopo con due calici pieni di champagne.

"Che ne dici se usciamo un po' fuori, ci sediamo su degli scalini in pietra qui vicino", propose l'attore e la ragazza accettò di buon grado seguendolo a testa bassa.

Si sedettero su degli scalini rivestiti in pietra, a qualche metro di distanza dal salone principale. Il ragazzo si accomodò su uno scalino più in basso mentre lei più sopra.

Tom sorrise in sua direzione porgendole il calice che aveva ancora in mano.



"Ti ringrazio Tom", gli rispose prendendolo e bevendone subito dopo un sorso. 

"Sei stata bene stasera?", chiese l'attore girandosi ad osservarla.

"Molto bene, sono stata davvero bene, e tu?"

"Direi la stessa cosa, di sicuro meglio di stamattina", rise guardando distrattamente verso il basso.

"Di sicuro, direi. A meno che non mi venga un altro attacco di panico all'improvviso", scherzò.
"Oh no ti prego, mi hai spaventato a morte, non farlo mai più. Ma come potevi pensare che fossi un'allucinazione?", il ragazzo scosse la testa divertito.

"Pensavo non fossi reale, pensavo che il calore mi stesse dando alla testa. Ho collegato dopo che forse avevi la testa abbassata per non essere riconosciuto."

"Sono più reale di quanto tu possa immaginare", le sussurrò prendendo un altro sorso di champagne.
 
"Stasera ne ho avuto la conferma", aggiunse lei mordicchiandosi il labbro inferiore.

D'improvviso il suono di una notifica la distrasse da quel momento magico. Prese il telefono che aveva nella sua amata pochette e lesse la notifica che proveniva da Instagram.

A giovanni.esposito19 piace la tua foto.



Grande Giovanni, sempre inopportuno nei momenti in cui decideva di apparire.


Lo sguardo di Anna si intristì in due secondi, eppure era accanto a Tom Holland, davvero c'era da intristirsi? 

Non poteva dare questa vittoria a quello sfacciato che si trovava dall'altra parte del mondo.

"Qualcosa non va, Anna?", le chiese Tom notando il suo cambio di umore.

Assurdo quanto fosse dolce il suo nome detto da lui. Dolce e sexy allo stesso tempo.

"No, cioè, va tutto bene", rispose con un sorriso di circostanza.

"Non mentirmi, ho detto qualcosa che ti ha dato fastidio?", fece lui con uno strano dispiacere negli occhi.

Ma, gioia, crede davvero che lui possa c'entrare qualcosa con quello sguardo triste?

Lui era quello che in realtà faceva diventare Anna una persona forte e sicura di sé stessa.

"No Tom, non sei tu assolutamente. Tu sei fantastico", ammise lei con gli occhi tristi e con le lacrime che stavano lottando furiosamente per uscire fuori.

"C'è un ma, giusto?"

"No, non c'è un ma. Tu sei fantastico ed una notifica stupida mi ha rovinato l'umore. Scusami, davvero, non c'entri niente", gli fece portandosi il calice alle labbra e bevendo tutto il contenuto, svuotandolo completamente in pochi secondi.
"Ti va di parlarne?", le chiese gentilmente prendendole una mano.

"Non ti scoccia?"

"Mi scoccia cosa? Lo stare qui con te ad ascoltarti? No, non mi scoccia affatto."

Per la prima volta un ragazzo voleva ascoltare la sua storia, si interessava a ciò che le succedeva e non fingeva: lui voleva sapere realmente cosa c'era che non andasse, e lei gli avrebbe spiegato tutto senza farselo ulteriormente ripetere.

Anna allora annuì e gli strinse la mano, come per darsi forza.

"C'è un ragazzo, si chiama Giovanni, sono stata con lui per qualche mese, in tre anni, abbiamo avuto una relazione piuttosto strana e malsana, ci prendevamo e lasciavamo, eravamo sempre nascosti, non ci poteva vedere nessuno, come se avesse timore di farsi vedere con me. Nel frattempo, però, alla luce del sole usciva con altre ragazze e ci stava insieme anche per parecchio tempo mentre io ero nascosta agli occhi di tutti. Sapevo di queste ragazze, si, ma lui usava sempre parecchie scuse per convincermi, e sai, convincere una ragazza, innamorata pazza, non è così difficile. Questa estate, però, ha deciso di lasciarmi stare per sempre, mentre lui se la spassa con altre ragazze lasciandomi lì, come una bambola su un ripostiglio. E poi sai cosa fa? Torna quando gli pare, perché sa che io sono sempre lì ad aspettarlo."

Anna si sfogò liberandosi completamente, e, le lacrime che minacciavano di uscire, ormai, avevano da sole preso la loro strada.

Tom si alzò dallo scalino su cui era seduto per sedersi accanto a lei e abbracciarla, confortandola teneramente tra le sue braccia, ed Anna avrebbe voluto urlare che le sarebbe piaciuto volentieri restare in quella posizione per tutta la notte, tra le sue braccia calde.

"Va tutto bene, tranquilla. Tutto bene", sussurrò lui carezzandole la schiena con movimenti rotatori.

"Scusami Tom, non volevo piangere e sfogarmi con te ma hai voluto che-"

Tom la bloccò, sciogliendo l'abbraccio e posandole con leggerezza un dito sulle labbra. "Non scusarti. Sono io che ho voluto conoscere questa storia, infondo, no? E poi, parlare con uno sconosciuto fa sempre bene, non credi?", sorrise lui contagiando anche lei.

Riuscì a risollevarla subito, facendola sorridere; come cavolo faceva a provocare quell'effetto, non si sapeva. Aveva un certo fascino sia nel parlare che nell'apparire, Tom era una di quelle bellezze particolari, che non si trovano spesso in giro. Era una medicina perfetta, pensò lei, ma era pur sempre un attore, e non uno di secondo livello. Per quanto avrebbero potuto continuare a parlare se non per qualche giorno?

"Beh, non sei proprio uno sconosciuto, sei Tom Holland."

"Anche questo è vero", rise lui per poi inumidirsi le labbra, "ascoltami, Anna, so quanto possa essere difficile ma devi assolutamente allontanarti da questa persona perché ti fa più male di quanto immagini. Stavi così bene, e in un secondo, leggendo solo il suo nome, sei diventata triste ed emotiva. Non va per niente bene, devi imparare ad amare te stessa e dipendere esclusivamente da te stessa e soprattutto farti una nuova vita senza di lui. E' molto egoista, pensa solo a sé stesso e al suo bene, almeno da quello che mi hai detto, e la miglior cosa è lasciarlo solo. Devi andartene e non aspettarlo più, in futuro si accorgerà di averti perso, di aver lasciato qualcosa di prezioso e ne soffrirà e non potrà fare più niente quando poi ti vedrà sorridere nelle braccia di un altro. Pensa a te, sempre. Vieni prima tu e poi qualsiasi altra persona. Vedi quanto è egoista lui? Ebbene, sii anche tu un po' egoista, specialmente con lui."

Tom aveva parlato con il cuore in mano e questo la colpì nel profondo. Aveva capito, nelle poche parole che gli aveva detto Anna, tutta la situazione riguardante la sua travagliata storia d'amore. Ed aveva assolutamente ragione, aveva detto cose più che giuste e lei se le sarebbe stampate a fondo nel cuore e nella testa.

Basta farsi mettere i piedi in testa da Giovanni, d'ora in poi avrebbe risposto sempre prima a sé stessa e alle sue esigenze e non l'avrebbe più aspettato.

Anna lo abbracciò di getto e lo ringraziò.

"Non mi devi nessun grazie. Quindi, che ha fatto, ti ha scritto?", chiese ancora una volta Tom.

"Mi ha messo un semplice like alla foto in realtà, guarda", gli disse, facendogli vedere la foto a cui Giovanni aveva messo il like.

Tom sorrise e la guardò negli occhi, Anna sorpresa da quel gesto si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorrise imbarazzata.

"Sei davvero bella in questa foto con le tue amiche", dichiarò il ragazzo, per poi prendere il suo cellulare, che aveva tenuto tutto il tempo in tasca, senza mai usarlo.




Oh Gesù, quello era il telefono di Tom Holland e quello che aveva appena aperto era il suo Instagram. Non ce la poteva fare, per niente.

Non sarebbe mai sembrato tutto reale quello, o forse si?

Tom cercò incuriosito il profilo Instagram di Anna e quando lo trovò sorrise soddisfatto. La ragazza non poteva credere a cosa stavano assistendo i suoi occhi.

"Mi segui già", affermò lui con un ghigno.

Ovvio, caro, che ti seguiva, mica era una stolta.

"Certo che si", rispose lei.

Tom la guardò per un attimo, e poi il suo sguardo tornò sullo schermo del suo cellulare, dove con estrema velocità e con uno charme tutto suo, pigiò sul "segui anche tu".

Anna strabuzzò gli occhi.

Madonna, questo cercava l'infarto proprio, quello vero.

"Oh", disse solo.

Tom però, non contento, decise anche di metterle un like, proprio sulla foto a cui Giovanni lo aveva messo qualche minuto prima.

Il cellulare di Anna si illuminò, e quelle notifiche non erano di certo così brutte o tristi come quella di poco prima. La fecero sorridere e poi mordersi un labbro intimidita.

Per quanto però poteva essere bello intenso quel momento, e per quanto le sarebbe piaciuto restare a chiacchierare con l'attore per tutta la notte, non poteva restare ancora per molto. Il giorno dopo sarebbe dovuta andare in esplorazione per Bali con le sue amiche, e non poteva di certo andarci stanca morta.
"Si sta facendo tardi, mi accompagni in camera?", gli propose.

"Certo, andiamo", le disse Tom alzandosi.
Le porse una mano per aiutarla a rimettersi in piedi e lei l'accettò volentieri, poi l'attore le offrì il suo braccio da vero gentiluomo, come d'altronde era stato per tutta la sera, e Anna si appoggiò al braccio felice.
"I bicchieri li lasciamo lì?", gli fece indicando i calici ormai vuoti.

"Ci sono servizi di pulizia molto efficienti qui, lasciamo fare a loro, non vorrai mica togliergli il lavoro?", rispose l'attore con uno sguardo a dir poco esilarante.

"Che incivili!", esclamò lei ridendo insieme a lui.

Quando arrivarono fuori la suite della ragazza si guardarono ancora per qualche istante.

"Allora buonanotte", le disse Tom.

"Buonanotte, grazie per questa sera, davvero", fece Anna con un sorriso.

"Non ringraziarmi. Quando vuoi parlare, io sono qui. Dormi bene e non pensare a nessuno", Tom sorrise di rimando e le diede un bacio sulla guancia soffice e delicato.

Oh tesoro, no che non avrebbe pensato a nessuno, avrebbe pensato a te.

Anna sentì il cuore battere più forte; quel bacio era stato così delicato che quasi non lo sentì, ma il brivido provocato da quel piccolo contatto valeva molto più di mille parole.

"Ci vediamo in giro, Holland?", gli chiese lei con la speranza di incontrarlo nei giorni a seguire.
"Puoi giurarci", sorrise lui congedandosi dopo averle mormorato nuovamente buonanotte.

Anna entrò in suite, e trovò Viky già addormentata e notò che Angelica non c'era ancora, di sicuro era con la spagnola. Si spogliò e si struccò alla velocità della luce, era davvero stanca nonostante avesse dormito tutto il giorno. Si mise sotto le lenzuola fresche che sapevano di pulito, e prima di chiudere gli occhi ricontrollò quelle due notifiche, come a voler constatare che fosse successo tutto realmente.

tomholland2013 ha appena iniziato a seguirti.

A tomholland2013 piace la tua foto.


Sorrise, e nel mentre stava per chiudere il telefono e metterlo in carica, un'altra notifica attirò la sua attenzione: le era appena arrivato un messaggio su Instagram.

tomholland2013: Buonanotte Anna, dormi bene.

Sorrise ancora, quella sera non faceva altro, e gli occhi le si illuminarono, ed erano talmente lucidi, che si potevano intravedere chiaramente nonostante il buio presente nella stanza.
Quella notte si addormentò felice come non succedeva da un casino di tempo e tutto questo grazie ad un semplice ed umile attore, nonché una bellissima persona di nome Tom Holland.




Angolo autrice: Salve a tutti! Eccoci alla fine di un nuovo capitolo! La festa è arrivata, vi è piaciuta? Anna e Tom sembrano avvicinarsi, vi piacciono insieme? Ed Angelica con la bella spagnola? Eheh, chissà. 
Fatemi sapere sempre cosa ne pensate con un piccolo commento!
Alla prossima, Anna!

Amore BaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora